TENTATIVO DI SGOMBERO LA FAZENDA, VIA DI BOCCEA 506
Tentativo di sgombero della Fazenda, in Via di Boccea 506, nuova occupazione di Roma nord.
Corrispondenza delle sette circa .
Tentativo di sgombero della Fazenda, in Via di Boccea 506, nuova occupazione di Roma nord.
Corrispondenza delle sette circa .
Questa mattina i blocchi precari metropolitani hanno occupato la casa di riposo Roma II di via Casal Boccone. Subito la polizia gli ha intimato di uscire ma loro sono saliti sul tetto.
Dopo una straordinaria giornata di lotta contro il non cantiere nel cuore della Val Susa, un altro aggiornamento, perché la resistenza continua per tutta la notte.
Durata: 5'27''
L'11 novembre si terrà una giornata di mobilitazione internazionale, con la parola d'ordine occupy the world che coinvolgerà alcune piazze italiane.
In particolare a Roma, il movimento dei draghiRibelli, al grido occupiamo tutto, occupiamo il tesoro, lancia un appuntamento per le 15.00 difronte al Ministero dell'Economia, delle finanze e del tesoro, "perché L'Fmi e la BCE nn possono decidere sulle nostre vite".
Per ulteriori info: http://italy.indymedia.org/node/1950
Durata: 5'45''
Pericolo di sgombero per l'occupazione di oggi all'ATAC si San paolo
CasaLiberaTutte
Via dei Tordi 38, Torre Maura, Roma
E se la vita ce la reinventassimo veramente?
Siamo disoccupate e precarie, studentesse e insegnanti, donne e lesbiche, ragazze e , bambini/e, siamo nate e cresciute qui o molto lontano da qui.
Così reagiamo alla crisi che vorrebbe ridurci a lavorare e basta, per pagare affitti insostenibili, facendo i salti mortali per arrivare alla fine del mese.
Scegliamo e ci prendiamo una casa per tutte, uno spazio che risponda al nostro bisogno di casa, di calore, di condivisione, di lotta, di creatività, di gioia.
Una casa per reagire all'imposizione eterosessista e patriarcale e riprenderci una vita libera.
Una casa in cui ci sia spazio per l’immaginazione e il sapere delle donne e delle lesbiche.
Una casa dove autodeterminare e reinventare la nostra vita giorno dopo giorno, libere da ricatti economici, politici, culturali, familiari.
Una casa aperta al quartiere e alla città, dove intrecciare percorsi di lotta e di vita differenti, e costruire reti di solidarietà, informazione e resistenza.
Una casa sociale di donne di paesi e culture diverse che sperimentano insieme la forza e la bellezza dell’incontro, dello scambio e della crescita comune.
Ci siamo incontrate all’interno del progetto Sportello Donna del Volturno Okkupato, che è uno spazio autogestito al femminile, voluto e sostenuto da donne che lottano per il diritto alla casa, contro la violenza maschile, contro la lesbofobia e per l’autodeterminazione della salute e della proprie scelte di vita.
All’interno di questo progetto è maturata sempre di più la consapevolezza della necessità di costruire insieme uno spazio separato di donne, per liberarci dalle sopraffazioni sia materiali che immateriali nelle quali le dinamiche di potere ci costringono.
Confrontandoci sulle nostre diverse esperienze abbiamo preso coscienza delle nostre diversità, dal vissuto delle donne all’interno delle occupazioni delle case a quello delle donne, femministe e lesbiche che abitano sedi politiche separatiste, ma anche della forza della socialità tra donne, e di quanto questa forza sia determinante nei percorsi di cambiamento dei rapporti di potere con gli uomini.
La fisicità di un luogo e la possibilità di sperimentazione sociale collettiva contro le logiche autoritarie sono centrali per i percorsi di rafforzamento e di autonomia delle donne. I luoghi di donne in questa città si contano sulle dita di una mano: alcuni sono sempre più stretta dalla morsa della raccolta di fondi per fare fronte alle insostenibili spese di affitto; mentre altri spazi occupati autogestiti sono sottoposti a minacce di sgombero o ricattati da logiche legaliste che vogliono la monetizzazione delle nostre esperienze.
Vogliamo un luogo dove possano dialogare differenti pratiche di vita, dove ognuna possa sperimentarsi nella composizione fantasiosa della propria esistenza, più libera dai ricatti di padri e padroni e dai compromessi sulla propria pelle.
Vogliamo un luogo che possa sottrarci sia al ricatto economico, sia alle dinamiche di potere familiare; un luogo in cui sperimentarci nella costruzione quotidiana di rapporti tra donne in un percorso di autoconsapevolezza ed espressione dei nostri desideri; un luogo in cui rafforzare la nostra autonomia e autodeterminazione.
La casa è un nostro bisogno, uno spazio per tutte è un nostro desiderio, l’autodeterminazione è una nostra scelta di esistenza!
Invitiamo tutte le donne, le lesbiche, le ragazze, le bambine della città a venirci a trovare e condividere con noi questa esperienza.
CasaLiberaTutte
Via dei Tordi 38, Torre Maura, Roma
Trenino Roma-Pantano direzione Giardinetti oppure 105, fermata Torre Maura
casaliberatutte@gmail.com
Corrispondenza con una compagna dell'Usb sulla occupazione dell'asilo nido di via dei Granai di Nerva contro le rivatizzazionidel servizio e i tagli agli organici delle lavoratrici
Ai cittadini del quartiere Laurentino è negato l'accesso alla piazza, che il sindaco sta inaugurando assieme ai rappresentanti del municipio.
Durata: 4'50''