Forte la repressione dopo che i giovani del campo di Aida, Betlemme, due giorni fa hanno bucato il muro dell'Apartheid. L'esercito israeliano ha lanciato lacrimogeni dentro le case e pallottole di gomma contro la popolazione. Una ragaza italiana è stata ferita alla testa.
Anche oggi sono ancora in corso scontri, perchè l'IDF ha imposto il coprifuoco per ricostruire il muro ma ad Aida la resistenza cerca di impedirglielo. Parallelamente oggi tre omicidi anche da perte dell'DF anche nel campo di Jenin.
La legge Fini Giovanardi sulle droghe è stata dichiarata incostituzionale. Cosa succede per chi è caduto sotto la mannaia di quella legge. Due casi: chi è stato condannato definitivamente e chi invece è imputato o in un grado di processo. Continuiamo a mettere il naso dentro il rapporto Repressione, legalità e conflitto.
In dirittura d'arrivo il Decreto che introduce una riduzione controllata dei detenuti.Il Senato con 147 'Sì', 95 'No' ha approvato, in seconda lettura, il decreto legge. Riflettiamo sulla Repressione che si abbatte su chi lotta per obiettivi collettivi, ma anche su chi risponde all'impoverimento cercando una illusoria soluzione individuale. Costruire nei territori "cassediresistenza" per sostenere economicamente ma anche per segnare una condivisione con chiunque venga colpito/a dalla repressione.
Questa mattina le forze dell'ordine eseguono 25 tra arresti obblighi di dimora nel comune di residenza a disoccupati bros. Il reato contestato è associazione a delinquere al fine di ottenere "trattamenti privilegiati" quali l'ottenimento di un lavoro, corsi etc
Alla vigilia dell'importante manifestazione di sabato prossimo, entrano in azione le forze dell'ordine.
La corrispondenza con una compagna. Aggiornamenti nella seconda corrispondenza. Un intervento di un compagno del coordinamento di lotta per la casa.
13 febbraio: l’assedio continua
I movimenti sociali rispondono in piazza agli arresti avvenuti a Roma e
a Napoli questa mattina.
Questa mattina, a Roma, alle prime luci dell’alba decine di
agenti si sono presentati sotto diverse occupazioni abitative per prelevare 17
attivisti a cui hanno notificato 7 arresti domiciliari e 10 obblighi di firma
per aver partecipato alle giornate di lotta contro l’austerity e la precarietà
dell’autunno scorso. In particolare ai 17 attivisti viene contestata la
partecipazione alla manifestazione del 31 ottobre, con capi di imputazione che
vanno dall’adunata sediziosa alla resistenza pluriaggravata e perfino alla
rapina. Si è trattato di un momento di grande partecipazione popolare che, in
continuità con l’assedio di Porta Pia del 19 ottobre, voleva raggiungere la
Conferenza Stato-Regioni che discuteva di politiche abitative. In particolare
lo stesso ministro Lupi aveva rimandato al 31 ottobre la decisione sul blocco
generalizzato degli sfratti e sulle necessità di politiche abitative pubbliche
poste dai movimenti nell’incontro avvenuto al ministero delle Infrastrutture,
riassumibili nello slogan “una sola grande opera: casa e reddito per tutti/e”. L’assedio
del 31 ottobre sotto a Palazzo Chigi ha ottenuto l’autorizzazione a spostarsi
sotto la sede della Conferenza ma è poi stato arbitrariamente fermato e
caricato a via del Tritone. Quei momenti di tensione, che hanno visto i
manifestanti tutti a volto scoperto rivendicare i propri diritti, sono stati tradotti in un impianto accusatorio
tutto politico finalizzato a criminalizzare anche preventivamente le prossime
iniziative di lotta, a partire dal corteo di sabato prossimo contro il CIE di
Ponte Galeria.
È chiaro che l’assenza di risposte sul piano politico e
istituzionale relega le lotte ad una questione di ordine pubblico : dalle
manganellate ai facchini della logistica agli arresti di oggi dei disoccupati
di Napoli.
Rilanciamo da
oggi l’assedio in tutte le città verso una primavera di conflitto lanciata il 9
febbraio all’assemblea nazionale. Chiediamo l’immediata liberazione di tutti e tutte,
facendo sentire la nostra rabbia sotto le prefetture e le piazze di tutte le
città di Italia.
La Roma delle lotte sociali chiama tutta
la città ad esprimere la solidarietà e il dissenso
APPUNTAMENTO questo pomeriggio alle 15 e
30 ad una conferenza stampa e a Porta Pia e preparandosi a muoversi in corteo
verso via del Tritonedove, il 31 ottobre, la polizia tentò di sbarrare la strada al movimento.
DALLA VALLE ALLA
METROPOLI LE LOTTE NON SI ARRESTANO!
TUTTE LIBERI
TUTTI LIBERI #LIBERTA’ DI MOVIMENTO
#31O C’ERAVAMO
TUTT*
Movimenti sociali contro l’Austerity #19o
Un redazione per fare chiarezza sul decreto svuota carceri. Non si tratta di un indultino, ma di una misura di sconto che verrà comunque decisa a discrezione del giudice di sorveglianza. Si tratta in realtà di un decreto per l'aumento delle misure di inserimento, sempre dopo valutazione e non applicabile e molti reati.
Prosegue l'accanimento della procura di Torino nei confronti della lotta Notav. Ai quattro compagni arrestati lo scorso dicembre con l'accusa di aver diretto e partecipato ad azioni terroristiche contro il cantiere dell'alta velocità sono stati interrotti i colloqui con i parenti. Immediata è scattata la solidarietà con azioni e scritte, nonostante il folto dispiegamento di agenti che ieri ha interessato la città di Torino.