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storia

Cronache ribelli. Storie di lotte, coraggio e amore

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Cronache Ribelli arriva a Roma!
Grazie al supporto dell'Ottava Zona Spazio Popolare Villa Gordiani che venerdì 25 maggio a partire dalle 18,30 ospiterà una presentazione dell'Almanacco ed un dibattito aperto con i ragazzi di Ottava zona e Bobo, storico all'Università Sapienza e militante del Comitato di lotta del Quadraro.

Un compagno di Prometeoblog ci presenta l'iniziativa

G8 di Genova: il futuro dell'archivio

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Non è ancora chiaro il futuro dell'archivio dei materiali dei processi del g8 di genova. L'ipotesi più accreditata è quella di un passaggio alle biblioteche genovesi, malgrado il comune di genova si dichiarò parte civile ai processi, contro i manifestanti, offrendo quindi ben poche garanzie.

Ne parliamo con un compagno di Supporto Legale.

22 gennaio 1980: la Polizia chiude Radio Onda Rossa

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Il 22 Gennaio 1980, a Roma, la Polizia di Stato, su mandato del giudice Priore, procedette alla chiusura della sede di Radio Onda Rossa in via dei Volsci 56. Furono spiccati diversi mandati di cattura per membri della redazione.

 

Qui riproponiamo il filmato "È così che abbiam cominciato" dal nostro archivio e dall'archivio-video di Alfio Di Bella sulla storia della radio dal  1977 al 1982 (clicca qui per vedere il video).

 

Ricordiamo che quest'anno − 2017 − Radio Onda Rossa festeggerà 40 anni di attività.

Zapruder n° 40: migrazioni e mondo rurale nel Mediterraneo

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Durata 13m 32s

Giovedì presso la Città dell'Utopia (via Valeriano 3F, zona San Paolo) verrà presentato l'ultimo numero della rivista Zapruder dal titolo "Scelte di campo. Le migrazioni rurali nello spazio rurale", a cura di M. Nori e G. Pietrangeli.

 

Dalle ore ore 19.00: apericena del Casale Garibaldi;
a seguire, ore 20.00: presentazione della rivista Interverranno: Michele Nori (curatore del numero), Maurizia Russo Spena (autrice) e Michele Colucci (storico delle migrazioni).

 

Per il sommario della rivista e per acquistarla vai qui: http://storieinmovimento.org/2016/07/19/quarantesimo-numero/

 

Per la presentazione del numero abbiamo sentito uno dei curatori, Giovanni Pietrangeli.

 

Qui invece potete riascoltare la presentazione del n. 33 della rivista, citata nell'audio, e affine nei contenuti e nei temi: Zapruder n° 33

 

Alcune riflessioni storiche sul 25 aprile

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Durata 24m 23s
Durata 22m 14s

Con Davide Conti, storico e archivista, riannodiamo i fili e le parti oscure della Liberazione dal nazi-fascismo.

In nome dell'anticomunismo, le dirigenze dell'Italia repubblicana e post-fascista impedirono l'epurazione nella magistratura, nelle forze dell'ordine e nell'esercito, proteggendo inoltre i criminali fascisti fuggiti all'estero; il codice penale Rocco è uno dei tanti esempi di queste scelte. E' quello che Davide Conti ha definito il "peso della continuità dello Stato" ("il manifesto", 24.04.2016).

 

 

Nella seconda corrispondenza, Gavino ci illustra la storia (piuttosto oscura) dell'oro di Dongo, ovvero alcuni beni sequestrati dai partigiani ai fascisti repubblichini. Tra i tanti, oltre a Mussolini, anche il boia Graziani fu catturato nei dintorni di Como. Emergono tratti opachi anche su alcuni omicidi nel comasco nell'immediato dopoguerra.

 

L'intervista allo storico De Luna è consultabile qui, quella a Luciano Violante qui.

 

"Corsica fatal, Malta baluardo di romanità". L'irredentismo fascista nel Mediterraneo

Data di trasmissione
Durata 27m

Insieme a Deborah Paci, ricercatrice presso l'università di Venezia, presentiamo il suo ultimo libro, "Corsica fatal, Malta baluardo di romanità", uno studio sulle rivendicazioni territoriali dell'Italia fascista nei confronti di Corsica e Malta.

 

Sin dai primi anni Venti, Mussolini avviò una campagna di rivendicazioni territoriali nei confronti delle «terre irredente», ossia quei territori ritenuti italiani sotto il profilo storico e culturale ma fuori dei confini d'Italia.

Malta e la Corsica furono al centro delle mire espansionistiche dell'Italia fascista nel Mediterraneo. Gli intellettuali del regime furono chiamati ad addurre ragioni linguistiche, storiche e culturali per avvalorare l'idea dell'italianità di còrsi e maltesi: l'intento era quello di persuadere le popolazioni delle due isole ad appoggiare il progetto annessionista fascista. In questo contesto il regime dovette misurarsi con gli attori istituzionali e religiosi che si trovavano in loco. I programmi fallirono miseramente e – fatta eccezione per uno sparuto gruppo di filofascisti maltesi e còrsi – la maggioranza della popolazione restò indifferente, se non ostile ai richiami all'italianità dei fascisti. Ma quali furono le strategie messe in opera dal regime? Su quali argomenti fece leva la propaganda irredentista?

L'Osservatore Romano nella Grande Guerra (1914-1918)

Data di trasmissione
Durata 38m 44s

Come si mosse l'Osservatore Romano durante gli anni della Prima guerra mondiale?

 

Ne discutiamo con Elisiana Fratocchi, giovane dottoranda in "Storia del giornalismo" alla Sapienza - Università di Roma.

Il quotidiano ufficioso del papa si mosse con discrezione e imparzialità, ribadendo la voce "pacifista" di papa Benedetto XV. Negli anni della guerra il quotidiano tuttavia si modificò, dando largo spazio alla rassegna stampa internazionale. Se il papa rimaneva su posizioni "pacifiste" (a parole), i cappellani militari venivano spediti al fronte per fare proselitismo e normalizzare gli eventuali casi di diserzione (si veda, in questo senso, la figura del frate Agostino Gemelli). Inoltre erano chiare, seppur non formalizzate, le simpatie asburgiche del papato che invece era ancora impaurita dalla Francia repubblicana, considerata figlia del giacobinismo anti-clericale.

La nostra relatrice spiega anche come la stampa cattolica italiana divenne violentemente interventista.

 

Questa puntata si pone in continuità con gli approfondimenti che Radio Onda Rossa sta dedicando al Centenario della Grande Guerra. Clicca qui per riascoltare il primo speciale: www.ondarossa.info/redazionali/grande-guerra-1915-2015-storia-e-storie

 

Durata: 38 minuti.

L'eccidio nazi-fascista di Forte Bravetta (31 gennaio 1944)

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Durata 13m 6s

Con lo storico Davide Conti ricordiamo l'eccidio compiuto dai nazi-fascisti a Forte Bravetta, a Roma.

 

Il 31 gennaio 1944, quando Roma è occupata dalle forze nazi-fasciste, vengono arrestati dieci cittadini, militanti della Resistenza, accusati di tramare contro il "governo tedesco". Sottoposti a torture, i dieci verranno barbaramente fucilati a Forte Bravetta, una costruzione fortificata in zona via Portuense.

Oggi il forte è un'area comunale adibita a verde pubblico.

 

Nel corso del collegamento si ricorda anche Massimo Gizzio, studente comunista romano morto il 1 febbraio  1944 dopo un infame agguato nazifascista.

 

Durata: 13 minuti.

Trasmissione del 2/12/2015 "La costruzione della nonnità/genere e classe"

Data di trasmissione
Durata 58m 53s

Questa è l’ultima puntata de “I Nomi delle Cose” del 2015, per problemi organizzativi riprenderemo le trasmissioni mercoledì 13 gennaio!

“I Nomi delle Cose” /Puntata del 2/12/2015 “La costruzione della nonnità/genere e classe”

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/12/04/podcast-della-trasmissione-del-2122015/

 

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Das Stufenalter der Frau , Le età della donna, Cromolitografia, fine sec. XIX

”  Si può andare, venire, discorrere, scrivere, partire, ritornare, senza dare troppi conti a nessuno; si può amministrare la propriasostanza, grande o piccola, come si vuole(..) Maritarsi è bene, ma è anche male; non maritarsi, è male, ma è anche bene.”

 

 

” Welfare fai da te/ la costruzione della nonnità/ genere e classeChiacchierata con Elena De Marchi /Impero e aristocrazia/La trasmissione tra generazioni/incontro con le studentesse del Liceo Virgilio occupato”

Qui il libro di Elena De Marchi e Claudia Alemani http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/10/09/confronto-generazionale-e-lavoro-di-cura/

L’articolo “IN SERVIZIO PERMANENTE, Welfare  fai da te e cura familiare” di Elena De Marchi si trova su  Zapruder , Storie in movimento , Numero 38, appena uscito, dal titolo “Io sto bene io sto male”.

http://storieinmovimento.org/2015/11/11/trentottesimo-numero/

De Marchi_Zap 38_Zoom

Trasmissione del 25/11/2015 "I ruoli, le donne, la lotta armata"

Data di trasmissione
Durata 1h 10m 58s
“I Nomi delle Cose” /Puntata del 25/11/2015 “Il valore politico della rottura”

 “Quale valore hanno il nostro vissuto e le nostre azioni, la nostra storia anche, in un mondo che non ci riconosce e che non accettiamo? Come fare a essere quel qualcosa che illumina la notte con delle fiammelle così deboli?/DESMONAUTICA, la rubrica di Denys ogni ultimo mercoledì del mese ” Una volta per tutte, la tecnologia non ci rende asociali”

 

“25 novembre 2015/”Spezzare la normalità dell’esistente”

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