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studenti medi

Caserta: 20 Maggio un migliaio di studenti in corteo contro la chiusura delle scuole

Data di trasmissione
Durata 6m

Abbiamo contattato uno studente di Caserta in merito alle mobilitazioni delle scorse settimane di studenti, lavoratori, professori, cittadini.
Nelle scorse settimane la situazione nel casertano si è fatta drammatica e grave: 92 istituti superiori sono a rischio chiusura e il Buonarroti ha già abbandonato la propria sede storica la settimana scorsa. Le strutture sono inagibili e i fondi per la messa in sicurezza e per i servizi essenziali non ci sono.
Riportiamo il comunicato stampa degli Studenti in Rotta contro la Bancarotta.

Oggi, 20 maggio, circa 1000 studenti si sono mobilitati nuovamente a causa del dissesto finanziario della provincia, insieme a genitori, lavoratori, professori e cittadini.
Dopo mesi di lotta, abbiamo deciso di attivarci nuovamente per far fronte alla situazione di degrado in cui versano i nostri istituti e che è arrivata all'apice, diventando insostenibile, dopo la chiusura dell'istituto "M.Buonarroti" di Caserta.
Il corteo è partito alle 9.30 dalla stazione e dopo aver sfilato per le strade di Caserta siamo arrivati sotto la prefettura, dove una delegazione eterogenea è stata "accolta" dal prefetto.
La restante componente della manifestazione per lanciare un ulteriore messaggio, ha simbolicamente posizionato una pila di libri davanti la porta del palazzo, tappandosi la bocca con dello scotch per comunicare che chiudendo i nostri istituti, ci privano del nostro futuro, della possibilità di conoscere e quindi di manifestare la propria opinione.
Intanto, la delegazione ha portato in prefetto le rivendicazioni delle componenti: stanziamento fondi straordinari, oltre all'approvazione del decreto salva-province entro la fine del mese per provvedere alla manutenzione dei plessi scolastici.
Pertanto, siamo riusciti ad ottenere da questo incontro l'appoggio delle istituzione nel fare pressione per essere ricevuti dal ministro dell'istruzione e presentare un documento firmato da tutti gli studenti e le studentesse delle scuole superiori e da tutti i dirigenti scolastici, docenti, personale ATA e genitori, nel quale vengono esplicitati i nostri disagi e pertanto le nostre richieste.
Anche ciò che ci è dovuto, non lo diamo per scontato.

Studenti Medi Caserta - In migliaia rispondono alle intimidazioni della polizia

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Durata 6m 27s

Il 19 Gennaio a Caserta migliaia di studenti medi hanno organizzato un sit-in di fronte al palazzo del governo e alla Questura. Una ventina tra licei e istituti nelle giornate precedenti avevano occupato in massa. Il sit-in nasce dagli Studenti in Rotta Contro la Bancarotta in risposta alle intimidazioni e alle provocazioni della polizia che hanno provato a zittire e annullare le proteste. Da Roma fino a Caserta negli ultimi mesi si sono visti gli effetti della deriva autoritaria della Buona Scuola, così come la sempre più frequente gestione delle problamatiche sociali come problemi di ordine pubblico.

Napoli: aggressione fascista agli studenti

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Durata 8m 51s

Un compagno dell'Ex Opg Je so' Pazzo di Napoli ci racconta della gravissima aggressione di Casapound ieri agli studenti prima al liceo Vittorini, poi alla stazione di Rione alto.

 

Durata: 8':51''

 

Per altre info: http://176.31.240.68/index.php/blog/antifascismoanuove-destre/item/16401-napoli-studenti-presi-a-martellate-dai-fascisti-di-casapound

Taranto- mobilitazione studenti medi

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Durata 3m 17s

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Oggi le scuole di Taranto hanno scelto di scendere in piazza con l'obiettivo di creare un vero e proprio conflitto. Anche a Taranto hanno bloccato la città con un corteo non autorizzato, hanno bloccato il ponte girevole e poi si sono recati al Palazzo di Città dove ci sono stati momenti di tensione. Fortunatamente senza scontri.

 

Studenti: verso l'8 ottobre - aggiornamento serale

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Durata 2m 42s
Durata 3m 1s

Continuano le mobilitazioni in tutta Italia, contro il ddl gelmini e piu in generale contro il processo di mercificazione e svilimento del mondo della formazione pubblica. Dopo gli appuntamenti della scorsa settimana che hanno visto gli studenti protagonisti della protesta, continuano anche in questi giorni gli appuntamenti e le mobilitazioni. Ascolta le corrsipondenze registrate dalla radio in vista del corteo di domani.

Torino: cariche al corteo degli studenti, 2 feriti.

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Manganellate e paura, così si difende il Ddl Gelmini.

Ieri a Torino erano migliaia gli studenti che hanno manifestato il proprio dissenso contro la riforma Gelmini .

Il corteo è proseguito fino a piazza Vittorio: da lì è proseguito fino alla stazione di Porta Nuova.A quel punto i manifestanti sono entrati nella stazione, qui circa un centinaio ha occupato i binari 17 e 18  ne è seguita una carica della polizia.

Successivamente un nuovo mini corteo da Porta Nuova ha proseguito fino a piazza Castello. La polizia prima ha negato il permesso ad andare in piazza e successivamente ha caricato a freddo e violentemente gli studenti.

Le cariche hanno provocato il ferimento di due manifestanti, di 18 anni, che si sono recati in due differenti ospedali cittadini per la medicazione delle contusioni riportate.

Diversi testimoni parlano di cariche ingiustificate  e di vere e proprie minacce della polizia a chiunque fotografasse le scene.«Ho sentito alcuni poliziotti dire che avrebbero fermato il corteo in via Po, impedendo di proseguire fin dove concordato - racconta una madre che partecipava alla manifestazione insieme al figlio. Durante la carica un agente di polizia, visto che avevo la telecamera in mano, mi ha minacciato: "Ti spacco il culo se continui a filmare"».

Da Padova a Torino sembra che il problema alla sicurezza nazionale siano gli studenti e la tutela della cultura.

 

di seguito il comunicato degli studenti:

 

 

 

Oggi 1 ottobre 2010 nella prima manifestazione dell'anno cinquemila studenti sono tornati in piazza a gridare la propria rabbia e la propria determinazione nel bloccare la riforma Gelmini, nel mostrare il proprio dissenso verso l'attacco portato al mondo della formazione e al nostro futuro. Un futuro figlio della precarietà, un futuro che noi pretendiamo riprendere nelle nostre mani.

Il corteo, caratterizzato da una forte presenza di studenti di istituti tecnici e professionali (maggiormente colpiti dalla riforma), si è snodato per le vie del centro ed è stato in grado di mostrare bene quale fosse la controparte con il lancio di uova contro il MIUR e lo scarico di alcuni sacchi di macerie di fronte alla provincia, ente responsabile dell'edilizia scolastica. Inoltre il corteo ha deviato per passare di fronte alla Camera di commercio (uno dei possibili partecipanti al consiglio di amministrazione delle singole scuole previsto dalla Proposta di Legge Aprea). Il corteo ha poi proseguito su via Po e all'altezza di Via Sant'Ottavio si è trovato di fronte uno sbarramento della polizia. L'intenzione di noi studenti era quella di andare verso piazza Vittorio e così è stato richiesto alla polizia. Che prima ha negato il permesso ad andare in piazza e successivamente ha caricato a freddo e violentemente gli studenti. Si sono susseguite molte cariche di ingente violenza atte a intimidire gli studenti, anche rompendo i vetri del furgone che avevamo nolleggiato! Ma queste non hanno fatto nient'altro che incrementare la nostra rabbia e la nostra determinazione: il corteo si è ricompattato più volte resistendo e cercando di arginare la violenza della polizia, incitata e diretta dal responsabile di piazza della celere DiGaetano. Ci sono stati numerosi studenti feriti di cui uno è ancora all'ospedale Mauriziano. Come scrivevamo sullo striscione che apriva lo striscione: Gelmini pensavi che questa fosse la fine, ma è soltanto l'inizio. Non ci faremo intimidire né dalle politiche di disciplinamento né dalla violenza della celere. Rilanciamo quindi la mobilitazione per l'8 Ottobre contro la Riforma Gelmini, la Proposta di Legge Aprea. Inoltre vi sarà lunedì 4 ottobre un'assemblea alle 16:00 a Palazzo Nuovo per valutare i risultati del corteo di oggi e denunciare il comportamento delle forze dell'ordine. Ci preme sottolineare la genuinità della manifestazione, l'enorme partecipazione e il livello di autorganizzazione degli studenti. Non vorremmo che i questurini o qualche politicante in erba raccontasse ai giornalisti la solita favola dei "soliti noti che cercano la provocazione".