Contro il carcere 27/11
Dal carcere de Le Vallette di Torino una lettera dal reparto Nuovi Giunti. Sfogliamo insieme l'agenda Scarceranda 2014 appena uscita.
Dal carcere de Le Vallette di Torino una lettera dal reparto Nuovi Giunti. Sfogliamo insieme l'agenda Scarceranda 2014 appena uscita.
La giornata dell'infanzia ci porta a ricordare bambini e bambine da zero a tre anni che stannoin carcere con le madri. Malattie in carcere, disabili in carcere. Il carcere è solo uno strumento che infligge sofferenza. La vicenda della Cancellieri dovrebbe essere considerata come un'accusa contro il sistema carcere e l'impegno per la sua abolizione..
Si continua a morire in carcere, stavolta un ragazzo di 25 anni, un algerino Abdul, in carcere per "resistenza e lesioni", che non è altro che il comportamento naturale di chiunque venga arrestato quello di tentare di sottrarsi alla presa. Ma Abdul per questa banalità era in "custodia cautelare" cioè in carcerazione preventiva , prima del processo. Così sono altri 25.400, persone non ancora condannate che popolano le carceri.
La vicenda del ministro Cancellieri e la sua telefonata a Ligresti pone il problema per tutti e tutte che il carcere, per chiunque vi venga rinchiuso, produce talmente sofferenza e devastazione nelle persone che si dovrebbe metterne in discussione seriamente l'esistenza. Il pacchetto carceri presentato dal ministro a Strarburgo.
Il dibattito sull'Amnistia scompare sotto le diatribe di bottega dei politici. I dati delle presenze in carcere ci confermano che il carcere è sempre più razzista e classista. Non si riescono a liberare nemmeno le bambine e i bambini da zero a tre anni!
Il dibattito sull'Amnistia e Indulto è diventato incandescente dopo il messaggio del presidente Napolitano alle camere. Ma è un dibattito inquinato dal tentativo di utilizzare l'amnistia dentro lo scambio bottegaio tra partiti. Analisi dei tre Disegni di legge sui quali martedì 15 è iniziata la discussione nella Commissione giustizia.
Si parla tanto di carcere, ma il carcere NON parla. Tutti parlano perché oggi il tema dell'Amnistia è stato scippato e portato nelle aule dei potenti per i loro intrallazzi di potere (pro e contro Berlusconi. Ma l'Amnistia è urlo gridato dalle celle da chi è stato sconfitto nella corsa per la vita.
Se le carceri sono piene ne è responsabile l'ideologia della "sicurezza".
Questa sera 2 ottobre, alle ore 20,00 si può seguire nella Tv via Web:
http://www.insutv.it/stalkingasilo/Una trasmissione sul problema del carcere. Vediamola poi ne parleremo in una prox trasmissione de La Conta.
Intervista ai comitati di appoggio alle lotte dei detenuti nelle carceri del Chiapas, Messico. Riflessioni sulla necessità che il movimento riprenda un concreto rapporto con i detenuti perché possano organizzarsi e lottare contro il carcere. Riflessione sulle lotte antagoniste nelle carceri italiane negli anni Settanta e Ottanta.
Tutti parlano di Amnistia, ma nessunosi ascolta il grido che proviene dalle carceri. Liberiamo la parola Amnistia. Proteste nelle carceri.
L'estate delle e dei detenuti, il grido "Amnistia". La legge NON è uguale per tutti. Al carcere Due Palazzi di Padova proteste perche non credono al "suicidio" di un ragazzo di 21 anni. Le droghe più diffuse sono... gli "psicofarmaci".