Carcere

Ancora violenza delle forze dell'ordine. La denuncia di un uomo argentino

Data di trasmissione
Durata 3m 17s

"Vengo dall'Argentina dove la mia generazione è stata massacrata. Qui pensavo di vivere in un paese civile. Invece mi sono ritrovato ammanettato, preso a calci e pugni in testa dai carabinieri, trascinato sull'asfalto, torturato e sbattuto contro i muri della caserma senza poter vedere un medico. Insultato, con i militari che mi

puntavano la pistola addosso. E ancora non so perché". Isidro Luciano Diaz ha 41 anni, dei quali 23 vissuti in Italia dove, nel lecchese, gestisce l'allevamento di cavalli "Dal Gaucho". Da quando il 5 aprile dell'anno scorso è stato fermato dai carabinieri vicino a Voghera, è stato operato agli occhi 6 volte per distacco della retina e ha i

timpani perforati. Ferite "compatibili" col suo racconto da incubo, scrive il medico legale nella relazione che riporta alla memoria le vicende di Federico Aldrovandi, di Giuseppe Uva, Stefano Cucchi. Di

giovani morti dopo essere stati malmenati da uomini in divisa, entrati vivi in caserma o in carcere e mai usciti.

 

Roma. Stamane conferenza stampa sull'arresto dei tre giovani baschi

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Durata 10m 40s


Stamane a Roma si è tenuta la conferenza stampa sull'arresto dei 3 giovani baschi a cui ha partecipato anche un'avvocatessa basca che si occupa della persecuzione e della  torture che subiscono i giovani baschi arrestati. Dei tre giovani, la ragazza è reclusa a Rebibbia mentre i due ragazzi sono a Regina Coeli. Si può scrivere ai tre giovani detenuti presso Rebibbia femminile e Regina Coeli.

 

Ascolta il contributo audio.

 

 

Contro il carcere del 23 giugno

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Durata 52m 49s

 Un nuovo caso di morte sospetta:

È morto in carcere a Catania quattro giorni dopo il fermo

per una rapina in una tabaccheria del suo paese, Biancavilla. Il decesso di Carmelo Castro è stato catalogato come suicidio. Ma la madre a un anno dalla morte del figlio, 19 anni, continua a non crederci, rifiuta il suicidio e sostiene: “Mio figlio era sottoposto al regime di sorveglianza, come mai non se ne sono accorti"
Sotto accusa il concetto di "crimine". Cosa vuol dire "criminale"?

 

Messico: storia di repressione politica

Data di trasmissione
Durata 57m 44s

La storia dei fratelliCerezo, studenti dell'università autonoma di Città del Messico, incarcerati senza alcuna prova e detenuti per anni come atto di intimidazione contro i propri genitori menbri dell'Erp.

Raccontano la loro storia nelle carceri di massima sicurezza e la loro attuale attività in difesa dei diritti umani dei detenuti.

Settimana di mobilitazione cittadina contro i CIE

Data di trasmissione
Durata 8m 43s

 

Dal 21 al 29 di maggio ci saranno per le strade di Roma diverse espressioni di protesta contro i CIE: presidi, manifestazioni, proiezioni, concerti, azioni...

La volontà è quella di portare a conoscenza della città le proteste e le lotte dei e delle migranti reclusi nei CIE, che da mesi si stanno succedendo sempre con più intensità.

La loro resistenza ci incoraggia e ci spinge alla mobilitazione.

Le rivolte si sono sempre succedute, fin dalla creazione dei CPT, oggi CIE, ad opera di un governo di centro-sinistra.

Oggi, con l'approvazione del "Pacchetto Sicurezza" e il conseguente aumento della detenzione da 2 a 6 mesi, le rivolte e gli episodi di autolesionismo sono aumentati.

L'esistenza di questi lager della democrazia è perfettamente funzionale al sistema capitalista, che vede le persone come merce e i migranti in particolare coma manodopera da sfruttare o rifiutare econdo le esigenze del mercato di produzione e di lavoro.

L'Europa Unita, ormai divenuta fortezza, si sostenta su queste leggi securitarie che giustificano la detenzione e l'espulsione di tutti coloro a cui non è stato concesso lo status di cittadino.

Questa fortezza può reggere non solo per le leggi razziste, ma anche grazie alla paura e all'atomizzazione che impone questo sistema sociale, un sistema che ci vuole divisi tra buoni e cattivi, lavoratori e studenti, comunitari ed extracomunitari, fomentando l'isolamento.

I mezzi di informazione di massa creano l'allarmismo necessario e il falso consenso per far sì che sia possibile imporci la loro sicurezza: più carceri variegate e per più tempo e più polizia e militari per le strade.

Per contrastare questa società del controllo e queste istituzioni repressive e razziste, lanciamo una settimana di mobilitazione per a chiusura dei CIE dal 21 al 29 maggio, nella quale ognuna e ognuno, individualmente o collettivamente, si possa esprimere nel modo che considera più opportuno.

La settimana verrà attraversata da un presidio sonoro davanti al Ministero dell'interno e si concluderà con un presidio sotto al CIE di Ponte Galeria, per portare la nostra lotta davanti a quelle infami mura e per far sentire ai reclusi e alle recluse che non sono soli/e nella loro resistenza.

 
 
Per la chiusura di tutti i CIE
e per dare forza ed essere solidali
con le lotte dei e delle migranti!



giovedì 27 maggio ore 16.00 a piazza dell'Esquilino
 

sabato 29 maggio dalle 15.00 alle 19.00
 
 
 
(appuntamento alle ore 14.00 alla Stazione Ostiense per partire tutti e tutte insieme)
 
 
NELLA TUA CITTA' C'E' UN LAGER...
CHIUDIAMO IL CIE DI PONTE GALERIA!
CHIUDIAMO TUTTI I CIE!!!
 
 
  
elenco delle iniziativehttp://nocie.noblogs.org
 

 

FIRMA L'APPELLO PER LA CHIUSURA DEI CIE: http://www.nocie.org

 

 

 

La Conta di mercoledì 19 maggio

Data di trasmissione
Durata 59m 6s

 Continua il balletto del Disegno di Legge presentato dal ministro di Giustizia Alfano, detto "svuotacarcere".  E' stato modificato l'automatismo per chi aveva meno di un anno di carcere da scontare da trasformare in arresti domiciliari. Ora nel nuovo testo ciascun detenuto/a dovrà presentare istanza al Tribunale di Sorveglianza che valuterà caso per caso, allungando i tempi per far uscire qualche migliaia di persone dal carcere più savraffollato della storia di questo paese.

Intanto in questa settimana è avvenuto il 26° suicidio.