Ad un anno dallo scoppio delle rivolte nel mondo arabo, i grandi problemi delle classi subalterne sono sempre lì. Riflessioni sulle transizioni democratiche di facciata e sulle proteste che continuano. Il percorso di emancipazione sembra ancora lungo.
In Egitto le lotte sociali si sviluppano, dalle occupazioni di case che si diffondono nella periferia di El Cairo, alle lotte nel bacino tessile di Kafr el Dawwar nel Delta del Nilo. Intanto si formano gli schieramenti politici per la prossima scadenza elettorale di fine di novembre. E la giunta militare continua la repressione dei movimenti sociali.
Che cosa succede negli altri paesi in vista della giornata di mobilitazione europea ed internazionale del 15 ottobre, "United for Global Change"?
Abbiamo raccolto diversi interventi dalla Grecia (durata 20'44"), dalla Spagna, in particolare da Barcellona (durata 23'33'') dall'Egitto (17'25'') e dalla Germania (durata 19':40'') per fare un punto sulla situazione internazionale.
Valutazioni con il compagno egiziano Sharif sullo stato del movimento egiziano di piazza Tahrir e sull'assedio di stanotte all'ambasciata israeliana al Cairo. Fine di Mubarak ma non del sistema mubarakiano, ruolo reazionario dei fratelli musulmani e dell'esercito. Formazione del movimento operaio nei posti di lavoro.
Sono salite a tre le vittime degli scontri della nottata davanti all'ambasciata di Israele, secondo quanto hanno riferito fonti del ministero della Sanità. Il bilancio dei feriti è salito a 1.049. Sono finora 19, secondo l'agenzia Mena, le persone arrestate.
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Egitto. Il "Venerdì della Determinazione", resistenze dal basso al processo controrivoluzionario in corso.
Dopo le forti repressioni subite dai manifestanti il 28 e 29 giugno scorso ad opera delle forze di polizia, le mobilitazioni non si fermano e tentano di scuotere dal basso il processo controrivoluzionario. Da Midan Tahrir, epicentro mediatico della rivolta, un documento programmatico ci rivela da una parte come la piazza abbia preso con determinazione la via della contrattazione diretta con chi gestisce il potere, attraverso anche forti critiche alle politiche economiche attivate nel dopo-Mubarak.
L'analisi attenta di come si è arrivati a questo documento congiunto ci permette allo stesso tempo di meglio comprendere le tensioni interne al fronte dell'opposizione, eterogeneo per composizione e progettualità politica.
Intanto la Fratellanza musulmana, raggiunto lo storico traguardo del riconoscimento politico, sembra avviata ad un processo di frammentazione, dovuto all'incapacità politica della dirigenza di rapportarsi con l'ala più giovane e "movimentista".
Egitto: la giornata della "seconda rivoluzione" svela le tensioni interne ai manifestanti di Midan Tahrir. Un'analisi delle differenti posizioni assunte dall'ala moderata e da quella più radicale di fronte al processo di transizione ed al ruolo conservatore svolto dal Consiglio Supremo delle forze armate.
Migrazioni: Come sta cambiando il rapporto tra "movimento" e migranti sul territorio, alla luce delle nuove tensioni che scuotono il Mediterraneo? Partendo dalle riflessioni prodottesi in un'iniziativa organizzata in settimana dall'Osservatorio antirazzista Pigneto Torpignattara presso il centro sociale Ex Snia Viscosa, ne parliamo con una compagna dell'Osservatorio, per cercare di riflettere come esperienze passate (es, quella dei lavoratori di Rosarno) possano essere indicative per il futuro.
Costa D'Avorio: grazie all'intervento delle truppe francesi lo scontro tra Laurent Gbagbo e Allassane Outtara pende a favore di Outtara. Si profila un governo che favorirà le multinazionali francesi sia per il petrolio che per la rapina delle altre materie prime, in compewtizione con le multinazionali statunitensi.
Egitto: lo scontro si riaccende tra i rivoltosi e i militari. Situazione confusa per la legalizzazione dei partiti che si stanno formando, e per scrivere la nuova costituzione
I si' hanno vinto con il 77,2% dei voti mentre i no hanno incassato il 22,18% dei consensi nel referendum sulle modifiche alla Costituzione, che si e' svolto il 19 marzo in Egitto. Lo ha annunciato il presidente della commissione di supervisione del referendum. L'affluenza e' stata del 41%. Dei 45 milioni di aventi diritto, si sono recati alle urne 18 milioni 326.000 persone. Il risultato della consultazione referendaria e' stato accolto da un applauso tra i presenti alla conferenza stampa.