Corrispondenza con una compagna della rete Campagne in lotta in diretta dal presidio sotto la Prefettura di Foggia: da questa mattina i braccianti immigrati, sostenuti appunto dalla rete Campagne in lotta, sono in mobilitazione per contestare le dure condizioni in cui sono costretti a vivere e lavorare.
Corrispondenza registrata nella serata del 2 giugno con un recluso del CIE di Ponte Galeria.
L'audio racconta che nella sezione maschile, ieri, è iniziato uno sciopero della fame contro la detenzione e per sostenere collettivamente un recluso che non riceve adeguate cure mediche. La protesta si è allargata e la celere è entrata nelle celle, scagliandosi su alcuni.
Nella prima parte della corrispondenza la persona reclusa racconta il CIE, poi il suo vissuto e in conclusione la protesta di ieri.
In serata un gruppo di solidali è andato fuori le mura del CIE con grida e rumori, per salutare chi è reclus@ e per non lasciare solo chi ha protestato.
Secondo incontro con la rete Campagne in lottaper parlare delle situazioni di sfruttamento nelle campagne di lavoratrici e lavoratori, spesso provenienti da altre zone del mondo e dei processi di autorganizzazione.
Nella seconda parte della trasmissione si parla della lotta delle facchine della Mr Job, all'Interporto di Bologna, che autorganizzate con il SI Cobas stanno ottenendo sostanziali miglioramenti della loro situazione lavorativa.
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Approfondimento con le compagne di "Campagna in Lotta" , una rete che tenta di rompere l'isolamento delle lavoratrici e dei braccianti migranti.
Da Foggia al Piemonte, passando per la Basilicata a Rosarno un excursus dello sfuttamento sessuale nelle campagne italiane, rompere l’isolamento dei lavoratori e delle lavoratrici immigrati, attraverso pratiche ed azioni che possano produrre consapevolezza ed una conseguente autorganizzazione di percorsi di lotta.
Domenica 21 settembre, un gruppo di 4 ragazzi, prigionieri nel CIE di Ponte Galeria, tenta la fuga passando dal tetto. Uno di loro cade e resta al suolo per 30 minuti. Un recluso racconta l'accaduto, parlando della responsabilità delle forze dell'ordine.
Ascolta la testimonianza di un recluso, registrata alle 23,10 del 7.09.2014
Ieri pomeriggio, circa 40 solidali, hanno portato solidarietà ai ragazzi imprigionati nel CIE di Ponte Galeria. Arrivati davanti alle mura del lager già si levavano alte le grida ed i rumori della battitura, davanti al cancello i celerini aspettavano schierati.
Poco dopo un gruppo di ragazzi è riuscito a salire sul tetto e ricambiare il saluto dei e delle soldali, sono usciti dal buio nel quale li vorrebbero nascondere.
Per tre lunghe ore hanno resistito sul tetto denunciando la loro condizione, intonando cori e canzoni e sbeffeggiando le guardie.
I poliziotti li hanno raggiunti minacciandoli con cani, idranti e lacrimogeni, ma nessuno è sceso. In tre hanno tentato la fuga approffittando della confusione ma sono stati purtroppo bloccati.
Uno di loro sembra sia ferito.
Appena il presidio si è sciolto e i partecipanti si sono allontanati è partita la rappresaglia: prima gli idranti, ai quali i ragazzi hanno risposto con un lancio di oggetti, poi una carica.
Da quanto abbiamo saputo, inizialmente sono stati fermati quindici ragazzi tra quelli che erano sul tetto, poi lasciati tornare alle celle. Successivamente in dieci sono stati prelevati e attualmente non si sa dove siano, a detta di alcuni reclusi potrebbero essere tradotti in carcere.
Corrispondenza con due ragazzi detenuti nel Cie di Ponte Galeria.
Con loro capiamo le ragioni degli scioperi della fame in corso e veniamo a sapere di un pestaggio ai danni di un ragazzo.
Il ragazzo dovrebbe essere trasferito oggi in ospedale ed è stato liberato dall'isolamento solo grazie alle proteste degli altri compagni di prigionia.
Nel CIE di Roma sono attualmente rinchiuse, tra continui ingressi e deportazioni, circa 120 persone: 90 uomini, 30 donne e tra loro una ragazzina di 14 anni.
Nel pomeriggio del 19 agosto, un gruppo di 25 persone ha provato a conquistarsi la libertà dalle gabbie del Cie di Ponte Galeria a Roma. In 7 sono liberi dopo aver scavalcato mura e recinzioni.
Un ragazzo imprigionato ci racconta della fuga, delle ritorsioni e della situazione attuale nel centro.
Lo sciopero del 2 maggio dei lavoratori della cooperativa Orbea (magazzini SDA) può ritenersi un successo, alcune richieste sono state accolte e il tentativo di divisione messo in atto è stato respinto, un risultato che giova alle possibilità di consolidamento ed estensione del percorso di lotta.