Dopo sei mesi all’addiaccio, gli occupanti di casa sgomberati in estate che hanno trovato un precario riparo nei pressi della Basilica SS.Apostoli hanno deciso che l’attesa è finita e di prendersi un tetto, quello promesso dalla giunta Raggi.
Nel concreto è un ’immobile sito in via Ventura, 60, che da mesi Regione e Comune devono assegnare, ai senza casa ma ancora oggi è vuoto.
Giunti sul posto, nel pomeriggio di ieri, gli attivisti hanno però trovato reparti della polizia schierati per impedirgli di entrare.
La storia non finisce qui, martedì prossimo è previsto un incontro con i responsabili della regione Lazio per dare finalmente il via libera all'entrata nel palazzo, contemporaneamente è previsto un sit-in che avrà inizio alle 14.30 proprio sotto la sede della regione, in via Cristoforo Colombo.
La corrispondenza con Cristiano, del coordinamento cittadino di lotta per la casa
Questa mattina il Quarticciolo si è svegliato con la presenza di blindati che hanno poi effettuato lo sgombero di una famiglia con tre minori che occupavano uno dei tanti scantinati che un tempo ospitavano negozi spazzati via dalla grande distribuzione. Persone buttate per strada senza che il Municipio, nonostante i richiami abbia mostrato il minimo interesse, tanta invece la solidarietà e la presenza in strada del quartiere.
A partire dalla notizia nelle prime pagine di importanti quotidiani sul risarcimento statale verso i privati che possiedono stabili occupati abbiamo ragionato insieme ad un compagno del movimento per il diritto all'abitare del tema casa a Roma, del ruolo che stanno avendo diversi attori, dalla Questura alla giunta a 5 stelle su questo tema. Inoltre abbiamo approfondito la mobilitazione di ieri contro la provocazione di Salvini con il comizio a SS apostoli.
In via Ramazzini, a pochi metri dall'ospedale san Camillo, sono pronte le prime 25 casette pieghevoli di plastica, progettate da IKEA Foundation per essere destinate a profughi e sfollati in zone di guerra. La giunta capitolina a 5 stelle ha deciso che questi moduli da meno di venti metri quadri, che ospitano ognuno sei persone, saranno destinati a senzatetto, sfrattati, richiedenti asilo e, più in generale, chiunque si trovi in stato di emergenza abitativa. In tutta Roma dunque potrebbero sorgere baraccopoli targate IKEA, dove rinchiudere povertà e fragilità.
Cristiano, del coordinamento cittadino di lotta per la casa, ci racconta cosa si cela dietro queste proposte e quali siano le conseguenze e l'impatto sociale di misure simili
Corrispondenza con un compagno dei Movimenti per il Diritto all'Abitare di Roma in occasione del presidio a piazza del Campidoglio per il consiglio straordinario sull'emergenza abitativa.
Aggiornamento ore 13: il Consiglio non tratterà il tema dell'emergenza abitativa perchè sono in discussione altri temi
Corrispondenza con un compagno del Movimento per il Diritto all'Abitare per parlare dell'assemblea nazionale indetta dai movimenti Domenica 8 Ottobre alle ore 11 in Piazza Indipendenza (luogo da confermare).
Di seguito l'appello di convocazione:
Rilanciamo il grido della resistenza meticcia: 8.10 ore 11 assemblea @piazza Indipendenza
Domenica 8 Ottobre 2017 vogliamo tornare in tanti e tante a piazza Indipendenza per una grande assemblea nazionale meticcia. Vogliamo farlo per riprenderci una piazza che sarà per sempre nostra. Una piazza dove il coraggio e la dignità di centinaia di rifugiati, uomini e donne, che hanno resistito per giorni ed ore alla violenza della polizia e dello stato e alla deportazione, hanno infuso coraggio, trasmesso il desiderio e la volontà di cambiamento, rappresentando un messaggio che travalica confini di appartenenza, che scuote e che ci chiama a raccolta. Proponiamo di incontrarci proprio in questo luogo altamente simbolico, per ragionare insieme sulle ripercussioni di provvedimenti come le “Leggi Minniti” sui temi dei migranti e dei rifugiati e sulla cosiddetta sicurezza urbana, per comprenderne ancora più a fondo le modalità ed i risvolti, per immaginare collettivamente percorsi, lotte, mobilitazioni in grado di animare nel paese un forte e radicale dissenso ad un’idea di paese modellato sulla paura e sull’esclusione sociale.
Domenica 8 Ottobre riempiremo, di nuovo piazza Indipendenza che diventerà piazza della resistenza meticcia, perché non possiamo accettare di vivere in un paese che nega allo stesso tempo diritto di residenza e libertà di movimento, che segrega migranti e rifugiati per cancellare i diritti di tutti e tutte, che vuole farci credere che l’emergenza abitativa possa essere risolta con gli sgomberi. E’ necessario unire le forze e le energie antirazziste e conflittuali, i movimenti, le associazioni, le forze sane sindacali e del mondo del lavoro.
Territori e soggetti sociali diversi possono e devono incontrarsi e collegarsi per fermare la folle corsa del governo e delle principali forze di opposizione alla guerra fra poveri e contro i poveri: strumento per continuare ad appropriarsi della ricchezza prodotta, a rinchiuderla sempre di più in poche mani, a schiacciare umanità e vite in nome del profitto. E’ ora di decidere e sviluppare una forte mobilitazione nazionale contro i provvedimenti e le politiche che ora vengono incarnate dalla figura del ministro dell’Interno Minniti: prendiamo parola, è l’ora della lotta e della mobilitazione.
Movimento per il diritto all’abitare romano – Assemblea dei rifugiati sgomberati da via Curtatone
Insieme a Bruno, del coordinamento cittadino di lotta per la casa di Roma, commentiamo le ultime notizie relative alle lotte per la casa nella nostra città, dalla richiesta di ulteriori due anni di sorveglianza speciale per Paolo e Luca alla gazzarra neofascista di ieri al Trullo, dove una ventina di militanti di forza nuova ha attaccato fisicamente una famiglia italo-eritrea che doveva prendere possesso di un alloggio popolare. In mezzo, l'incapacità e la cattiva fede dell'amministrazione grillina e il grande appuntamento dei movimenti per una assemblea nazionale da tenere a piazza Indipendenza il prossimo 8 ottobre.
Corrispondenza con un compagno del Nodo Territoriale Tiburtina sull'occupazione di stamattina 21 settembre del IV Municipio da parte di un centinaio di abitanti delle case popolari di Casalbruciato sotto sgombero. Le case furono ottenute dagli occupanti di San Basilio dopo la battaglia del 1974 e la morte di Fabrizio Ceruso
Ieri mattina il Movimento per il Diritto all'Abitare ha manifestato sotto alle finestre della Giunta Regionale del Lazio, per reclamare oltre allo stop agli sgomberi degli immobili occupati per necessità da tante persone senza alternativa, insieme al blocco degli sfratti e dei pignoramenti, sollecitando soprattutto l'immediata attuazione del Piano Regionale per l'Emergenza Abitativa nella Capitale. Intorno alle ore 14,00 una delegazione delle famiglie in lotta per la casa, fra cui una rappresentanza delle famiglie che da circa un mese sono accampate presso la chiesa del 12 Apostoli davanti alla prefettura di Roma e a due passi dal Campidoglio, sono stati ricevuti dall'Assessore alla Casa Refrigeri insieme ai rappresentanti della segreteria del presidente Zingaretti. Nell'incontro l'Assessore Refrigeri ha illustrato il contenuto dell'incontro tenuto pochi giorni fa con l'amministrazione capitolina, ribadendo – su sollecitazione dei movimenti – che la Regione Lazio ha intenzione di dare attuazione nel più breve tempo possibile al piano regionale per l'emergenza abitativa, senza cambiamenti di prospettiva. Secondo le parole dell'Assessore Refrigeri, si attende che Roma Capitale formuli le sue integrazioni alla convenzione già approvata dalla Regione Lazio e che si adoperi per approvarla e sottoscriverla. A questo punto, le tante famiglie che da anni attendono invano da anni nelle graduatorie comunali, come nei residence gestiti da Roma Capitale e nelle occupazioni inserite da tempo nel programma regionale, aspettano soltanto che la giunta guidata da Virginia Raggi si accinga sul serio a compiere questo importante passo. Nel frattempo le famiglie accampate presso la chiesa dei 12 Apostoli, hanno annunciato che nei prossimi giorni consegneranno di persona all'assessore Baldassarre e alla sindaca Raggi, in forma pubblica, il censimento dei nuclei familiari, con la speranza che questo gesto permetta di passare dalle operazioni mediatiche e di facciata, alla proposta di soluzioni serie, dignitose e durature.