L’appuntamento è per Sabato 10 Ottobre ore 16 a stazione Ostiense per andare e tornare insieme
con il treno. Dalle 17 in poi presidio solidale sotto le mura del CIE di Ponte Galeria.
Venerdì 9 Ottobre serata a sostegno delle lotte contro i CIE ore 19 sala da the Fronte
del Porto, via del Porto Fluviale 18
Sono stati/e chiamati/e rifugiati/e, clandestini/e, profughi… sono oggetto di calcoli politici ed economici, numeri da piazzare qua e là nei vari paesi europei. Oggetti da sbattere in prima pagina per raccontare una storia commovente e soprattutto oggetti su cui è possibile speculare, politicamente per attirare un pò di consenso, o economicamente, perchè per molti i flussi migratori sono una gran bella fonte di profitti.
Per noi sono delle persone, con delle vite, delle storie, dei corpi. Persone che per diverse
ragioni, che non sta a noi sindacare, decidono di intraprendere un viaggio. A volte per scelta,
spesso perchè costrette.
In questi giorni abbiamo visto le forze dell’ordine comandate dal governo, sgomberare il campo
autogestito alla frontiera italo-francese a Ventimiglia. Lo sgombero ha comportato anche il
trasferimento forzato di 20 persone nel Cara di Bari, campo d’internamento etnico per chi fa
richiesta d’asilo in Italia.
Questa ennesima violenza di stato è avvenuta mentre come compagni/e impegnati/e nella lotta
contro i CIE a Roma, abbiamo sentito l’urgenza di una discussione sulla violenza di genere
nelle comunità in lotta, a seguito delle dichiarazioni, a firma del Presidio No Borders di
Ventimiglia, sullo stupro di una donna nel campo autogestito. Riteniamo inaccettabile
l’isolamento prodotto nei confronti della donna e la delega alle istituzioni di
“fare giustizia” e determinare la veridicità della denuncia di stupro.
In Italia sono tanti i centri per la detenzione amministrativa in cui vengono sbattute
queste persone, con varie sigle e diversi regolamenti. Per noi sono semplicemente prigioni.
Il CIE di Ponte Galeria a Roma è uno di questi. Un luogo dove quotidianamente vengono rinchiuse ragazze e ragazzi, dove avvengono pestaggi, deportazioni. Nell’ultimo mese ne abbiamo viste tante, individuali e di massa, come abbiamo ascoltato i racconti di chi, lottando per la propria esistenza e la propria dignità, è stato/a pestato/a e umiliato/a da guardie e operatori che all’interno di questi centri lavorano con disumana impassibiltà.
Ma il CIE di Ponte Galeria, come altri, è anche un luogo dove nascono complicità e solidarietà,
sia dentro che fuori, dove si lotta, dove si resiste. É per queste persone e per le relazioni ù
create nel tempo che continuiamo ad andare sotto quelle mura, con regolarità e determinazione.
E continueremo a farlo finchè ognuno di questi posti non verrà distrutto.
https://romattiva.wordpress.com/2009/08/19/controic-i-e-portofluviale-910/https://romattiva.wordpress.com/2009/08/18/presidioc-i-e-pontegaleria-1010/
Con un compagno di Berlino attivo nei coordinamenti di rifugiati autorganizzati analizziamo lo scenario politico-istituzionale in Germania, che vede addirittura un'apertura dell'SPD ai rifugiati mentre frequentemente gruppi di neonazisti attaccano i "centri di accoglienza".
In questo quadro la posizione dei movimenti fatica ad uscire dalla semplice solidarietà, e si trova a volte ad essere parte della gestione autoritaria delle vite dei migranti.
Oggi gli operatori e le operatrici dei centri di accoglienza si sono riuniti in presidio sotto l'Assessorato alle politiche sociali per chiedere il pagamento delle mensilità arretrate e una ridiscussione delle procedure di assunzione degli appalti.