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Palestina

Dall'assemblea a Fisica verso il 30 marzo

Data di trasmissione
Durata 6m 44s

Dall'assemblea di oggi convocata per le 17 alla facoltà di Fisica in vista della giornata della terra del 30 marzo.

Ma gli ppuntanti oltre a quello per la Giornata per la Terra sono anche per il 26 alle 12.00 al pratone per la contestazione al Senato Accademico e domani davanti all'aereoporto di centocelle a piazza dei consoli. 

166° giorno di genocidio in Palestina

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Durata 30m 27s

Dal 7 ottobre 2023 ad oggi, 166° giorno di attacco di Israele contro la Striscia di Gaza, il bilancio è di 31.923 morti e di 74.096 feriti, secondo quanto riferito da fonti mediche, ma molte vittime sono ancora intrappolate sotto le macerie, sulle strade ed i soccorritori non riescono a raggiungerle.

A Chiara Cruciati giornalista e vicedirettora del Manifesto chiediamo una valutazione sulla situazione al rientro in Italia, dopo aver partecipato alla Carovana di solidarietà che ha raggiunto il Valico di Rafah.

Interrotto Senato accademico a Torino

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Durata 19m 1s

"La guerra parte da qui" non è solo uno slogan, ma una realtà che gli studenti e le studenti di Torino hanno denunciato interrompendo il Senato Accademico. Mentre l'agibilità politica di piazza si restringe, gran parte dei giornali e degli "intellettuali" si spendono per criminalizzare e delegittimare chi mette in luce le collaborazioni con l'apparato militare di Israele e più in generale con la guerra. E' quanto accaduto ieri nell'università di Torino, dove diversi studenti hanno interrotto il senato accademico per denunciare gli accordi in cui l'università collabora con la guerra. Ne parliamo con una studente che ci racconta com'è andata ieri e le motivazioni della protesta. 

Roma: Assemblea pubblica Studenti for Palestine.

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Durata 7m 4s

Nell’ambito di un’ampia mobilitazione a sostegno del popolo palestinese, chiamiamo un’ ASSEMBLEA APERTA IL 21/03 in vista di una mobilitazione per far sentire la nostra voce al Senato accademico del 26/03.

Dopo il corteo in città universitaria del 05/03 noi studentə sentiamo l’esigenza di un confronto orizzontale per acquisire consapevolezza e decidere insieme come muoverci.

Vogliamo costruire un’assemblea pubblica di confronto, ci saranno tavoli di lavoro per approfondire i temi della complicità delle nostre università ed istituzioni con il genocidio in corso.

Le nostre richieste alla dirigenza dell’Ateneo rimangono le stesse:
-STOP ACCORDI con chi produce la guerra
-STOP ACCORDI con le università israeliane
-CHIARA PRESA DI POSIZIONE dell’Ateneo.

Le nostre idee e la nostra solidarietà devono entrare nel senato accademico con richieste forti e precise!

PARTECIPA ALL’ASSEMBLEA!


Ne parliamo con uno studente dell'università

Sanitari per Gaza: Boicotta i farmaci teva

Data di trasmissione
Durata 45m 34s

Una compagna ed un compagno di Sanitari per Gaza presentano il dossier "La distruzione del Sistema sanitario a Gaza" e perché è partita la campagna di Boicottaggio di tutti i prodotti Teva.

Di seguito l'Appello:

Come tutti sappiamo il farmaco è destinato alla cura delle malattie ed a salvare vite umane; esso è quindi uno strumento particolare, con un alto valore pratico, ma anche con un contenuto etico che lo distingue da tutte le altre merci. Tuttavia, tra i farmaci che il nostro medico ci può prescrivere, alcuni perdono, a nostro parere, questo valore etico perché contribuiscono al profitto di case farmaceutiche di paesi i cui governi si macchiano continuamente e con fredda determinazione di crimini orribili ai danni di popolazioni più deboli.

Noi ci preoccupiamo in particolare di ciò che i governi israeliani da molti anni stanno facendo al popolo pale stinese, che ha solo la colpa di vivere da sempre in quella terra. Recentemente, Israele si è reso protagonista dell’ennesimo atto di genocidio nei confronti della popolazione della Striscia di Gaza, da sette anni sotto assedio. Nell’ultima operazione militare israeliana, denominata Margine Protettivo,” sono stati uccisi più di 2.100 palestinesi, tra cui molte donne e bambini. Oltre 10.000 sono stati i feriti e il personale medico e le infrastrutture sanitarie e delle Nazioni Unite sono stati deliberatamente colpiti.

Crediamo sia un’ipocrisia, quindi, comprare farmaci prodotti da un’industria, quella israeliana, che trae profitto e promuove il brutale regime colonialista di apartheid e di occupazione militare che semina morte e distruzione in Palestina. Le case farmaceutiche israeliane presenti in Italia, la TEVA, la RATIOPHARM e la DOROM, producono essenzialmente farmaci generici (quelli “non di marca”, che costano meno).

Caro/a cittadino/a, che come noi hai a cuore la tua salute e la tua umanità, ti invitiamo a reagire a questa violenza con un gesto pacifico, non diretto contro le persone di religione ebraica (il razzismo, l’antisemitismo e chi se ne macchia ci fanno orrore), ma contro l’economia di una nazione guidata da governi guerrafondai le cui azioni costituiscono crimini di guerra e contro l’umanità:

RIFIUTA

di acquistare i farmaci delle ditte TEVA, RATIOPHARM e DOROM chiedendo al tuo medico ed al tuo farmacista, quando sia possibile, di sostituire il medicinale con altri uguali, ma di ditte diverse; ne hai il diritto ed il costo è esattamente lo stesso.

Un piccolo gesto unito alla consapevolezza di essere tra coloro che hanno il coraggio di denunciare il massacro di cittadini inermi e prigionieri commesso a Gaza, e non vogliono essere complici silenziosi dell’oppressione che da molti anni viene inflitta ai palestinesi nella loro terra.

Agiamo tutti insieme, in tutto il mondo. Cominciamo dalla Teva!

Ogni nostro gesto, da consumatori o da “pazienti”, è importante.

SANITARI PER GAZA

16 marzo 2003 uccisa Rachel Corrie a Gaza. Il ricordo a Garbatella

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Durata 4m 59s

Il 16 marzo 2003 è stata uccisa da un bulldozer israeliano l'attivista statunitense Rachel Corrie nella striscia di Gaza. Oggi viene ricordata a Roma insieme a Dax, compagno antifa ucciso lo stesso giorno a Milano, a Lorenzo Orsetti (Orso) ucciso il 18 marzo 2019 e Anna Campbell uccisa il 15 marzo 2018 combattendo con le milizie curde YPG, YPJ. 

Ne parliamo con una solidale.

Nella foto la targa a Garbatella