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Palestina

La situazione nella Striscia sempre più grave

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Michele Giorgio (inviato de Il Manifesto) dal check point di Tarkunia dove si fronteggiano estremisti di destra israeliani e Standing together per lo stop al genocidio, ci racconta gli ultimi giorni nella striscia, da quando ormai i carri armati sono dentro Rafah, il nord di Gaza completamente nelle mani dell'Idf e la piopolazione palestinese allo stremo

Coordinamento Regionale Sanita

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1) Corrispondenza con un componente dei Giovani Palestinesi sull'iniziativa alla Stazione di Bologna del 28 maggio

2) Palestina, Corte Penale Internazionale e risoluzione ONU del 1975, minacce ai procuratori da parte di Israele (https://ilmanifesto.it/la-guerra-segreta-di-israele-contro-la-corte-pen…);

3) Iniziativa sulla Palestina a Orte il 1 giugno;

4) parliamo della bozza di decreto sulla Sanità che sarà emanato il 3 giugno;

5)una corrispondenza con un compagno dei Movimenti per il diritto all'Abitare dall'accampata davanti alla sede dell'Assessorato alla Casa del Comune di Roma.

All eyes on Rafah. Stop al genocidio

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Questi due interventi, il primo da Gaza e l'altro dall'Italia, ci aggiornano sulla situazione delle ultime ore nella Striscia.

Con Meri, in particolare, commentiamo l'inesistente presa di posizione del governo italiano di fronte a quello che diversi organismi internazionali (Corte di Giustizia internazionale e Tribunale penale internazionale) hanno definito un possibile genocidio, indagando i responsabili per crimini di guerra.

Festa Ror: Antonio De Matteo e Elio Germano in Gaza Ora

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Incontriamo Antonio De Matteo e Elio Germano due delle voci che domani 25 maggio (ore 19) porteranno sul palco del Csoa Ex Snia, per la festa di Radio Onda Rossa la lettura scenica Gaza Ora, messages fron a dear friend.

GAZA ORA messages from a dear friend”, la versione in lingua italiana del progetto di Ruth Lass e Jonathan Chadwick, prodotto da Az Theatre di Londra, che porterà in scena le letture delle testimonianze di Hossam al-Madhoun, regista e produttore teatrale di Theatre for Everybody a Gaza.

Sabato 25 maggio, ore 19, Per la festa du Radio Onda Rossa, presso CSOA Ex Snia- Via Prenestina 173, Roma

Cast:

Jonathan Chadwick [Az Theatre, Londra]  - Elio Germano - Fabio Coccifoglia

Antonio De Matteo - Ruth Lass [Az Theatre, Londra] - Leonardo Maltese

Manuela Mandracchia - Maysoon Pachachi [Az Theatre, Londra] - Iante Roach

Tanita Spang - Dalal Suleiman - Marta Vitalini

L’evento, costruito su resoconti diretti e testimonianze degli ultimi sei mesi, porta lo spettatore dentro la città assediata e lo immerge nella quotidianità di chi non ha più una vita. I messaggi, inviati tra blackout e colpi di mortaio, ci portano per mano tra gli sfollati in evacuazione forzata e le famiglie sotto l’assedio totale, narrando gli sforzi per aiutare vicini e sconosciuti, la scarsità dei rifornimenti, le code, la sofferenza di chi vive senza acqua e a contatto con la morte.

Il filo rosso è la vicenda di Hossam che, separato dalla figlia che studia a Beirut, deve affrontare l’imprevedibile quotidiano insieme alla moglie e all’anziana madre, portando il pubblico in quel lembo di terra dove, ora, si consuma la distruzione d’un popolo e si decide l’equilibrio o il disordine del mondo in cui vivremo.

I testi, tradotti in italiano, sono letti e interpretati da gruppi di artist* di diverse provenienze, per dare voce a un chiaro messaggio di pace e di solidarietà con il popolo palestinese. E in questo alternarsi di voci, spettatori e lettori saranno chiamati alla riflessione.

TESTO ORIGINALE Hossam al-Madhoun

PROGETTO  AZ Theatre (London) e Theatre for Everybody (Gaza)

REGIA Jonathan Chadwick, Ruth LassIante Roach

PRODUZIONE Iante RoachTanita Spang

DIREZIONE ARTISTICA Iante Roach

DIREZIONE OPERATIVA Tanita Spang

VOCI

Donatella Allegro, Anna Amato, Anas Arqawi, Francesco Baldi, Annalisa Bianco, Micaela Casalboni, Innocenzo Capriuoli, Yele Canali Ferrari, Carlo Cerciello, Jonathan Chadwick [Az Theatre, Londra], Fabio Coccifoglia, Antonio De Matteo, Alessandra Festa, Samuel Fuscà, Margherita Fusi, Elio Germano, Martina Guideri,Vittorio Iervese,Ruth Lass [Az Theatre, Londra], Alessandra Lazzari, Sergio Licatalosi, Leonardo Maltese, Manuela Mandracchia, Riccardo Marotta,Giusi Merli,Tomaso Montanari,Daniela Morozzi,Lino Musella, Sanam Naderi,Padre Bernardo Gianni, Maysoon Pachachi [Az Theatre, Londra],Massimiliano Poli, Iante Roach [Az Theatre, Londra],Angelo Romagnoli, Tanita Spang, Veronica Stecchetti, Dalal Suleiman, Alina Vasieikina, Imma Villa, Marta Vitalini

TRADUZIONI ITALIANE: Fabrizia Baldissera, Giovanni Bienne, Omar Elerian, Victoria Fiore, Umberto Mazzei, Tommaso Nelli, Yasmina Moussaid, Isabella Prigione, Orsola Privitera, Fulvia Zeuli, Giuliana Zeuli

EDITING:Fabrizia Baldissera, Tommaso Nelli, Iante Roach

UFFICIO STAMPA Silvia Bandelloni

CONSULENTE ARTISTICO Angelo Romagnoli

CONSULENTE PROGETTUALE Fulvia Zeuli

RINGRAZIAMENTI :Fabrizia Baldissera, Costanza Boccardi, Stefanella Celentani, Angelo Curti, Omar Elerian, Luca Fusi, Vittorio Iervese, Alessandra Lazzari, Faseeha Khalid, Maysoon Pachachi, Alessandra Passaretti, Orsola Privitera, Dione Roach, Stephen Roach, Dalal Suleiman, Maria Tartari, Sara Uboldi, Az Theatre, Associazione 11 Agosto, Teatro nel Bicchiere Festival

 

Strada chiusa al genocidio

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Dalla Palestina arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d'Italia per contestare la partecipazione della squadra israeliana. Mentre Israele intensifica il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza, il Giro d'Italia accoglie la sua squadra a braccia aperte. Dal 4 al 26 maggio, dal nord al sud, nelle città e nelle province, non lasciamo passare in silenzio Team Genocidio.

Domenica 26 maggio il Giro d'Italia si concluderà a Roma.

Ne' parliamo con un compagno del movimento bds Italia.

Qui l'approfondimento sulle proteste del 2018.

23 maggio Presidio pro Palestina davanti alla conferenza CRUI

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L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università insieme ai collettivi studenteschi e ai e alle docenti aderenti all’appello contro il bando MAECI, che prevede collaborazioni di ricerca con Università israeliane, organizza per il giorno 23 maggio 2024 un presidio a Roma in occasione della riunione della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) per chiedere il cessate il fuoco, l’interruzione dei rapporti tra università e Israele e tra università e filiera bellica, per chiedere le dimissioni dei rettori presenti nella fondazione Medor (Leonardo) e una presa di posizione contro la repressione sugli studenti/esse.

L'appuntamento è giovedì 23 maggio alle ore 9 a Roma in piazza Santi Apostoli, per andare in delegazione in piazza Rondanini

Ne parliamo con un compagno dell'Osservatorio

Occupazione temporanea del MAXXI: dal mondo dell’arte pro Palestina

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ROMPERE IL SILENZIO
Occupazione temporanea del MAXXI – mobilitazioni dal mondo dell’arte
in sostegno della Palestina
Siamo artist^ e lavorat^ dell’arte e dello spettacolo, registe, sceneggiatrici e operat^ del
cinema, siamo musicist^, lavoriamo nell’editoria e nel settore letterario, facciamo ricerca,
insegniamo nelle università e nelle scuole. Oggi siamo qui con i nostri corpi, seguendo
l’esempio dell^ student^ italian^ e di tutto il mondo. Occupiamo un’istituzione artistica perché
l’arte e la cultura non sono neutrali, ma vengono ogni giorno arruolate per sostenere e
giustificare i discorsi e le relazioni di dominio, di oppressione, di apartheid.
Occupiamo un’istituzione artistica e culturale perché a Gaza istituzioni del genere sono state
annientate: scuole, università, musei, teatri, siti storici e archeologici… La occupiamo per
solidarietà con artist_, intellettual_, scrittrici/* e giornalist_ palestinesi, pres^ deliberatamente di
mira dalle forze armate israeliane proprio perché testimoni del genocidio in corso. Una scelta
politica di epistemicidio, che mira a cancellare, oltre che un’intera popolazione, i saperi, le storie
e un cultura collettiva, che tuttavia resistono.
Vogliamo rompere il silenzio delle istituzioni artistiche italiane sul genocidio in corso a Gaza.
Denunciamo come alcune di queste istituzioni – tra cui il MAXXI, un museo pubblico statale,
che ha la missione di sostenere la libertà d’espressione e la libera diffusione di conoscenze – si
siano fatte promotrici di iniziative apertamente filosioniste, appoggiando un’ideologia razzista,
suprematista, coloniale e tentando di ripulirsi la coscienza a colpi di pinkwashing e rainbow
washing. Questo non deve accadere: non in nostro nome, non con il denaro pubblico.
Lo facciamo in un momento in cui, in Italia e non solo, la cultura critica e l’arte si trovano
sotto attacco e vengono sottoposte a vera e propria censura. La destra occupa i posti chiave
del potere simbolico, e le istituzioni artistiche e culturali in genere diventano sempre più luoghi
di abuso, scene di comportamenti sessisti e razzisti, fucine di precarietà lavorativa ed esistenziale,
mentre nel Paese garanzie sociali e welfare rapidamente scompaiono. Da molti mesi ci
mobilitiamo per affermare a gran voce che VOGLIAMO TUTT’ALTRO.
Vogliamo istituzioni realmente decolonizzate, liberate, accessibili e democratiche. Vogliamo
che la propaganda a favore delle azioni genocide e la violenza della polizia e dei reparti
antisommossa non tocchino i luoghi della cultura e le università. Rivendichiamo il diritto alla
lotta e alla contestazione come espressione di democrazia reale e non solo formale.
Vogliamo che le istituzioni pubbliche interrompano subito ogni sostegno finanziario e ogni forma
di collaborazione con lo Stato di Israele, e con industrie e soggetti che producono armi e
foraggiano guerre. Vogliamo che le nostre istituzioni culturali garantiscano voce alle artist^ e alle
intellettuali palestinesi.
Rifiutiamo il doppio standard e l’empatia selettiva con cui le istituzioni politiche e i media più
diffusi rendono invisibile, negandolo, il genocidio della popolazione palestinese e censurano ogni
critica alla brutalità dei governi di Israele.
Respingiamo come infondate le accuse di antisemitismo rivolte a chiunque critichi il progetto
coloniale israeliano. Denunciamo risolutamente ogni forma di antisemitismo come di
islamofobia, e così ogni altra forma di discriminazione razzista, sessista, religiosa e culturale.

Esprimiamo solidarietà incondizionata alla popolazione palestinese, alla sua lotta per la giustizia,
la liberazione e l’autodeterminazione.
Chiediamo un immediato cessate il fuoco e la fine dell’occupazione sionista a Gaza e nei
territori.
In Italia, la precarietà e la fragilità del lavoro culturale ci espone all’intimidazione e al ricatto.
Vogliamo reagire e invitiamo la comunità artistica e culturale a prendere pubblicamente e
liberamente la parola e a fare pressione, uscendo dalla subalternità e rivendicando la
propria autonomia. Abbiamo la responsabilità di pronunciarci, di promuovere la critica, di
alimentare contronarrazioni. Proprio perché lavoriamo con le parole, con i corpi e
l’immaginazione, rimanere in disparte significa essere complici. Invitiamo tutte a rompere il
silenzio in ogni modo possibile e a gettare i propri corpi nella mischia.
FINE DELL’OCCUPAZIONE ISRAELIANA A GAZA
CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO
NO ART WASHING!
NO BUSINESS AS USUAL!
Vogliamo tutt’altro
assemblea costituente dell_ lavorat_ dello spettacolo e della cultura (Roma

Good news 09: Music 'n' stuff 2

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Artiste per Gaza, artisti che sostengono la campagna BDS (boycott-divestment-sanctions), rap palestinese.

Il genocidio in corso continua a scuotere (meno di quanto dovrebbe) gli ambienti musicali e artistici.

Ne parliamo accompagnati da brani di diversi generi e provenienze geografiche

Playlist:

1. Karmacoma - Massive attack

2. Sour times - Portishead

3. Free my people (feat. Simmy, Kid Cruise) - Greentea Peng

4. From Gaza, with love - Saint Levant

5. Hamdulillah - NARCY, Shadia Mansour, Sandhill

6. Danny Nedelko - IDLES

7. Primmavera - Franco Ricciardi