La diretta dell'iniziativa che si è svolta a San Giovanni di Tende contro le guerre in cui si parla del Diritto internazionale violato da Israele con Triestino Mariniello e Alessandra Annoni.
Questa corrispondenza realizzata nel pomeriggio di ieri 1 maggio 2024 dà conto dello sgombero dell'occupazione dell'edificio di Hamilton Hall nella Columbia University di New York: l* studenti stavano chiedendo con forza il disinvestimento verso Israele, la cessazione delle collaborazioni e il rifiuto di finanziamenti filosionisti ma l'istituzione ha risposto negativamente a tutte le richieste e ha rifiutato qualunque mediazione, autorizzando invece l'intervento di polizia.
Allo sgombero è seguito l'arresto di circa 300 persone di cui a ieri ancora non si avevano notizie, per loro si parla dell'espulsione dall'ateneo ma anche dell'accusa di traspassing (ingresso non autorizzato in proprietà privata), reato punito duramente nello stato di NW.
Nel frattempo preside e manager non si espongono direttamente ma si limitano a inviare e mail al personale e al corpo studentesco, docenti e personale amministrativo vengono forzosamente tenute fuori dall'ateneo mentre è stato chiesto che la polizia rimanga all'interno fino al 17 maggio.
Nella città di New York è stata sgomberata anche l'università pubblica che a sua volta era stata occupata.
Con Anna Bolena, produttrice musicale, ideatrice dell'etichetta Idroscalo dischi, musicista e dj con base a Berlino in studio affrontiamo la situazione della repressione delle mobilitazioni per la Palestina in Germania, l'uso strumentale dell'antisemitismo, il posizionamento antideutsch, la scena musicale techno a Berlino.
Michele Giorgio, storico corrispondente de Il Manifesto dalla Palestina e responsabile di Pagine Esteri, un aggiornamento su quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza, in particolare l'ammassare armamenti e truppe israeliane nei pressi di Rafah in vista del minacciato attacco e su quanto accade in Israele, in particolare l'irruzione della polizia israeliana nella sede del Partito Comunista a Nazareth.
Corrispondenza con Sara Thabit, cittadina palestinese residente in Italia, che racconta il 25 Aprile a Milano e le espressioni di solidarietà con il popolo palestinese che ci sono state nei festeggiamenti del giorno della liberazione nel capoluogo lombardo.
Due corrispondenza da Porta San Paolo a Roma dove sono stati contestati i sionismo. La resistenza oggi è contro tutti i genocidi, soprattutto quello portato avanti in Palestina.
Con un compagno palestinese parliamo dell'importanza di portare in piazza, il 25 aprile, le ragioni della resistenza palestinese e riflettiamo sulle implicazioni giuridiche dell'ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia, sui mancati finanziamenti dello stato italiano all'UNRWA e sulle false notizie diffuse da Israele a partire dal 7 ottobre.
Appuntamento alle h. 8.00 a Piazza di Porta San Paolo e alle h. 10.30 a Piazza delle Terme Gordiane
Corrispondenza con Fabio Marcelli, Co-Presidente del Centro di Ricerca ed Elaborazione per la Democrazia, che ci presenta un esposto-denuncia presentato alla Procura di Roma per contrastare alcune scelte del governo italiano, che potrebbero configurare una complicità nel genocidio in corso ai danni della popolazione palestinese.
L’atto, oltre a ritenere contraria agli obblighi internazionali l’interruzione del sostegno all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai rifugiati palestinesi (UNRWA), che ha comportato la privazione di beni fondamentali come cibo e medicinali per centinaia di migliaia di abitanti di Gaza, si concentra sulla fornitura di armi al governo israeliano. L’Italia, infatti, attualmente figura al terzo posto nella classifica di fornitori internazionali di armi al governo israeliano; il supporto fornito dall’Italia all’aggressione militare israeliana è continuato imperterrito dopo il 7 ottobre, nonostante le dichiarazioni dei ministri italiani competenti mirassero a farci credere il contrario.
La presentazione dell’esposto è accompagnata da quella di una diffida al Ministero degli Affari Esteri che chiede la “immediata sospensione delle autorizzazioni rilasciate in favore di società di produzione e vendita di armamenti che commerciano con lo Stato di Israele e con enti di quello Stato, in quanto sono da ritenere illegittime perché contrarie alle norme del diritto interno ed internazionale".
L’esposto segue un ricorso al Giudice Civile di Roma presentato a inizio mese da un avvocato palestinese insieme a colleghi italiani, volto a ottenere un provvedimento urgente per l’interruzione alla fornitura di armi a Israele. I testi integrali dei due documenti possono essere letti ai seguenti link: www.credgigi.it
Una corrispondenza dalla Columbia University di New York dove nelle ultime due settimane la mobilitazione per lo stop al genocidio a Gaza e per il disinvestimento dell'ateneo nelle istituzioni israeliane si è infiammata ed ha coinvolto anche altre università, nonostante la repressione estremamente vuiolenta e gli arresti, studenti sono accampati dentro l'ateneo e fuori cresce la presenza.
Con un compagno del Coordinamento per la Palestina un quadro delle iniziative da oggi 20 aprile sotto l'ambasciata tedesca fino al 25 aprile a piazzale Ostiense delle 8 e poi al corteo di Centocelle