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Palestina

Resistenze e guerre di prossimità in Medio Oriente

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Redazionale con Aladin come ospite nello studio di Via dei Volsci. Con lui abbiamo parlato della situazione dello Yemen ma anche del panorama generale di Medio Oriente, con particolare attenzione alla causa palestinese. Abbiamo avuto anche tempo per parlare della nuova vita che avrà la BAM (Biblioteca Abusiva Metropolitana) a Villa Gordiani.

3 ottobre udienza per la revoca dell'asilo a Seif. Presidio a Milano

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Seif, di cui abbiamo parlato più volte in questi mesi è un rifugiato politico di cittadinanza algerina arrivato in Italia 13 anni fa che lavorava come educatore al liceo Chateaubriand di Roma da cui è stato licenziato per alcuni commenti in una chat privata dove Seif esprimeva la sua rabbia e il suo dolore per il genocidio nella Striscia di Gaza. La linea dura del liceo direttamente collegato all'ambasciata francese ha trovato subito sponda nella repressione portata avanti dallo Stato italiano per cui nei confronti di Seif è stato aperto un procedimento con sospensione e revoca del permesso di soggiorno. Il 16 maggio poi è stato rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria, dopo 4 giorni e numerose manifestazioni di solidarietà a cui hanno partecipato anche studenti, lavoratori e lavoratrici e genitori del liceo francese, è stato liberato: il giudice della convalida ha sentenziato che non c'erano i presupposti per la detenzione.

Giovedì 3 ottobre a Milano si terrà l'udienza per la revoca dello status di rifugiato a Seif, ne parliamo con Enrica Rigo, della legal Clinic di Roma 3 che con Asgi sta seguendo la vicenda.

Sotto il Tribunale civile di Milano, in Corso Vittoria, a partire dalle 10,30 si terrà un presidio in solidarietà con Seif di cui parliamo con una compagna di Milano per la Palestina

Il Libano dopo l'uccisione di Nasrallah

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Con Marco giornalista, attivista e cooperante commentiamo l'uccisione in Libano da parte dell'esercito israeliano del leader di Hezbollah, Nasrallah. Cosa succederà ora all'interno del partito più importante in Libano? Chi sono gli sciiti e quali quartieri e aree del Libano sta bombardando Israele? Un commento anche sull'Iraq dove nella giornata di sabato è stata attaccata una caserma militare statunitense. 

Governo e Questura vietano il Corteo nazionale del 5 Ottobre

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GOVERNO E LA QUESTURA VIETANO IL CORTEO NAZIONALE DEL 5 OTTOBRE INDETTO CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE.

Lo avevano preannunciato a più riprese e alla fine hanno vietato il corteo nazionale del 5 ottobre. Ancora una volta il governo e la questura si piegano alle richieste dei sionisti di bloccare le mobilitazioni a favore della Palestina. Non bastano le 46 mila vittime a Gaza, gli oltre diecimila bambini uccisi e le migliaia di persone che sono scomparse sotto le macerie dei bombardamenti effettuati grazie agli aiuti militari ed economici dell'occidente; non bastano le distruzioni di scuole, ospedali, luoghi di culto; non bastano i missili scagliati sopra i campi profughi; non bastano le aggressioni dei coloni e dei soldati contro gli insediamenti e i campi palestinesi; non bastano i bombardamenti indiscriminati in Libano.

Ancora una volta il governo italiano, senza vergogna, si piega ai voleri dell'entità sionista e della Nato e si schiera con chi continua, ignorando ogni risoluzione dell'ONU e della corte internazionale di giustizia, nella sua volontà genocidaria.

L'obiettivo più volte dichiarato, anche pubblicamente, è quello di costruire la grande Israele calpestando e uccidendo (grazie anche alle armi fornite dall'Italia) chiunque si opponga a questo progetto. Non è più ora di divisioni e distinguo sia nella comunità palestinese che in chi in tutti questi mesi si è speso nella solidarietà al martirizzato popolo palestinese. Le leggi in discussione al Parlamento sotto la falsa sigla della "maggiore sicurezza" non faranno che aggravare un clima che già adesso è pesante per chi continua a combattere per i diritti e le libertà in questo paese come per i popoli di tutto il mondo.

E' il momento di difendere gli spazi di libertà rimasti.

NOI ASPETTEREMO LE DECISIONI UNITARIE IN MERITO AL CORTEO NAZIONALE CHE VERRANNO DALLE REALTA' PALESTINESI ma, allo stesso tempo, vogliamo dire che non possiamo e non vogliamo accettare che vengano vietati cortei in questo paese che rivendicano il diritto di tutti i popoli di lottare per la propria libertà. Non possiamo accettare il silenzio complice del nostro governo e di buona parte dell'occidente in merito al genocidio compiuto dallo Stato di Israele.
Vietate i cortei, aumentate le pene per chi lotta per i diritti negati in questo paese ma sempre al nostro posto ci troverete a fianco degli spazi di libertà e dei popoli in lotta per il loro diritto all'esistenza.
A fianco della Palestina e della sua resistenza.

Comitato di solidarietà con la Palestina in terzo

Stop al genocidio palestinese e alla guerra di aggressione in Libano

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STOP AL GENOCIDIO PALESTINESE E ALLA GUERRA DI AGGRESSIONE IN LIBANO

Negli ultimi 12 mesi, dal 7 ottobre del 2023, Israele ha reso sempre più feroce l’oppressione colonialista della Palestina, che lo Stato sionista esercita fin dalla sua fondazione, nel 1948. In un anno, l’esercito israeliano ha devastato Gaza , dove ha ucciso almeno 42 mila persone.

In Cisgiordania , a causa delle incursioni dei militari e dei coloni, i morti si contano a centinaia. Forte della protezione statunitense, Israele bombarda su larga scala in Libano e colpisce anche in Siria, Yemen, Iraq e Iran , rischiando di innescare una guerra incontrollabile. Nonostante tutto questo, la resistenza popolare palestinese continua ad affrontare, giorno dopo giorno, il progetto genocida del sionismo.

Il massacro di Gaza non è un orrore lontano, che può indignarci ma che in fondo non ci riguarda. Lo Stato italiano è legato a doppio filo a Israele da vincoli politici, economici e militari. Non solo i due paesi hanno stipulato un accordo di collaborazione nel settore della difesa nel 2005, ma oggi la marina italiana è dislocata nel Mar Rosso per tutelare gli interessi commerciali israeliani. Alcune fra le più importanti aziende a partecipazione statale della penisola sono pienamente integrate nel sistema di approvvigionamento energetico (ENI) e nel complesso militare-industriale (Leonardo) di Tel Aviv.

Alla luce di queste profonde compromissioni, le dichiarazioni dei “nostri” politici a favore della soluzione dei “due stati” risaltano in tutto il loro squallore. I legami con Israele si riflettono, anche in Italia, in vicende come quella di Anaan Yaaesh , tuttora in carcere per la sola colpa di aver partecipato, in Palestina, alla resistenza anticoloniale.

Ma l’ultima espressione della subalternità nazionale si è avuta proprio in questi giorni, quando sia la destra di governo che i media “progressisti” si sono profusi in scomposte intimidazioni contro la manifestazione nazionale annunciata dalle realtà palestinesi e prevista a Roma , per sabato 5 ottobre , alle 14:00 , con appuntamento a Piramide .

Di fronte a tale servilismo, è ancora più necessario scendere in piazza, a partire dai nostri territori, per ribadire che il movimento di solidarietà con la Palestina non si ferma.

ASSEMBLEA PUBBLICA DOMENICA 29 SETTEMBRE ALBANO - PIAZZA G. CARDUCCI - ORE 10:30 CASTELLI ROMANI PER LA PALESTINA

Torino. Chiusa l’aula dell’Intifada studentesca al Politecnico

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Stamani a Torino chiusa con sigilli  l’aula “Shireen Abu Akleh” occupata quattro mesi fa nell'ambito delle lotte per la Palestina: un'aula precedentemente inutilizzata che torna ad esserlo dopo mesi in cui aveva ospitato assemblee, momenti di dibattito e che aveva svolto il ruolo di aula studio.

Uno studente del Politecnico ha chiarito le responsabilità specifiche di un ateneo coinvolto in progetti che collaborano all'ideazione di materiali e saperi coinvolti nel genocidio, abbiamo inoltre affrontato il quadro delle intifade studentesche nel nostro paese e a livello internazionale.

Domani, mercoledì 25 settembre si riunirà un'assemblea pubblica all'interno del Politecnico di Torino per riaggiornare la lotta.