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Palestina

Sapienza, la lotta per la Palestina non si ferma. Corteo 24 giugno

Data di trasmissione
Durata 19m 10s

Con una studente del collettivo Zaum lanciamo la manifestazione indetta dall'assemblea studentesca per la Palestina per lunedì 24 giugno (ore 16.30, piazza dell'Immacolata, San lorenzo).

Nella corrispondenza diamo conto della lettera che la rettrice Polimeni ha inviato a tutte le iscritte e tutti gli iscritti dell'ateneo dopo mesi di silenzio con l'unico scopo di stigmatizzare i presulti "atti di vandalismo" ai danni delle strutture. Non una parola sul genocidio a Gaza.

Palestina: su storture narrative e disinformazione

Data di trasmissione
Durata 1h 4m 17s

Lunga chiacchierata in studio con Cecilia Dalla Negra, giornalista indipendente e responsabile di Orient XXI - Italia; parliamo delle storture narrative e della disinformazione del giornalismo mainstream, dei/delle 151 giornalisti e giornaliste palestinesi uccisi/e a Gaza dal 7 ottobre ad oggi, del colonialismo di insediamento e delle sue relazioni con il sistema patriarcale, del pinkwashing di Israele, della presenza femminile nella lotta di liberazione e delle prospettive aperte dall'ultima generazione della resistenza palestinese.

Resistiamo per la Palestina, ancora: insieme!

Data di trasmissione
Durata 22m 52s

Resistiamo per la Palestina, ancora: insieme!

Manifestazione a Roma - Sabato 22 Giugno - ore 17.00 Piazza di Porta Maggiore

Non possiamo abbassare lo sguardo, non ora: il sionismo conta sulla nostra stanchezza, sulla disinformazione mediatica, sulle distrazioni dell'estate imminente. I Palestinesi non smuovono interessi economici, e quindi possono contare su pochi alleati: Libano, Yemen, Iraq e quanti nel mondo siano inorriditi dall'ipocrisia sanguinaria d'Israele. Dopo oltre 8 mesi di massacro, 40.000 trucidati, 100.000 feriti, milioni di sfollati e traumatizzati e miliardi di danni (a Gaza), 10.000 prigionieri, centinaia di ettari illegittimamente espropriati e innumerevoli saccheggi e uccisioni (in Cisgiordania), rimangono solo due atteggiamenti praticabili: il sostegno completo alla Causa Palestinese ed alla sua Resistenza, o la complicità omicida. Quella stessa complicità di cui, con ben più responsabilità, si sono macchiati anzitutto i paesi arabi: petro-monarchie del Golfo, Egitto, Giordania e molti altri. Questi Stati fantoccio - condotti dalla mano sionista e statunitense - già da anni con ipocrisia sostenevano la Palestina a parole, per poi pugnalarne il popolo inerme ad ogni occasione possibile, tramite accordi diplomatici, commerciali e militari volti ad arricchire unicamente le tasche delle autoritarie élite al comando, in sfregio al comune sentire delle rispettive popolazioni totalmente solidali con la Resistenza palestinese. L'esempio più lampante sono gli Accordi di Abramo: in cambio di denaro, tecnologie e scambi commerciali, i paesi arabi conniventi normalizzavano le relazioni con Israele e sdoganavano lo stato d'Apartheid che opprime i Palestinesi. Con il 7 ottobre la resistenza palestinese ha interrotto tutti questi processi che a poco a poco stavano stringendo un cappio mortale al collo della Palestina. E tutti quegli Stati arabi, smascherati nella loro ipocrisia di entità servili che davano copertura ai crimini sionisti, sono stati costretti a scivolare nell'ombra del silenzio mentre scorreva il sangue dei loro fratelli palestinesi… Solo i più poveri, i più sofferenti, si sono fatti avanti: Libanesi, Yemeniti e Iracheni hanno attivamente sostenuto la Resistenza. Per questo, non smetteremo mai di essere loro grati: un motivo in più per appoggiare ogni forma di Lotta finalizzata alla libertà di quelle genti e all'autodeterminazione del Popolo Palestinese!

Non molleremo mai! Palestina Libera! 🇵🇸 Intifada fino alla Vittoria! 

Ne parliamo con un compagno palestinese

No Pride in Genocide

Data di trasmissione
Durata 1h 9m 39s

Nel giorno del Romapride (ore 15 piazza della Repubblica) affrontiamo il tema del sostegno lgbtiq+ alla lotta della popolazione palestione e contro il genocidio, interpellando cordinamenti pride che si sono schierati in merito: anzitutto il Bergamo pride che sfilerà oggi e che in questi giorno è stato sulle cronache nazionali per aver chiesto di non portare in piazza bandiere israeliane, il Palermo pride, indetto per sabato 22 giugno, che ha dichiarato il proprio posizionamento a finco della popolazione palestinese e contro il pinkwashing come il Liguria pride che ha gridato il suo freepalestine già sabato scorso.

Per quanto riguarda Roma il coordinamento pride ha fatto nel proprio documento solo un accennato e discutibile riferimento alla questione ma un appello chiede a tutte/i/* coloro che sfileranno di non restare in silenzio portando nel corteo del Pride le bandiere e i colori della Palestina, cocomeri, i cartelli in solidarietà alla Palestina e contro il genocidio!. Segue il testo dell'appello

#NoPrideInGenocide
Non c’è orgoglio nel genocidio.
Da mesi assistiamo all’escalation genocida contro la popolazione palestinese.
Giugno è per noi persone LGBTIQA+ il mese dei Pride
Ma siamo furios3 perché è sempre più pesante la contraddizione di una festa in cui balliamo accanto alle compagnie che fanno affari con Israele;
alle istituzioni che supportano politicamente bombe, colonialismo e occupazione;
al Coordinamento Roma Pride che in questo momento non dice una parola di solidarietà per
le\i\l3 palestinesi.
Ci sono momenti in cui non si può restare in silenzio.
Per questo vogliamo invitare tutte le persone che parteciperanno il 15
giugno al Roma Pride

A PRENDERE PAROLA, a non restare in silenzio portando nel corteo del Pride le bandiere e i colori della Palestina, cocomeri, i cartelli in solidarietà alla Palestina e contro il genocidio!
Non permettiamo che sia un Pride egoista, vigliacco, fuori dalla storia.
Prendiamo parola, non c'è orgoglio in un genocidio!

#NOPRIDEINGENOCIDE #FREEPALESTINE

Sport popolare in Palestina

Data di trasmissione
Durata 7m 49s
Il 7 giugno alla palestra popolare di Colle salariosi parlerà di Sport Popolare in Palestina.
Dalle 20:00 apriremo l'evento con una cena sociale (sarà possibile mangiare e bere durante tutta la serata).
Alle 20:30 ci sarà una tavola rotonda moderata da noi della Pal Pop Colle Salario, con la partecipazione di:
- Maya Issa, presidentessa del Movimento Studenti Palestinesi;
- Fabio Saraceni, autore di " A trip to Gaza Strip - Diario di un coach di Parkour nella Striscia";
- Daniele Napolitano, fotografo e attivista;
- Carolina Mancusi per Circus in Gaza;
- Boxe Contro l'Assedio;
- Mavi Rambaldi di Atletico San Lorenzo e All Reds Basket per Basket Beats Borders;
- Comitato di solidarietà con la Palestina in 3° municipio;
- Sanitari per Gaza;
- Dott.ssa dell'associazione "Via Lattea" in collegamento;
 
Dalle 21:30 si alterneranno interventi preparati da Racconta Palestina alla visione di documentari e filmati sulle seguenti esperienze di Sport in Palestina:
- Circus in Gaza;
- Boxe Contro l’Assedio;
- Resistance Climbing;
- Basket Beats Borders - interviste ad atlete
Durante tutta la serata potrete trovare banchetti per raccolte fondi e firme:
- Fabio Flow Saraceni - " A trip to Gaza Strip - Diario di un coach di Parkour nella Striscia": devolverà i ricavati alla Mezzaluna Rossa Palestinese;
- Sanitari per Gaza;
- Raccolta fondi le per spese legali di Seif Bensouibat;
- Circus in Gaza;
- Stampe serigrafiche .
Inoltre, ci sarà una mostra realizzata dal comitato di solidarietà con la Palestina del 3° Municipio

Palestina e Boicottaggio Accademico

Data di trasmissione
Durata 1h 13m 53s

Partendo dalla Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI), raccontiamo e riflettiamo su come cresce la solidarietà ed il sostegno alla resistenza palestinese nei campus universitari di tutto il mondo.

Il disinvestimento ed il boicottaggio accademico sono e devono rimanere gli obiettivi dei movimenti universitari. Tuttavia, questi obiettivi non saranno raggiunti in poche settimane. È importante sottolineare che, nel contesto statunitense, alcuni stati hanno leggi anti-BDS. quindi potrebbe essere difficile per alcune istituzioni negli Stati Uniti annunciare esplicitamente il disinvestimento o il boicottaggio di Israele.

Infine parliamo dei tanti tentativi di Israele di rifarsi un’immagine agli occhi del mondo quando ora “tutti gli occhi sono su Rafah”.

Milano per la Palestina: occupata la sede dell'UE

Data di trasmissione

Lunedi pomeriggio attiviste per la Palestina hanno occupato l'UE a Milano In poco più di un’ora si è avuto l’intervento di massa della Digos che ha sgomberato gli uffici trascinando in strada i manifestanti. Da lì è partito un corteo che è stato caricato prima di Cairoli. Le energie della lotta solidale con la causa palestinese, dopo otto mesi di mobilitazioni, sono ancora integre. Ne parliamo con una compagna del Lambretta e di Gaza Freestyle