ponte galeria
Perché è necessario ancora lottare contro i CIE
Oggi alle 15 un altro presidio contro il cie di ponte galeria dove ieri c'è stata un'altra rivolta. Sentiamo una compagna su gli ultimi avvenimenti a Ponte Galeria e a che punto sta la lotta e la solidarietà sui migranti.
Nuove espulsioni verso la nigeria Ponte Galeria
Sono appena partiti da ponte galeria 3 pullman che portano migranti nigeriani e nigeriane a Fiumicino.
Durata: 3m06
Ponte Galeria è al centro della macchina delle espulsioni, domattina previsti voli Frontex
Previsto per domattina un volo organizzato da Frontex per espellere in Nigeria alcun@ reclus@ nei cie italiani, dopo il loro raduno nella struttura lager di Ponte Galeria.
Cie di Ponte Galeria: una settimana di Gepsa e Acuarinto
Corrispondenza con un ragazzo internato nel Cie di Ponte Galeria.
Con lui capiamo la situazione dopo una settimana dal passaggio del testimone della cooperativa Auxilium ad Acuarinto e Gepsa.
La discussione descrive approfonditamente la macchina delle espulsioni.
Prendetevi 20 minuti per l'ascolto.
Roma: contestazione all'Auxilium
Ieri pomeriggio un gruppo di ragazze e ragazzi solidali con i reclusi e le recluse del CIE di Ponte Galeria ha interrotto la presentazione del libro ‘Cum Panis. Storie di fuga e memorie in quattro ricette’ al Pigneto organizzata e presenziata da esponenti locali dell'associazionismo e del PD, come Khalid Chaouki, in una biblioteca del quartiere Pigneto.
A lavarsi la faccia e la coscienza non c’erano solo politici e giornalisti: il buffet con "specialità mediorientali" era offerto dalla cooperativa Auxilium, la stessa che gestisce CARA e CIE, compreso quello di Ponte Galeria!
Dopo essersi sorbiti una mezz’ora di video in cui le donne profughe venivano vittimizzate, relegate alla cucina dei loro piatti tipici, all’essere mogli o madri, i solidali hanno esposto cartelli e hanno preso parola nella sala ricordando a tutti i presenti il ruolo dell’Auxilium e delle politiche del PD in ciò che è accaduto due giorni fa a Ponte Galeria.
Il 16 Ottobre, infatti, un ragazzo marocchino, in sciopero della fame da 13 giorni, è stato portato nell’infermeria del CIE dopo essere svenuto: lì è stato picchiato dalle guardie, legato e deportato. Tutto questo è successo mentre all’interno di Ponte Galeria era presente una delegazione “per i Diritti Umani”.
Ancora deportazioni e rivolte al CIE di ponte galeria
Questa mattina due ragazzi hanno protestato per il lungo trattenimento nelle gabbie del centro e, data l'esasperazione, chiedevano di essere rimpatriati nonostante almeno uno tra i due ha tutta la famiglia in Italia.
Davanti l'indifferenza della direzione, uno tra i due reclusi ha ingerito una lametta, l'altro ha iniziato a tagliarsi sul corpo.
Ottenuto un colloquio, i due hanno saputo che nessun documento era stato inviato al consolato, nessuna pratica era stata attivata per il rimpatrio o il rilascio dopo tanto tempo d'internamento nel Cie.
Riconsegnati alla gabbie del centro, uno dei due ragazzi ha continuato a tagliarsi finendo in una pozza di sangue, questa scena pare abbia procurato tanta ilarità alle forze dell'ordine in servizio.
Questa situazione ha quindi raccolto la rabbia di tutti i reclusi delle sezione maschile: alcuni sono saliti sul tetto mentre in altre aree venivano incendiate alcune parti del lager.
Dopo circa 30 minuti, centinaia di unità delle celere hanno fatto ingresso nel campo d'internamento etnico costringendo, con non poche resistenze, ha rientrare ognuno nelle proprie celle e a subire una perquisizione.
Nel Cie di Ponte Galeria, sono circa 2 mesi che incessantemente nascono proteste, individuali e collettive, sedate puntualmente dal personale in servizio e dalla direzione del Centro.
Aggiornamenti dal CIE di Ponte Galeria
Corrispondenza con due ragazzi detenuti nel Cie di Ponte Galeria.
Con loro capiamo le ragioni degli scioperi della fame in corso e veniamo a sapere di un pestaggio ai danni di un ragazzo.
Il ragazzo dovrebbe essere trasferito oggi in ospedale ed è stato liberato dall'isolamento solo grazie alle proteste degli altri compagni di prigionia.
Nel CIE di Roma sono attualmente rinchiuse, tra continui ingressi e deportazioni, circa 120 persone: 90 uomini, 30 donne e tra loro una ragazzina di 14 anni.