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Repressione

Perù: fermiamo la dittatura militare, razzista e classista di Boluarte

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Durata 13m 43s

Da quando un "golpe istituzionale" ha deposto il governo di Pedro Castillo e imposto al vertice del paese andino, Dina Boluarte, grandi manifestazioni di popolo hanno investito prima il sud del paese poi anche la capitale Lima: le manifestazioni chiedono le dimissioni di Boluarte e del Congresso - l'organo legislativo del Perù - e una assemblea costituente. Denunciano anche a gran voce la militarizzazione del paese e una sanguinaria repressione dello stato che ha ucciso decine di persone.

A Roma, la comunità peruviana è già scesa in piazza domenica scorsa e lo farà di nuovo domani, giovedì 16 febbraio, ore 14, 30, sotto il Consolate del Perù, in via Sibari 4

Portati in caserma compagni per una scritta in solidarietà con Alfredo

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Pochi minuti fa, intorno alle 19 di oggi 31 gennaio, quatt4ro compagni che stavano facendo una scritta in piazza di Porta Maggiore vengono portati in caserma con l'intervento di sette volanti e della Digos. Mentre pubblichiamo sono in arrivo altre volanti.

Ore 20: corrispondenza dal presidio sotto la caserma dove sono stati portati i compagni su cui al momento non abbiamo novità.

Il presidio non è dentro piazza Dante, bensì in via Tasso davanti alla caserma

28 gennaio,giornata di lotta: resoconto e rassegna.

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Oggi, domenica 29 gennaio, proponiamo un resoconto della giornata di lotta di ieri in solidarietà con Alfredo Cospito al 101esimo giorno di sciopero della fame, contro il 41bis e l'ergastolo ostativo soffermandoci sulla serata che ha visto le forze dell'ordine prima bloccare il tentativo di muoversi in corteo poi caricare inseguire i/le manifestanti, infine fermarne circa 40.

Nel secondo audio trovate la rassegna stampa dei giornali di oggi relativa al "caso Cospito", alle manifestazioni in solidarietà con Alfredo, alla criminalizzazione

Cariche, inseguimenti e fermi alla manifestazione per Alfredo

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Stasera, sabato 28 gennaio, al 101 giorno di sciopero della fame di Alfredo Cospito contro il 41bis e l'ergastolo ostativo, si è tenuta una manifestazione in piazza Trilussa nel quartiere di Trastevere che ha visto un'ampia partecipazione.

Le compagne e i compagni in piazza hanno mostrato la volontà di muoversi in corteo bloccata dalle forze dell'ordine che presto sono partite con una carica, sono seguiti inseguimenti, fermi e un gruppo numeroso di persone chiuse in un garage. Intorno all'una di notte veniamo a sapere che circa 35 persone sono state portate alla questura di via Genova.

 

Sul riconoscimento facciale

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A partire dalle note vicendi dell'aggressione a Roma Termini, parliamo del riconoscimento facciale.

Facciamo anzitutto una breve cronistoria del riconoscimento facciale, distinguendolo dalla "mera" videosorveglianza.

Guardiamo poi la situazione legale in Italia e andiamo ad indagare le basi del riconoscimento facciale, gli effetti che produce nei luoghi in cui è già utilizzato, i motivi profondi per cui è discriminatorio.

Non solo il riconoscimento facciale non funziona bene come ci vogliono dire. Gli errori che questi sistemi producono sono in maniera schiacciante più pesanti per i gruppi marginalizzati (in particolare le donne nere). Questi errori hanno delle ripercussioni reali sulla vita di queste persone. La ragione profonda di questi errori non è il caso ma esattamente la loro condizione di marginalizzazione. Sono quindi sistemi che riproducono ed amplificano le oppressioni già esistenti.

Cerchiamo di tenere uno sguardo sull'automazione, dato che la creazione di un dibattito consapevole su questo tema non è più rimandabile.