Ad una settimana dalla manifestazione pro-Trump che si e’ conclusa con la violenta irruzione all’interno del Congresso, l’America - soprattutto quella bianca - e’ ancora sotto shock. Incapace di guardarsi allo specchio, il paese cerca conforto nelle parole di Biden, “This is not America.”
Sfortunatamente, quello che e’ successo il 6 Gennaio a Washington DC e’ semplicemente il manifestarsi di alcune tendenze che da sempre fanno parte del DNA americano. Basta pensare che al termine di quell’irruzione, la bandiera sudista aveva sostituito la bandiera americana al congresso, e che un cappio e una croce erano stati issati sul prato appena fuori dal palazzo per capire che le radici di quella violenza sono molto profonde.
Non e’ un caso infatti che le scene viste mercoledi scorso sembrano uscite da un romanzo che sin dalla fine degli anni 70 ha inspirato la destra radicale americana. Pubblicato nel 1978 dal leader del gruppo neo-nazista the National Alliance e citato pochi giorni fa da alcuni esponenti dei Proud Boys durante un’intervista, “The Turner Diaries” racconta proprio di un attacco portato al congresso americano da parte di un’organizzazione terroristica che si conclude con l’impiccagione di alcuni parlamentari e giornalisti. “The day of the Rope” l’autore lo chiama.
La pubblicazione di quel romanzo segna un importanto cambiamento nella destra radicale americana che da quel momento in poi non si concentra più solamente sulla difesa di una società americana ancora profondamente razzista, ma dichiara apertamente guerra al governo federale. Quegli sono gli anni in cui nascono le milizie, quelle stesse milizie che in questi quattro anni sempre piu’ frequentemente hanno cominciato a sfilare insieme ai sostenitori di Trump e i cui membri hanno fatto irruzione al congresso in Michigan in Aprile e al congresso americano la scorsa settimana. Quegli sono gli anni in cui la destra ha grande successo nel reclutare membri dell’esercito e della polizia. Quegli stessi militari e poliziotti che mercoledì - se erano in servizio -hanno facilitato l’irruzione - e se erano in borghese - hanno partecipato all’azione.
Quegli sono gli anni in cui l’anti-comunismo e il razzismo delle destra radicale vengono assecondati dal Partito Repubblicano guidato da Ronald Reagan, sempre pronto a difendere l’indipendenza degli stati (tradotto, il diritto degli stati di difendere le loro istituzioni razziste) e ad indebolire il governo federale (“the federal government is not the solution, it’s the problem.” come disse in un famoso discorso).
I paralleli tra la destra di quegli anni e quella vista in azione mercoledì sono evidenti e per questo motivo estremamente preoccupanti. Quella destra distrusse un palazzo federale in Oklahoma City uccidendo 168 persone. La destra di Trump - per ora- e’ riuscita ad entrare con la forza al Congresso e ha lasciato dietro di sé due ordigni inesplosi davanti alle sedi dei due maggiori partiti. L’FBI ha gia’ annunciato che diverse milizie hanno indetto proteste nelle capitali di almeno 50 stati da qui fino al 20 gennaio, giorno in cui Biden diventerà ufficialmente il 46simo presidente degli Stati Uniti.
Dal giorno delle elezioni, l’estrema destra e’ scesa in piazza quasi ogni weekend nelle principali città americane, lasciando dietro di sé una scia di accoltellamenti e violenti pestaggi. La repressione poliziesca che ha colpito il movimento dopo le rivolte della scorsa estate e la pandemia, ha notevolmente indebolito una possibile risposta antifascista. Tanto e’ vero, che dopo aver letto alcune delle chat della destra in preparazione alla manifestazione del 6 gennaio, il movimento ha deciso di non scendere in piazza ma di concentrarsi sulla difesa delle comunità più a rischio.
Allo stesso tempo la risposta del partito democratico si sta inutilmente concentrando esclusivamente su Trump senza capire che questa destra e’ piu’ grande e pericolosa di Trump. Il partito repubblicano si e’ spostato cosi a destra che ormai e’ piu’ facile contare i repubblicani con non hanno legami con la destra radicale. Basta fare una ricerca online per trovare le foto dei maggiori esponenti del partito in posa con membri dei Proud Boys e altre organizzazioni di destra. La polizia e’ ormai irrimediabilmente infiltrata da gang neo-naziste.
Il partito democratico si e’ inoltre ormai convinto che le elezioni si vincono solamente se si corteggia il centro, favorendo la marginalizzazione e demonizzazione dell’ala piu’ progressista del partito.
E’ difficile capire come la rimozione di Trump e gli inutili inviti lanciati da Biden ad una futura collaborazione con i Repubblicani possano risolvere tutto questo. L’unica speranza, come spesso accade nella storia degli Stati Uniti, e’ rappresentata delle comunita’ di colore che a differenza della società bianca americana conoscono il vero volto degli Stati Uniti. La loro abilità di organizzarsi, difendersi e resistere rappresenta l’unica vera opposizione a questa destra.