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radioteatro

'Viaggio intorno a tutte le maledette mosche di Andrea Pazienza' - Martedì 6 ore 14

Data di trasmissione

Martedì 06 Settembre 2011

 


ore 14
 
Ygramul Teatro
presenta
 
VIAGGIO INTORNO A TUTTE LE MALEDETTE MOSCHE DI ANDREA PAZIENZA

Spettacolo-Reading

 

regia: Vania Castelfranchi

interpreti: Vania Castelfranchi, Martina Vecchione
 

Un percorso nell'universo fumettistico di Andrea Pazienza: nella sua biografia, nei suoi personaggi e nella visionarietà del suo mondo politico, religioso ed esistenziale. Due attori, accompagnati da sottolineature musicali, leggono e interpretano alcune delle famose tavole di Pazienza. I brani proposti vanno da Pompeo all'Antologica, dal Bestiario alle pubblicazioni di Zanardi, fino al Paz di Einaudi. L'idea e il titolo del reading prendono spunto da una tavola, raccolta in un albo di Frigidaire, in cui Paz/Pompeo mentre disegna è sommerso dalle mosche e se ne lamenta. Ne nasce una drammaturgia complessa e saltellante con un unico tema: le 'mosche-ossessioni', ossia le ripetizioni, i fastidiosi ronzii che a Paz tornavano spesso in mente e che citava e ri-citava nei suoi lavori.

 

Info www.ygramul.net

 


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Il progetto RadioTeatro:
 
 A Radio Onda Rossa (87.900 F.M., via dei Volsci 56 – 00185, Roma. In streaming su
http://http://www.ondarossa.info/
, cliccando su “in diretta”) stiamo organizzando rappresentazioni o letture (teatro civile, ma non solo) in diretta radiofonica che vengono registrate per essere poi scaricabili da questo sito web. Se siete interessati/e a partecipare, o volete segnalarci spettacoli, potete inviare una mail a:
visionari@ondarossa.info
 
http://lettura-giornale.liberazione.it/a_giornale_index.php?DataPubb=09/04/2009
 (pg.14)
 
L'elenco completo, in podcast, dei lavori finora programmati è su:

 

http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/radioteatro-118-keely-and-du-marted%C3%AC-18-maggio-ore-15

'Infinito futuro' - Martedì 30 Agosto ore 14

Data di trasmissione

Martedì 30 Agosto 2011

 

ore 14

 

L'Attore in movimento

presenta
 
INFINITO FUTURO

 

liberamente ispirato a '1984' di George Orwell

scritto e diretto da Antonio Sanna

con Laura Amadei, Ezio Conenna, Gianfranco Miranda, Giulio Pierotti, Antonio Sanna, Francesco Sechi, Stefano Thermes

 



Una società in cui la verità viene non imposta ma nascosta sotto cumuli di opinioni, versioni, informazioni inutili; una società in cui anche l’informazione e la cultura sono sottoposte alla logica del consumo, come pure i rapporti fra le persone; una società che si considera la più libera, perché offre tavole con cibi infiniti per abbuffate coatte, perché la sua produzione di parole e di merci è in continua frenetica crescita in una proiezione di futuro infinito che sogna la prima civiltà immortale. Se banalmente e comodamente si pensa che la libertà sia proporzionale al numero di opzioni disponibili, meno comodo è pensare che essa sia uno stato interiore legato alla capacità di scelta, anche fra due sole possibilità.
'Infinito futuro' propone uno scenario post-contemporaneo, in un’ambientazione evocativa e simbolica che lascia allo spettatore il compito di costruirsi le sue immagini, offre a ciascuno la possibilità di un punto di vista diverso. I sette attori sono come i casuali officianti di un rito doloroso e grottesco, i rappresentanti del malessere inconsapevole dell’umanità.
 
 

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Il progetto RadioTeatro:
 
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'Squartierati' + 'Forever' - Martedì 2 Agosto ore 14

Data di trasmissione


Martedì 02 Agosto 2011

 



ore 14

 

SQUARTIERATI

 


scritto e interprertato da Eleonora Danco
musiche scelte da Marco Tecce

 



Squartierati mi è stato commissionato dal Festival delle Letterature di Massenzio, per la serata dedicata ad Elsa Morante. Ho pensato di lavorare sui luoghi romani narrati dalla scrittirce nei suoi romanzi. San Lorenzo, citato ne 'La storia', è il quartiere in cui ho abitato anni fa e che adesso è molto cambiato. Allora c’erano solo due pub scuri, mentre ora è centro storico. Ho lavorato sulla realtà, rimanendo in superficie. Sono andata nel quartiere per giorni, in diversi orari. Ho intervistato molti abitanti storici, queste voci sono entrate nel racconto dando vita a flash, frammenti mischiati a quelli della protagonista. Un testo inframezzato da voci che tra quindici anni saranno documenti storici. C’è un personaggio che descrive, in un flusso di coscienza, percezioni e ricordi. Mi sono mantenuta sulla vitalità del luogo, senza troppo rimpianto, e lontana da rimandi politici o sociali. Un pezzo di storia che se ne va, con noi sopra”.
 

 
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ore 14:45

FOREVER

performance sonora

 



ideazione e regia: Maria Caterina Frani e Caterina Poggesi
drammaturgia originale: Martino Ferro
cura del suono: Saverio Damiani

 

Una creazione teatrale che privilegia la fruizione acustica e invita all’esercizio dell’ascolto e dell’immaginario. Un rituale misterico e contemporaneo che esclude la supremazia dell’immagine e che si manifesta nell’agire corporeo generante suono e nella non intrusiva e intima pratica di accoglierlo. In uno spazio indefinito due donne si incontrano forse per la prima volta. In un tempo indefinito più voci tornano a suonare. Una desolazione desolante, un'impossibilità dell’altro, un esser idioti per dimenticare. Forse veramente la paura è l’unica passione rimasta. Una sorta di campo magnetico straordinario che blocca tutti gli apparecchi funzionanti ad energia elettrica. Così, d'improvviso, certe voci - che sempre hanno parlato e sono state ascoltate - ricominciano ad essere udibili: le voci degli spiriti, degli antenati, degli animali, delle piante, degli oggetti. Nel deserto immaginifico di un’ ipotetica fine del mondo cosi come lo viviamo quotidianamente, emerge il suono antico legato alle due donne che insieme si trovano e abitano un buio. Un buio che ha sostanza e colore, che sfugge all’apparenza, che vive di vita autonoma con un suo proprio linguaggio. Le due performer eseguono un live che traccia la partitura sonora di un radiodramma. Una rarefazione e un’apertura al tempo dell’ascolto che permetta risonanze interiori fuori dall’ottica del consumo, prossime all’esperienza di quell’immaginario che ancora il suono permette di attraversare.
 
 
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Radio Clandestina di Ascanio Celestini

Data di trasmissione
Durata 1h 10m 1s

Martedì 26 Luglio 2011

 

ore 14
 
RADIO CLANDESTINA
 

da 'L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria' di Alessandro Portelli

scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini

musica originale di Matteo D’Agostino

 

Prima di diventare racconto pubblicato, 'Radio clandestina' è stato un fortunatissimo spettacolo teatrale, che ha fatto conoscere al grande pubblico il suo giovanissimo autore/attore. E, prima ancora, questo racconto è stato un libro, 'L’ordine è già stato eseguito', nel quale Alessandro Portelli ha raccolto e rielaborato centinaia di testimonianze. Ma ancora prima, e prima di tutto, è stata una tragedia: l’eccidio delle Fosse Ardeatine, l’episodio forse più emblematico della barbarie nazista in Italia. Il libro e il video, tratti dallo spettacolo, sono un’altra tappa di un lavoro “in progress” di ricostruzione collettiva ormai in atto da anni. Raccogliendo un’intuizione di Mario Martone, Celestini è partito dal libro di Portelli, ma è andato ben oltre: ha saputo restituire la complessità delle memorie e la molteplicità delle voci.

 

Info http://www.ascaniocelestini.it

N.B.

Lo spettacolo non verrà messo in podcast 

 


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10 anni dopo: 'Ragazz* - di vita non si muore' + 'Genova 01' - Martedì 19 Luglio ore 14

Data di trasmissione

Martedì 19 Luglio 2011 

 

ore 14
 

Casetta Rossa in collaborazione con La Caduta_lab
presenta

 

RAGAZZ*
di vita non si muore

 

un progetto di e con Michele Baronio, Tamara Bartolini, Carmen Iovine
drammaturgia Tamara Bartolini, Carmen Iovine

 


Tamara Bartolini e Carmen Iovine hanno aperto riflessioni, fatti di cronaca, ricordi e li hanno fatti incontrare per cercare il racconto condiviso. Un testo che dialoga con la musica, i suoni e le canzoni (alcune originali) di Michele Baronio. Concepito come un concerto, un’azione, un allenamento alla memoria, per non dimenticare, per nominare, per continuare a portare parola. Tre voci si confrontano a colpi di parole come asce, al grido di canzoni come barricate, al battito di suoni come ferite aperte, cercando quel filo rosso che li lega tutti, dai fratelli Cervi a Rachel Corrie, da Gorgiana Masi a Carlo Giuliani, quei ragazzi e ragazze che hanno lasciato segni indelebili nella storia del nostro Paese, di tutti noi. Come diceva Piero Calamandrei, durante una commemorazione per i fratelli Cervi, “non sono ombre, sono stelle che ci indicano la via dell’avvenire”. 'Ragazz* - di vita non si muore' si è costruito strada facendo e ha trovato la sua strada, il suo cielo da illuminare, le stelle cadute da far cantare. Grazie ad Haidi Giuliani, alle sue parole diventate parte della drammaturgia, che hanno dato linfa a tutto il lavoro come dono di una memoria personale che diventa collettiva perché condivisa, abbiamo ricordato chi erano e cosa desideravano quei ragazzi, così lontani nel tempo ma così vicini per quello stesso desiderio di un mondo senza confini in cui l’unica legge è la libertà.

 

Un omaggio a Carlo Giuliani e a tutte le ragazze e i ragazzi che hanno gettato i loro corpi nella lotta. Grazie a Erri De Luca per la poesia '20 Luglio 2001' e a Barbara Balzerani per le parole tratte dal libro 'Cronaca di un’attesa'. Un particolare ringraziamento a Haidi e Giuliano Giuliani.

 

Info http://www.casettarossa.org

 
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ore 15:15
 
GENOVA 01

 

di Fausto Paravidino
con Alessia Bellotto, Eva Cambiale, Iris Fusetti, Fausto Paravidino, Fulvio Pepe, Vito Saccinto, Marco Taddei
 
Ispirato da numerose testimonianze e documenti, un "teatro-documento" suddiviso in quattro giornate. Un atto unico in cinque parti e prologo, come nella forma classica della tragedia. 'Genova 01' è stato inizialmente concepito come un testo aperto: Paravidino ha voluto sottolinearne l'universalità e la perenne attualità con la mancanza di personaggi e con la continua riscrittura del contenuto alla luce dei particolari che emergono col passare del tempo.

 


E' un'interpretazione della tragedia. È luglio, non sono a Genova, vengo a sapere, mi stupisco. Inizio lo studio. Scopro tantissime persone che stanno facendo la stessa cosa. Molti percorsi si uniscono. Lo stupore si trasforma in indignazione, l’indignazione in sofferenza, la sofferenza in esigenza di comunicazione, rappresentazione, testimonianza. Nasce un piccolo testo, letto in forma di orazione civile tra il 2001 e il 2002 da un gruppo variabile di "testimoni". Nel 2002 Filippo Dini inizia a lavorare come regista (e attore) su 'Genova 02'. La testimonianza non basta più, è necessaria una nuova interpretazione, politica e artistica, un “senno di poi”. Il testo si arricchisce di nuovi punti di vista. 'Genova 03' ha la responsabilità di ricordare il passato e fare il punto sul presente, sul modo nel quale la repressione continua, sul modo nel quale il movimento reagisce o non reagisce.

 
Genova è la fine del melodramma e l’inizio della tragedia. Non di tutti, ma di molti. Percepire la tragedia vuol dire farla finita con le cazzate. Non vuol dire diventare migliori, ma volerlo sì. La differenza tra la tragedia e il melodramma è che alla fine della tragedia non cambi canale, perché la tragedia sei tu. Continua dentro di te. Noi facciamo apologia di tragedia, proselitismo tragico. Si cerca di diventare grandi.

 


Quello che mi sembra interessante fare con la distanza è cercare di affrontare un processo di sottrazione. Liberare il testo e la sua messa in scena dalla condanna di essere continuamente lanciato all’inseguimento di una realtà contingente e mutevole. Provare a cercare di affrontare il lavoro in profondità invece che orizzontalmente. Questo come forma di rispetto nei confronti della Storia e di alcune caratteristiche fondamentali del testo, orazione civile a carico di un coro, il che ci invita a dichiararlo invece che a interpretarlo e ad essere coro invece che personaggi.

 



Info http://www.faustoparavidino.it/

 


Sullo stesso aromento:
042: Martedì 24 Marzo 2009 ore 14 – ‘Sangue dal naso (Scuola Diaz – Genova 2001)’, di e con Andrea Maurizi:
http://www.scarphrec.org/visionari/sanguedalnaso.mp3 (durata 1h 17’)

 


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visionari@ondarossa.info
 
http://lettura-giornale.liberazione.it/a_giornale_index.php?DataPubb=09/04/2009
 (pg.14)
 
L'elenco completo, in podcast, dei lavori finora programmati è su:
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'Rumore di acque' + 'Due cani' - Martedì 12 Luglio ore 14

Data di trasmissione

Martedì 12 Luglio 2011 

 

ore 14
 

Teatro delle Albe

presenta

 

RUMORE DI ACQUE

 


scritto e diretto da Marco Martinelli

con Alessandro Renda

musiche originali eseguite dal vivo dai Fratelli Mancuso

 

Il primo racconto di traversata che ho ascoltato a Mazara, nella sede della San Vito Onlus, è stato quello di una donna tunisina. E' l’unica storia, tra quelle evocate, che riguarda non un annegato o uno scomparso, ma una vita che si salva. Le ho chiesto se l’avrebbe rifatto quel viaggio, mi ha risposto decisa di no. Robert Louis Stevenson parlava spesso dei “brownies”, gli “oscuri, quegli omini che dirigono il teatrino interiore che c’è in ognuno di noi”. Sono i nostri collaboratori principali, che ogni notte costruiscono i sogni. Ai “brownies” debbo la figura del generale, metà umano metà animale sconosciuto. Piegato davanti a una pila di fogli pieni di numeri, segnacci trascritti malamente, li mette in ordine. La contabilità, la burocrazia come unico modo di sopportare l’orrore. Di non pensarci. Di essere portatore dell’orrore. Quel generale acido e nevrotico, quel funzionario che ne ha le scatole piene di star lì a contare numeri e morti e metterli in fila, un lavoraccio, tutti i giorni così, pure mal pagato da quelli delle capitali, quel ragionierino demoniaco e sarcastico, quello spettatore impotente davanti ai telegiornali siamo noi. Questo oratorio per i sacrificati i Fratelli Mancuso lo hanno arricchito con le loro voci di satiri antichi, che sembrano gridare il dolore dell’umanità dal fondo di un abisso.

 

Info http://www.teatrodellealbe.com/

 

http://lettura-giornale.liberazione.it/a_giornale_index.php?DataPubb=05/12/2010 (pg.9)

 
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ore 15:15

 

Compagnia Musella Mazzarelli

presenta

 

DUE CANI
ovvero la tragica farsa di Sacco e Vanzetti

 

di e con Lino Musella e Paolo Mazzarelli

testo di Paolo Mazzarelli con estratti dalle dichiarazioni di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti

 

Due attori di strada, sognatori e un po' disadattati, vengono arrestati per un banale equivoco mentre stanno rappresentando, davanti ad una chiesa di provincia, un loro spettacolo. Si ritrovano così rinchiusi in un luogo indefinito, nel quale si instaura un gioco di specchi e di rimandi tra due situazioni: la loro, quella cioè dei due artisti alle prese con una vicenda grottesca e inquietante, e quella, ben più nobile e importante, di Sacco e Vanzetti, i personaggi che i due intepretavano nel loro spettacolo al momento dell'arresto. Un telefono che squilla fa da tramite tra i due mondi. Due cani è un gioco sul teatro, è uno squarcio su una farsa tragica realmente avvenuta, ma è anche un tentativo di guardare più in là. Infatti tanto Sacco e Vanzetti quanto i due attori un po' cani che li interpretano reagiscono nel corso dello spettacolo al gioco di qualcuno, qualcuno che non si vede ma che esiste, qualcuno che sta più in alto, qualcuno che modella e modifica le due coppie, portandole ognuna verso il proprio destino, ma nello stesso tempo portandole a confondersi una con l'altra, in un gioco di specchi tra ieri e oggi, tra storia e teatro, tra palcoscenico e tribunale, tra divertimento e commozione, tra arte e potere.

 

Info http://www.musellamazzarelli.it/

 

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'Voci nel deserto' - Martedì 5 Luglio ore 14

Data di trasmissione

Martedì 05 Luglio 2011 

 
ore 14
 
VOCI NEL DESERTO
frammenti di libertà di pensiero
 

da un'idea di Marco Melloni

un collettivo di oltre 70 attori a rotazione
musica
DJ Tuppi

 

È già accaduto. Altre voci si sono alzate, “clamantis” in deserto. Non sono state ascoltate.

Pier Paolo Pasolini, Ennio Flaiano, Primo Levi, Giorgio Gaber…. Le loro parole ci offrono una chiave di lettura - quasi umiliante nella sua preveggenza - sul perchè siamo arrivati a questo punto. Qualcuno, dunque, ci aveva avvertito. Finchè non la si impara, la Storia si ripete. Per questo diventa così importante recuperare la memoria di chi ci ha preceduto ed è riuscito a leggere, negli eventi del suo tempo, ciò che noi stiamo vivendo solo ora. "Siamo un paese senza memoria: il che equivale a dire senza Storia. L'Italia rimuove il suo passato prossimo, ne tiene solo i frammenti che potrebbero farle comodo con le sue contorsioni, le sue conversioni". Lo scriveva Pasolini sul Corriere della Sera. Ci piacerebbe far diventare anacronistiche queste parole. Frammenti di libertà di pensiero, messaggi in bottiglia affidati alle correnti del tempo: abbiamo catalogato quelli con maggior risonanza con l'attualità e ne continuiamo a raccogliere, li abbiamo privati di ogni riferimento all'autore o al tempo trascorso, abbiamo dato loro una voce e li abbiamo messi in relazione attraverso la musica: ne è uscita fuori una narrazione del presente che non può non sorprendere nel momento in cui viene ristabilito l'ordine temporale e ricollocata ogni frase nel suo contesto.

 
 

 
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'L'Italia s'è desta' - Martedì 28 Giugno ore 14

Data di trasmissione

Martedì 28 Giugno 2011 

 
ore 14

 

Il Teatro delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia

presenta
 

L'ITALIA S'E' DESTA
(catalogo no-strano)

 


di Stefano Massini

con Daniele Bonaiuti, Luisa Cattaneo, Ciro Masella

regia Ciro Masella

 

Attenzione: i fatti raccontati in questo spettacolo sono tutti reali e tratti dalla cronaca.

Ogni riferimento a fatti e persone è puramente voluto.
Vietato ai minori di spirito critico.

 

Immigrati cinesi stipati nelle fogne di Milano. Missili impazziti che bombardano cocuzzoli montuosi. Bunker anti-invasione nelle ville del Nord Est. Mattatoi ipertecnologici nell’Emilia dei prosciutti. Un supereroe con tanto di mantello che volteggia per una Gotham City partenopea… Autenticamente tratto dalle pagine di cronaca degli italici giornali, questo catalogo nostrano investiga impietosamente la geografia del Belpaese d’oggigiorno. Una stranissima, irriverente discesa agli inferi della famigerata penisola, dove l’intero stivale viene impietosamente passato ai raggi X. Un viaggio grottesco, tragicamente - ahimè - reale tra le assurdità, le contraddizioni, i vizi e le virtù del Paese che si auto-celebra nel 150° dell’Unità. Ecco allora saltar fuori caustico e corrosivo il profilo di un’Italia spietata, in cui tutto è possibile. All’alba del terzo millennio questo è un quaderno di appunti, ritagli, sottolineature: il sismografo di un improbabile essere nazione. Quindici frammenti impazziti, un caravanserraglio di vicende umane, una galleria di personaggi. Un carnevale di maschere in velocissima sequenza. Uno Moleskine di spigolature civili. Il pozzo è autentico. E non è detto che lo specchio debba per forza restituirci belli…
 


Info http://www.teatrodelledonne.com

 
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Dal Teatro Valle occupato: 'Viaggio al termine della notte' con Elio Germano + 'Simone Weil - concerto poetico' - Martedì 21 Giugno ore 14

Data di trasmissione

Martedì 21 Giugno 2011 

 

ore 14

 

VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE
 

da Louis-Ferdinand Céline
di e con Elio Germano e Teho Teardo
musica Teho Teardo
al violoncello Martina Bretoni

 


Avvalendosi della sensibilità interpretativa di Elio Germano, il compositore e musicista Teho Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del 'Viaggio al termine della notte' di Céline, restituendo in una partitura inedita la disperazione grottesca di questo capolavoro di scrittura che ritrova nuove possibilità espressive nell'incontro con archi, chitarra ed elettronica.
Una fusione di sonorità cameristiche che guardano a un futuro tecnologico nel quale le immagini evocate dal testo interpretato da Germano si inseriscono nelle atmosfere cinematiche di Teardo, in un succedersi di eventi sonori e verbali dove la voce esce dalla sua dimensione tradizionale fino a divenire suono. Ed è in quel suono che Teardo, accompagnato al violoncello da Martina Bertoni, crea un ambiente nel quale la voce di Germano può suggerirci nuove prospettive sulle disavventure di Bardamu e gli orrori della guerra, a contatto con una miseria morale prima ancora che umana.


Info http://www.teatrobibliotecaquarticciolo.it/adon.pl?act=doc&doc=609

 
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ore 15
 
La Compagnia Ilaria Drago

presenta
 
SIMONE WEIL
concerto poetico
 
testi, elaborazione poetica e voce-live electronics Ilaria Drago

musiche originali e sonorizzazioni Marco Guidi

 
A cento anni dalla sua nascita, il corpo e la voce di Ilaria Drago e la musica di Marco Guidi mettono in scena il potente, ineguagliabile ritmo del cuore e del pensiero della donna che fu definita un miracolo dell'anima e della coscienza umana e uno degli ingegni più alti e puri di ogni tempo. Attraverso la rilettura in forma contemporanea di una delle più grandi pensatrici, filosofe e poetesse del secolo scorso, un progetto in forma di concerto-poetico utilizzando strumentazioni elettroniche dal vivo, musica e rielaborazioni drammaturgiche. La forma che prende il concerto poetico è quella di una lunga lettera, l'ultima che si "ascolta ma non si legge" e che Simone scrive al suo unico amico e confidente, Padre Perrin, ripercorrendo le tappe principali della sua breve vita.

 

Info http://www.ilariadrago.it/

 
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http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/radioteatro-118-keely-and-du-marted%C3%AC-18-maggio-ore-15
 

 

Donne tra violenza e autodeterminazione: 'Scarti nobili' + 'iQue viva Frida!' - Martedì 14 Giugno ore 14

Data di trasmissione

Martedì 14 Giugno 2011 

 
ore 14
 
Associazione Culturale Heliopolis

presenta
 
SCARTI NOBILI
Beatrice Cenci, donna contemporanea

 

scritto e diretto da Roberto Agostini

con Annalisa Picconi

musiche originali Dimitri Scarlato

 
L’11 Settembre 1599, a Roma, fu condannata a morte Beatrice Cenci, poco più che ventenne, con l’accusa di aver ucciso un padre brutale ma nobile, quindi intoccabile (la violenza carnale prevedeva allora la pena capitale). Già condannato a pagare multe onerose allo Stato Pontificio, egli continuava a reiterare i suoi abusi anche nei confronti della figlia. Stupri e omicidi a sfondo sessuale, fra le mura domestiche e non, fanno ancora parte della cronaca quotidiana e spesso, se a commetterli è qualcuno che detiene potere, costui ha la possibilità di uscirne quasi del tutto indenne. Fu forse anche questa l’intuizione che portò l’inascoltata Beatrice a farsi giustizia da sola? Lo spettacolo si focalizza su tre aspetti: la sopraffazione del più forte sul più debole, il potere che fagocita ogni principio di giustizia, una società che continua istituzionalmente a sostenere un’eredità patriarcale, che spinge da secoli a omettere tutto ciò che l’uomo compie di nefando nei confronti dell’universo femminile. E’ un racconto fatto da una donna contemporanea che, come Beatrice, subisce una violenza sessuale all’interno del proprio contesto familiare, vivendo in solitudine il proprio dramma. Una commistione fra antico e moderno che ci riporta ad una giustizia ancestrale. L’atroce gesto di Beatrice è simbolo e catarsi di una disperata ribellione al femminile di ieri e di oggi.

 
Info http://www.scartinobili.it

 

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ore 15

 

Teatro a Sudest e Pathfinder Teatro

presentano
 
iQUE VIVA FRIDA!

omaggio a Frida Kahlo in parole e musica
 
di e con Sandra Cattaneo e Cosimo Gallotta

 

Frida, prigioniera di un corpo spezzato, profondamente libera dentro. Non è stato affatto facile scegliere cosa raccontare di lei e in quale forma. E nemmeno “convivere” con il suo dolore, il suo grido di rabbia verso una vita ingiusta e un destino avverso che tante amarezze le ha riservato. Frida, la 'grande ocultadora', come lei stessa amava definirsi, lei che non conosce sfumature, che dichiara che il nero non esiste e che usa la pittura come terapia, ha ricambiato la sofferenza fisica e morale con un’enorme coraggio e gioia di vivere, facendone il sottofondo musicale che l’ha accompagnata in vita. ¡Que Viva Frida! racconta di lei e, in un'atmosfera a tratti surreale, ripercorre alcune tappe della sua vita come fossero dei quadri, sfiorando alcuni temi e stati d’animo che hanno caratterizzato lei e la sua pittura. Un racconto teatrale fatto di parole, musica, atmosfere e suggestioni evocatrici di una figura femminile che ha lasciato un segno importante nella storia della pittura e nel difficile cammino di affermazione della donna in genere. Un percorso non cronologico né didascalico, dove gli eventi sono solo dei pretesti per dar voce ai suoi molteplici stati d’animo e condividere infine un pensiero, il suo, che “l’angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere”.

 

Info Info http://www.pathfinderteatro.it

 
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Il progetto RadioTeatro:
 
 A Radio Onda Rossa (87.900 F.M., via dei Volsci 56 – 00185, Roma. In streaming su
http://http://www.ondarossa.info/
, cliccando su “in diretta”) stiamo organizzando rappresentazioni o letture (teatro civile, ma non solo) in diretta radiofonica che vengono registrate per essere poi scaricabili da questo sito web. Se siete interessati/e a partecipare, o volete segnalarci spettacoli, potete inviare una mail a:
visionari@ondarossa.info
 
http://lettura-giornale.liberazione.it/a_giornale_index.php?DataPubb=09/04/2009
 (pg.14)
 
L'elenco completo, in podcast, dei lavori finora programmati è su:
http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/radioteatro-118-keely-and-du-marted%C3%AC-18-maggio-ore-15