Punti: nascita coordinamento provinciale, vertenza con il comune per la creazione della consulta della Salute, richieste di informazioni maggiori sul piano vaccinale.
Calabria, ospedale occupato di Cariati
Come stanno andando questi mesi di occupazione? Situazione gestione emergenza in Calabria
Coordinamento sanità Castelli romani
Cronaca e riflessioni sull’incontro con la direzione della ASL RM 6 dello scorso 7 gennaio
Vertenza Villa Tiburtina
Aggiornamenti da studio
Riproposizione della corrispondenza fatta da ROR in mattinata sulla situazione sanitaria nel carcere di Rebibbia a Roma
Un gruppo di solidali questa mattina era in presidio davanti all'UOC Salute Penitenziaria della Asl 2 di Roma per denunciare la situazione sanitaria all’interno delle carceri, in particolare in quello di Rebibbia e le responsabilità dei medici penitenziari.
In linea con quanto previsto dal DPCM del 1 Aprile 2008, che ha determinato il transito delle funzioni Sanitarie dal Ministero di Giustizia al Sistema Sanitario Regionale, la ASL Roma 2, sul cui territorio insiste il Polo Penitenziario di Rebibbia, ha la completa presa in carico sanitaria delle persone prigioniere. Ne parliamo con una compagna.
Gare al massimo ribasso, paghe da pochi euro l'ora e contratti a termine. Lavoratori e lavoratrici delle pulizie (ma sono per la maggior parte donne) costrette a lavorare senza protezioni adeguate contro il Covid 19 mentre garantiscono la sanificazione di ospedali, ambulatori e cliniche private rischiando ogni giorno il contagio. Per poco più di 7 euro l'ora. Ne parliamo con una compagna.
La pandemia che sta sconvolgendo le nostre società pone domande ineludibili a tutto il mondo della ricerca scientifica e anche alla statistica pubblica. Da un lato, la comprensione della diffusione epidemica dipende in modo cruciale dalla raccolta tempestiva e accurata di dati dettagliati, spesso provenienti da fonti eterogenee. Dall’altro, il rapido succedersi di provvedimenti di emergenza varati dal Governo ha acceso il dibattito sull’adeguatezza e l’efficacia di politiche di contenimento che incidono profondamente sulla vita quotidiana dei cittadini. La legittimità e l’efficacia di queste scelte politiche poggiano sul monitoraggio del rischio sanitario realizzato in maniera centralizzata dall’Istituto Superiore di Sanità mediante l’elaborazione di dati epidemiologici e il calcolo di un set di parametri ed indicatori. Dati che ad oggi non hanno modo di circolare in forma elementare nella comunità scientifica più ampia.
Anche l’Istat è stato al centro di diverse iniziative: dalla produzione di dati e di rapporti informativi sulla mortalità legata al Covid, all’indagine sulla sieroprevalenza e alla misurazione dell’impatto dell’epidemia sulla struttura economica e sociale del paese.
Questa mole di informazione aggregata è diffusa, spesso in modo bulimico e confuso, dai mezzi di informazione con il risultato di generare e moltiplicare polarizzazioni irrazionali e fuorvianti.
In questa dinamica che ruolo dovrebbe rivestire la Statistica Pubblica? Può raccogliere e fare propria quella quota di domanda informativa ancora inevasa e fornire un contributo conoscitivo in questo momento essenziale, ad esempio sui fattori economici, demografici e sociali associati all’epidemia? Può mettere al centro delle proprie scelte strategiche il valore sociale della produzione di dati utili alla collettività per il superamento dell’emergenza sanitaria? Questi gli interrogativi del seminario Pandemia, dati e democrazia organizzato dal Collettivo L’Improbabile un gruppo di lavoratrici e lavoratori della statistica pubblica dell'ISTAT. Ne parliamo con un compagno del collettivo.
Con un compagno di Radio Ciroma facciamo il punto sulla situazione in Calabria partendo dal febbrille susseguirsi dei vari commissari nominati in questi giorni per allargare il quadro alle contraddizioni del sistema sanitario calabrese pre-esistenti al Covid. Perché una regione con un numero bassissimo di morti e contagiati sia finita fra le zone rosse stabilite dal governo per limitare la diffusione della pandemia da coronavirus?
Nella corrispondenza approfondiamo la situazione del Covid in Sardegna, collegando la questione con le battaglie contro la presenza delle basi militari sul territorio sardo.
Insieme ad Alessandro del blog Odissea Quotidiana approfondiamo lo stato attuale del trasporto pubblico a Roma, fortemente in difficoltà nell'affrontare le misure previste dal distanziamento per il covid. Mezzi sovraffollati, aumento del traffico dovuto alla paura delle persone di prendere i mezzi pubblici per paura del contagio, di questi ed altri temi parliamo nella corrispondenza.
La giunta regionale di Madrid, retta da un'esponente della destra, per reagire all'innalzamento dei contagi da covid-19 ha decretato uno stato di lockdown parziale, che interessa solo alcuni quartieri popolari e con una forte componente di abitanti di origine straniera, mentre alle zone più agiate viene garantita la libertà di movimento e di assembramento. Un confinamento classista istituito da un personaggio come Isabel Diaz Ayuso, presidente della comunità autonoma di Madrid, che in passato si è più volte opposta alle misure indicate di contenimento del virus indicate dal governo, ritenute troppo drastiche. L'importante, evidentemente, è che a essere confinati non siano i suoi elettori.
Donne Libere in Lotta per il Diritto alla Salute ha denunciato l'ospedale di Sassari per aver portato avanti durante l'emergenza covid le prestazioni con l'intramoenia. Sentiamo due esponenti del comitato.