In merito a questo è importante sottolineare che proprio in un comunicato pubblicato il 16 Giugno, 47 esperti indipendenti delle Nazioni Unite hanno condannato il piano israeliano di annettere parti consistenti del territorio cisgiordano a partire dal 1 luglio. Un progetto che, si legge nella nota, “intensificherà le violazioni dei diritti umani dei palestinesi”. Gli Emirati Arabi, intanto, aprono sempre più ad Israele: “Abu Dhabi può lavorare con Tel Aviv in alcuni campi” (Fonte: nena-news)
Con una compagna in diretta da Gaza analizziamo il famoso il piano di Jared Kushner per la pace in Medio Oriente che, dopo tre anni di attesa e diverse speculazioni e lanci, è stato presentato.
Definito dal presidente Donald Trump “l’accordo del secolo”, il progetto prevede ampie concessioni e regali allo stato di Israele e la creazione di uno stato chiamato Nuova Palestina, ma che in realtà sarebbe solo un'entità fantoccio, senza sovranità. In sintesi questo piano rappresenta solo l'ennesima negazione del diritto internazionale e del principio sancito dalle Nazioni Unite dell’uguaglianza dei popoli e del loro diritto alla libertà e alla dignità.
E il popolo palestinese non ci sta; nella giornata di ieri, da alcuni chiamata la "giornata della collera", si sono svolte diverse manifestazioni e raduni dalla Cisgiordania a Gaza
Una serata per capire come il femminismo queer agisce nella lotta per la giustizia e la libertà in Palestina.
h 19:30 Incontro con un'attivista di ASWAT (Centro femminista palestinese per le libertà sessuali e di genere) https://www.aswatgroup.org/
Segue aperitivo preparato dalla Casa delle donne Lucha y Siesta
Israele usa il PINKwashing per dare un'immagine di paese aperto e democratico quando in realtà non permette il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ha un alto tasso di aggressioni e attentati omotransfobici oltre a una costante discriminazione contro le minoranze di genere e orientamento sessuale ed etniche soprattutto rispetto alla popolazione palestinese originaria.
Quello che Israele cerca di nascondere dietro queste campagne di costruzione di un'immagine democratica e avanzata è la vulnerazione costante del diritto internazionale delle colonie israeliane in palestina, il mancato rispetto di decine di sentenze della ONU, del consiglio di sicurezza e del tribunale internazionale di giustizia dell'Aia. È uno stato militarizzato che punisce con il carcere chi ((refuzniks) rifiuta di arruolarsi nel suo esercito di occupazione.
Israele mantiene la popolazione palestinese incluse tutte le soggettività LGTBQI+ imprigionata tra muri, torri di controllo, checkpoint, frontiere invalicabili.
Israele ha fatto della Palestina nel silenzio e nella complicità internazionali uno dei più grandi carceri a cielo aperto della storia dell'umanità
Incontro organizzato da ASWAT, casa delle donne Lucha y Siesta, Non Una di meno, Cultura è Libertà, Rete romana di solidarietà con la Palestina, Terra Corpi Territori Spazi Urbani, DWF, BDS Roma
Durante la serata si avvierà la campagna di crowdfounding a sostegno della traduzione e pubblicazione da parte di DWF di un libro di racconti palestinesi a cura del collettivo ASWAT
Ripercorriamo con una compagna la storia palestinese dalla guerra dei sei giorni, iniziata il 5 giugno 1967 fino ai nostri giorni, arrivando alle mobilitazioni della marcia del diritto al ritorno che da più di un anno ha luogo in particolare a Gaza e della importanza del ruolo delle donne.
Con una compagna parliamo della situazione palestinese, concentrandoci sui recenti bombardamenti. Negli ultimi attacchi ci sono stati centinaia di feriti e abitazioni e scuole distrutte e 27 morti. La tecnica adottata dal 2014 dello stato di Israele è quella di attacchi lampo distruttivi.
Ci focalizziamo sull'accordo cosiddetto del secolo con la idea della "nuova palestina" portata avanti da Trump, che prevede investimenti per infrastrutture che imporranno di fatto l'apartheid nei territori occupati della Palestina, nel frattempo le palestinesi e i palestinesi continuano a morire e vivere sotto assedio.
Intervista a Virginia Tilley, docente di Scienze Politiche della Southern Illinois University e co-redattrice del rapporto ONU "Pratiche israeliane nei confronti del popolo palestinese e questione dell’apartheid". Il rapporto come già detto nelle precedenti trasmissioni ha una storia controversa, clicca qui per saperne di più.
Il rapporto evidenzia le modalità che il governo israeliano continua a utilizzare per frammentare la popolazione palestinese e come queste modalità siano molto simili a quanto accaduto in Sudafrica, inoltre Tilley è convinta che sulla questione israelo-palestinese occorra cambiare paradigma e passare da quello dell’occupazione a quello dell’apartheid.
L'intero rapporto è stato pubblicato da Bds-Italia e Progetto Palestina e tradotto da Traduttori per la Pace, disponibile online.
Del rapporto abbiamo parlato anche in queste due trasmissioni:
Ricordiamo l'appuntamento per domani, Giovedì 18 Ottobre dalle 18 al CSOA EX-SNIA VISCOSA via Prenestina , a sostegno della campagna e delle spese legali che si dovranno affrontare