Al telefono un compagno dal Messico ci racconta le lotte dei maestri e del settore educativo che da giorni si oppongono alla riforma educativa. La repressione dei Federales è stata molto violenta ma molte comunità sono scese a bloccare le strade e in piazza in solidarietà con i maestri.
Ancora imponenti manifestazioni in Messico dove venerdì e sabato scorso studenti, docenti e attivisti sono nuovamente scesi in piazza per contrastare la riforma dell'educazione voluta dal governo Nieto. Martedì, a Città del Messico, anche i sindacati confederali hanno organizzato una manifetazione di solidarietà alle maestre e ai maestri messicani; ma il governo messicano continua a fare muro alzando altresì il livello di repressione nei confronti dei movimenti sociali.
Ascolta l'audio con il nostro corrispondente dal Messico Andrea Cegna, curatore di 20zln.noblogs.org.
Da mesi, in Messico, docenti delle scuole protestano contro la rifoma della scuola voluta dal premier Nieto (2013). Oltre all'abrogazione della riforma, si chiedono ingenti aumenti salariali.
La riforma sull'"educazione" altro non è che una riforma al servizio del padronato messicano.
Le proteste sono in corso in diverse città dello stato messicano; una delegazione di circa 2500 docenti è stata ricevuta a Città del Messico, ma le risposte dal governo centrale non hanno sortito nulla.
In diretta dal Messico un compagno ci aggiorna sulla situazione.
La messa è finita - rassegna stampa vaticana
(ogni lunedì dalle 10.30 alle 11)
A partire da un articolo uscito su Carmillaonline.com (lo trovi qui), parliamo del viaggio di Bergoglio in Messico. Cosa ha significato questo "viaggio pastorale"? Sono molti i punti critici della visita di Bergoglio in Messico, svoltasi dal 12 al 17 febbraio.
I nodi critici di questo viaggio li affrontiamo assieme a Fabrizio Lorusso, giornalista freelance che vive e lavora in Messico, nonché autore di NarcoGuerra. Cronache dal Messico dei cartelli della droga (Odoya, 2015), per un estratto del libro clicca qui.
Nella foto: Bergoglio accompagnato dal Presidente messicano Nieto e la sua consorte, Angelica Rivera.
A partire da un articolo uscito su Carmilla (lo trovi qui), parliamo del viaggio di Bergoglio in Messico. Cosa ha significato questo "viaggio pastorale"? Sono molti i punti critici della visita di Bergoglio in Messico, svoltasi dal 12 al 17 febbraio.
È inutile girarci attorno: il viaggio di Bergoglio ha rappresentato, nuovamente, una riuscita operazione di marketing clerico-papale. I grandi media ci hanno mostrato un papa baciato dalla folla ma il reale valore politico della visita è una retorica opportunistica, unita al solito populismo spicciolo. Nella sua propaganda pretesca, Bergoglio ha raramente citato i narcos, vera piaga sociale del paese; il tema della pedofilia è stato abilmente evitato dal papa, così come accuratamente eluso è stato il caso dei desaparecidos.
Ne parliamo con Fabrizio Lorusso, giornalista freelance che vive e lavora in Messico, nonché autore di NarcoGuerra. Cronache dal Messico dei cartelli della droga (Odoya, 2015), per un estratto del libro clicca qui.
Nella foto: Bergoglio accompagnato dal Presidente messicano Nieto e la sua consorte, Angelica Rivera.
Non è semplice leggere le cronache degli ultimi giorni dal Messico. Per farlo abbiamo chiamato un compagno a San Cristobal che ci ha raccontato l'aria che si respira nelle ultime settimane.
Dai fatti del carcere di Topo Chico all'ennesimo omicidio di una giornalista a Veracruz, passando per la visita di papa Bergoglio, è sempre più chiara la retorica opportunista e viscida di chi parla delle vittime dai salotti dei carnefici.
Sabato 26 settembre 2015: ricorre un anno esatto dalla strage di Ayotzinapa nello stato messicano di Guerrero in cui 43 studenti della scuola Normale Rurale di Ayotzinapa furono sequestrati e scomparvero nel nulla, mentre altri 3 vennero uccisi, in un'operazione condotta dalla polizia municipale di Iguala, con l'aiuto di gruppi del narcotraffico locale.
Perché un crimine così feroce contro il sistema scolastico normalista? Cosa rappresenta all'interno della società messicana? E quali sono le responsabilità e le collusioni tra polizia, esercito federale, e il narco-traffico?
Ne parliamo con alcuni compagni che vivono in Messico, ospiti a Roma per l'iniziativa in sostegno del movimento che chiede giustizia sulla strage di Ayotzinapa; iniziativa che oltre al dibattito, include la proiezione del documentario "Ayotzinapa. Cronaca de un crimen de estado".
Il racconto della vita e dell'uccisione del compagno Antonio Vivar Diaz come paradigma della repressione nello stato di Guerrero prima durante e dopo le elezioni.