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Palestina

Truppe israeliane occupano parti di Gaza. Migliaia di gazawi a sud

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Michele Giorgio, responsabile di Pagine esteri e corrispondente storico del Manifesto dalla Palestina, ci aggiorna intorno alle 10.30 su quanto è possibile sapere della notte a Gaza visto che, come noto, ieri sera intensificando i bombardamenti, ha tagliato le linee telefoniche e quello che rimaneva di internet.

Michele Giorgio informa che oltre ai bombardamenti intensissimi che a tutt'ora non sappiamo quante vite sono costate, migliaia di soldati israeliani sono entrati a Gaza, truppe israeliane pare occupino al momento porzioni di Gaza e, confermato da Hamas, nella notte di ieri ci sono stati combattimenti tra organizzazioni palestinesi e truppe israeliane.

E' inoltre noto che migliaia di palestinesi nella notte di ieri sono fuggite dal nord al sud della striscia dove comunque non si sono mai interrotti i bombardamenti e le persone vivono ammassate in condizioni drammatiche.

Aggiornamenti anche sulla situazione a Gerusalemme e in Cisgiordania

Meri Calvelli, cooperante, nel secondo audio realizzato in tarda mattinata ci dà aggiornamenti sulle rare informazioni che cominciano a filtrare dalla striscia ancora sotto il black out

Colombia: a Bogotà manifestazione di massa pro Palestina

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Durata 2m 14s

A Bogotà manifestazione di massa pro palestine si cantava: " QUE VIVA A LUCHA DEL PUEBLO PALESTINO!!, QUE VIVA A LUCHA DEL PUEBLO PALESTINO!!  QUE VIVA A LUCHA DEL PUEBLO PALESTINO!! " di fronte alla statua i SIMON BOLIVAR: una scena da BRIVIDI

Gli indigeni colombiani anche si mobilitano e con l loro stile impeccabile emettono un interesante comunicato pro palestina che qui riporto

Convocazione urgente per la vita fermare il genocidio e la barbarie contro la palestina.

Bogota (Bakata in lingua indigena) 20 ottobre 2023 dalla ONIC,  Organización Nacional Indígena de Colombia, di fronte ai fatti che oggi condannano il popolo palestinese a essere vittima di un genocidio da parte di Issraele, non stiamo in silenzio, perchè sappiamo quello che significa la barbarie.

Possono contare su di noi per la pace mai per la guerra.

Siamo sopravvissuti a 528 anni di tentativi imperialisi di farci scomparire dalla faccia della nostra terra e tutti i giorni in pieno 21esimo secolo, continuiamo a resitere e resistere contro le incursioni degli attori armati e dei poteri economici e politici che, a sangue e fuoco cercano di appropriarsi dei nostri territori e dei beni naturali che li compongono (…)

Vediamo che dal 1947, la pretesa delle grandi nazioni che dal 1947 hanno divviso il territorio palestinese non è altro che la pretesa di mantenere un controllo delle risorse che hanno i popoli ancestrali del Medioriente, per continuare as accumulare potere e ricchezza.

Con questa ambizione da 70 anni, cioè dalla creazione di Israele, hanno cominciato a spogliare i Palestinesi del loro territorio, usando sempre la guerra e la violenza, fino ad arrivare a un punto di non ritorno nel 2007, quando Israele confina nella così detta Striscia di Gaza una popolazione approssimativamente di 2 milioni di palestinesi che sono rimasti intrappolati ra il Muro della Infamia e il mare: perseguitati assassinati, bombardati, stigmatizzati da Israele per 16 anni con il sienzio complice del mondo intero. Gli antenati dicono che noi umani dobbiamo vivere in concordia , combinazione ed equilibrio, perchè dalla capacità di vivere in Pace nascono semi intergenazionali.

mayores y mayoras nos indican que los humanos debemos vivir en concordancia, combinación y en equilibrio, porque posee la capacidad de amar y vivir en Paz, respetando la vida de nuestros niños, niñas y juventudes: semilla intergeneracional,  ONIC Organizacion Nazionl indigena Colombiana - GOBIERNO INDÍGENA.

" QUE VIVA A LUCHA DEL PUEBLO PALESTINO!!, QUE VIVA LA
LUCHA DEL PUEBLO PALESTINO!!  QUE VIVA A LUCHA DEL PUEBLO PALESTINO!!

 

 

 

 

 

Colonia: repressione nei confronti di tre donne palestinesi

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Vorremmo condividere con voi due testimonianze die vita palestinese in Germania. Ieri, Domenica 22 ottobre si é tenuta una manifestazione in solidarietà con la palestina nei pressi del duomo di Colonia. Qui, le due Sorelle palestinesi Lina e Dina sono state fermate dalla polizia insieme alla loro mamma per ben due ore e mezzo. 

Quello che é successo é emblematico della repressione che i movimenti pro.palestina stanno vivendo in Germania in questi giorni. Le tre stavano lasciando la manifestazione quando dei contromanifestanti pro Israele le hanno avvicinate per un confronto rivelatosi violento e rabbioso.  La polizia, giá presente sul luogo, é intervenuta allontanando le donne palestinesi e prendendo i dati personali di una delle sorelle, mentre i contromanifestanti non sono stati né allontanati né identificati. In seguito la polizia ha attenzionato il cartellone delle donne palestinesi che mostrava a confronto una celebre immagine del film il bambino con il pijama a righe, dove un bimbo ebreo e uno tedesco si guardano attraverso la rete del campo di concentramento in cui é rinchiuso il bimbo ebreo e e un immagine di un bimbo palestinese e uno ebreo che si guardano attraverso il filo spinato in cui é rinchiuso il bimbo palestinese. Accanto alle immagini la domanda: Dové la differenza? Per i poliziotti il cartellone poteva essere potenzialmente antisemita, ma la decisione sul da farsi spettava ai superiori, la cui risposta si é fatta attendere per ben due ore e mezza. Ora Dina non può più portare il cartello in questione in pubblico e rischia una denuncia per apologia dell’olocausto, definito secondo l´articolo 103 paragrafo 3 del codice penale tedesco che recita  come segue: Una pena detentiva non superiore a cinque anni o una sanzione pecuniaria sarà inflitta a chiunque, in pubblico o durante una riunione, approvi o neghi o minimizzi un atto del tipo descritto nell'articolo 6 (1) del Codice Penale Internazionale commesso sotto il nazionalsocialismo in modo tale da disturbare la pace pubblica.

1) nega o banalizza un atto commesso sotto il regime del nazionalsocialismo.

Sentirete ora le testimonianze delle due sorelle, intervistate sul luogo durante le due ore di fermo.

Repressione sulla solidarietà alla Palestina in Europa e aggiornamenti dal Medio Oriente

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Nella prima metà della trasmissione approfondiamo, grazie a due corrispondenze da Parigi e da Berlino, la cappa di repressione nel modo occidentale ai movimenti di solidarietà con la Palestina: dai divieti di manifestare in Francia e Germania al divieto stesso di esporre simboli palestinesi nello UK. Ci concentriamo sia sulle dichiarazioni politiche e sulle linee editoriali delle maggiori emittenti europee, sia sulla composizione e le posizioni delle piazze in tutta Europa e negli Stati Uniti.

Nella seconda metà del redazionale, invece, ci facciamo aiutare da un compagno palestinese a tracciare un quadro della situazione in tutto il mondo arabo, le manifestazioni, le carovane popolari, le posizioni dei diversi gruppi armati e la situazione politica in Palestina, in Libano e in Egitto.