Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

Palestina

Uniti contro l'apartheid

Data di trasmissione
Durata 28m 4s

Settimana di denuncia dell'apartheid israeliana 2023: 13-27 marzo 2023

La settimana di denuncia dell'apartheid israeliana (Israeli Apartheid Week (IAW)) è un momento di mobilitazione globale di tutti i sostenitori della lotta palestinese per la libertà, la dignità e la giustizia. Durante la IAW ci dedichiamo alla sensibilizzazione sull'apartheid israeliana e all’elaborazione di campagne BDS strategiche a sostegno della lotta palestinese per porre fine al brutale sistema israeliano di apartheid, colonialismo di insediamento e pulizia etnica. 

Partecipa alla 19° Settimana contro l'apartheid israeliana! Di seguito le iniziative a Roma:

13-18 marzo, ore 09.00-17.00
Denunciamo l’apartheid israeliano –un vela-bus gira per la città, sostando per comunicare direttamente con la cittadinanza; in collaborazione con studenti/esse universitari/e

16 marzo, ore 17.00-20.00
Ricordiamo Rachel Corrie, uccisa da Israele vent’anni fa – largo delle Sette Chiese: sistemazione targa e aiuola, musica palestinese, danza tradizionale (Dabka), serigrafia, affissione poster di student* medi di Ostia Lido, assemblea pubblica, cibo palestinese, tè
Contatti: BDS Roma

Ne parliamo con Alessandra Mecozzi dell’ Associazione Cultura è Libertà

16 marzo a 20 anni dall'uccisione di Rachel Corrie e Dax

Data di trasmissione

Il 16 marzo ricorre l'anniversario dell'uccisione dell'attivista dell'ISM, Rachel Corrie uccisa da un bulldozer israeliano mentre cercava di impedire la demolizione di case palestinesi a Gaza.

Con una compagna di Roma sud raccontiamo l'iniziativa che ci sarà domani a Largo sette chiese in suo ricordo e di quello di Dax ammazzato lo stesso giorno ma in Italia da mano fascista.

 

𝗣𝗥𝗢𝗚𝗥𝗔𝗠𝗠𝗔 Dalle 17.00 in piazza con: ● Live Set | Djing e Percussioni di musica dalle sonorità mediorientali ● Danze Tradizionali Palestinesi | DABKA ● Aperitivo Palestinese Benefit ● Poesie, Interventi, Racconti su Rachel Corrie ● Collegamento da Milano per aggiornamenti e racconti nel ventennale di Davide Cesare DAX ● Serigrafia di Strada e Art Attack ● Mostra su Rachel Corrie
Portiamo un Fiore da piantare nell’aiuola! Seminiamo Memoria, Coltiviamo Libertà

La strage di Bologna e l'invenzione della pista palestinese

Data di trasmissione
Durata 2h 0m 21s

E' la notte tra il 7 e l'8 novembre 1979 quando ad Ortona, il Nucleo Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Chieti ferma e poi arresta Daniele Pifano, Giorgio Baumgartner e Luciano Nieri per il ritrovamento nel loro furgone di due lanciamissili terra-aria Sam-7 Strela. Sul retro di un foglietto trovato in tasca di uno dei tre c'era scritto il numero del palestinese Abu Anzeh Saleh, in seguito quindi arrestato anche lui a Bologna.

Parte già dal giorno dopo una bugia lunga 44 anni che vuol vedere nella strage di Bologna del 2 agosto del 1980 che causò 85 morti ed oltre 200 feriti, una ritorsione palestinese per questi arresti ad Ortona.

Ancora oggi tra giornalisti e politici si continuano s scrivere libri e a rilasciare dichiarazione che vogliono salvare la matrice fascista della strage che ha visto la condanna, ormai definitiva come esecutori materiali di Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.

Con i protagonisti dell'epoca Daniele Pifano e Vincenzo Miliucci ricostruiamo i fatti e la storia di una lunga solidarietà alla resistenza palestinese.

Con Paolo Persichetti inoltre ricostruiamo il vergognoso tentativo di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro di far cadere la responsabilità materiale della strage e l'"autonomo" Mauro Di Vittorio di Tor Pignattara.

Alcuni documenti citati:

Le dichiarazioni di Mokbel

Le scuse di Andrea Colombo su quanto scritto nel suo brutto libro

Le parole del palestinese Saleh

Insorgenze su Mauro di Vittorio

Atti parlamentari della Commissione Mitrokhin che smentiscono la pista palestinese

Saverio Ferrari "Carlos non è mai stato a Bologna"

Voci per la Palestina

Data di trasmissione
Durata 56m 32s

Domenica 26 febbraio decine di coloni israeliani hanno compiuto l’ennesimo attacco uccidendo un palestinese e dando fuoco a case ed auto ad Huwwara (Nablus), Burin, Za’tara e Asira al-Qabliyah.

Un testimone oculare ha dichiarato: “Non c’è bisogno di immaginare come la gang sionista abbia compiuto la Nakba nel 1948. Devi solo guardare ciò che i coloni ebrei israeliani hanno fatto a Huwwara. Hanno compiuto una nuova Nakba”.

Di quello che sta accadendo nell’indifferenza internazionale ne parliamo con una giovane compagna palestinese.


 

Libertà per Ocalan - interventi dal corteo

Data di trasmissione
Serie di corrispondenze e contributi dalla manifestazione nazionale di Roma per la liberazione di Ocalan
 
Manifestazione nazionale a Roma con partenza da Piazza Esquilino, indetta da Retekurdistan, Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia, comunità curda in Italia e dal comitato "Il tempo è arrivato – Libertà per Ocalan".
 
La manifestazione è stata indetta nell'anniversario della cattura del leader del popolo curdo Abdullah Ocalan avvenuta nel 1999, allo scopo di protestare contro l'isolamento e le condizioni inaccettabili a cui Ocalan e tutti prigionieri politici in Turchia sono sottoposti. Di Ocalan non si hanno notizie da ormai due anni così come non si hanno notizie degli altri tre detenuti in isolamento nello stesso carcere. Il terremoto che ha colpito i popoli di Kurdistan, Turchia e Siria la mattina del 6 Febbraio ha fino ad ora provocato più di 20mila vittime, causando una catastrofe umanitaria in un'area già duramente provata da guerra, crisi economica e sconvolgimenti politici, di cui il popolo curdo è una delle principali vittime. Il governo turco fino ad ora non è stato in grado di inviare mezzi e personale di soccorso a sufficienza per salvare le persone intrappolate sotto le macerie, di fronte alle proteste della popolazione, ha risposto limitando l'accesso ai social media e dichiarando un coprifuoco che impedisce a squadre di soccorso, volontari umanitari e giornalisti di raggiungere le aree del sisma. In questo contesto non si hanno notizie delle condizioni dei detenuti nelle numerose carceri situate nelle aree colpite dal sisma, fatta eccezione per delle rivolte avvenute nelle prigioni di alta sicurezza di Amed e Hatay, la cui la repressione ha provocato 3 vittime tra i prigionieri.
 
Per queste ragioni rinnoviamo l'invito a tutti i singoli, le associazioni e le organizzazioni solidali con il popolo curdo a scendere in piazza domani per chiedere la fine dell'isolamento per Abdullah Ocalan e amnistia per i detenuti politici, per arrivare ad una pace giusta per il popolo curdo.
 
La Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia, che da anni lavora per garantire assistenza sanitaria e sociale in Kurdistan, sarà in piazza per sostenere queste rivendicazioni e per permettere alle persone che vogliono contribuire, di informarsi sui numerosi progetti che la mezzaluna porta avanti in Nord Kurdistan/Turchia, Shengal e in Rojava, nonché di donare per sostenere la raccolta fondi d'emergenza lanciata per portare immediatamente aiuti alle popolazioni colpite dal sisma
 

Genova: presidio contro l'accordo Iren-Mekorot

Data di trasmissione
Durata 38m 47s

Ieri, martedì 7 febbraio 2023, davanti il Comune di Genova si è tenuto un presidio contro l'accordo tra Iren e l'azienda idrica israeliana Mekorot.

Ce lo racconta un compagno palestinese a cui chiediamo anche un commento sul comunicato della Comunità palestinesi in Europa:

Le sanzioni uccidono il popolo siriano Il presidente dell' Unione delle Comunità ed Organizzazioni Palestinesi in Europa, Fawzi Ismail, ha dichiarato: La catastrofe umana che stanno vivendo i popoli della regione a seguito del terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia, siano la base per una solidarietà incondizionata. Ismail ha aggiunto che le sanzioni imposte contro il popolo siriano contribuiscono ad uccidere le vittime del terremoto e ne amplificano le conseguenze sul popolo siriano. Esprimendo il proprio cordoglio e le condoglianze a nome delle comunità palestinesi in Europa, dichiara inoltre: I paesi complici nelle sanzioni contro il popolo siriano cessino questo crimine, mettano fine a queste misure punitive e agli ostacoli posti dinanzi all' arrivo degli aiuti e dell'assistenza, in tutte le sue forme, al popolo siriano. Queste sanzioni hanno contribuito all' assedio del popolo siriano e l' obiettivo ultimo  quello di affamarlo e metterlo in ginocchio. Nella sua dichiarazione ha quindi invitato alla più vasta campagna di solidarietà con il popolo siriano, invitando ad esercitare pressione sui governi europei complici di queste misure criminali.