Con Bruno e Massimo parliamo degli aggiornamenti rispetto alle proteste negli Stati Uniti per l'assassinio di George Floyd lo scorso 25 maggio ad opera dell'agente di polizia Chauvin. Parliamo dell'attuale situazione nelle piazze, le politiche di Trump e la situazione di politica interna rispetto alle polizie locali e agli esponenti del Partito Democratico.
Approfondimento sulle rivolte scoppiate negli Stati Uniti a seguito dell'ennesimo assassinio di un afroamericano da parte della polizia. Ne parliamo con alcuni compagni da diverse città degli Stati Uniti.
Torniamo a parlare della lotta dei e delle dottorande alla University of California.
Nell'ultima corrispondenza sul tema ci eravamo lasciati con una lotta in allargamento ma che aveva subito una dura battuta d'arresto dall'emergenza COVID.
Per le lotte degli ultimi mesi il conto repressivo sta arrivando soprattutto nel campus di Santa Cruz, dove molte persone hanno avuto provvedimenti disciplinari interni all'università che prevedono tra le altre cose anche la perdita dell'alloggio e della borsa di studio. Del resto è ormai noto che i tentativi di controllo delle mobilitazioni sono stati permessi dall'interazione e dallo scambio di personale mezzi e informazioni tra l'università, la polizia del campus, la polizia della contea e i militari.
La mobilitazione per gli aumenti salariali delle e dei dottorandi, dopo essersi allargata a tutti i campus californiani, inizia a muovere i primi passi anche in altri campus degli stati uniti.
In California si stanno diffondendo ordinanze comunali che proteggono dagli sfratti durante l'emergenza del Coronavirus. Queste ordinanze, pur positive, non bloccano gli affitti, che quindi andranno comunque pagati. Anche per questo sta prendendo piede lo sciopero degli affitti.
Una corrispondenza dalla california ci racconta l'allarme coronavirus visto dagli Stati Uniti. Se l'allarme sociale è già molto alto, i provvedimenti governativi rimangono diversi e per ora poco organizzati. L'emergenza si manifesta quindi soprattutto nel suo carattere individualizzante.
L'università della California ha minacciato prima il licenziamento e poi l'espulsione a chi proseguisse nello sciopero in corso a Santa Cruz. Da domani i TA risponderanno passando ad una forma di sciopero totale (prima si limitavano a non correggere gli esami).
Intanto anche al campus di Santa Sarbara sta crescendo la mobilitazione. Una compagna ci racconta le possibilità e i limiti di questa lotta.
Con il nostro corrispondente negli Stati Uniti abbiamo fatto il punto sulle proteste - deboli - di questi giorni dopo l'operazione avviata da Trump che ha portato all'uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani.
In california i Teacher Assistant (assistenti di docenti universitari) stanno scioperando per chiedere un consistente aumento dello stipendio. Gli assistenti sono contemporaneamente degli studenti e dei lavoratori, e in particolare hanno la responsabilità di assegnare i voti agli studenti. Voti che dovevano essere pronti entro il 15 Dicembre, ma in molti casi - soprattutto nelle facoltà umanistiche - non sono stati presentati. Si tratta di una situazione senza precedenti, tanto che non è chiaro se i Teacher Assistent hanno il diritto formale di scioperare.
Corrispondenza con gli stati uniti per parlare della cosiddetta school-to-prison pipeline (condotto dalla scuola alla prigione). Una serie di leggi e norme ispirate nella maggior parte dei casi dal concetto di Tolleranza Zero (ma anche da principi di valutazione degli studenti, come nel caso del No Child Left Behind) fa sì che studenti giovanissimi possano subire delle pesanti sanzioni disciplinari che, tramite l'esclusione, conducono al carcere.