#8marzo San Foca donne notap
Manifestazione delle donne anche a San Foca contro il Tap.
Manifestazione delle donne anche a San Foca contro il Tap.
E' terminata la manifestazione delle donne che questo pomeriggio ha sfilato per le vie del quartiere prenestino per ricordare che nessuna campagna elettorale può essere fatta sui corpi femminili.
Insieme ad una compagna dalla piazza proviamo a tracciare un bilancio della giornata e ricordiamo le prossime iniziative.
Appuntamento alle 17 a Piazza Malatesta per ribadire nessuna campagna elettorale sul corpo delle donne. Il riferimenti ai banchetti di Casapound che continua da due anni ad usare il corpo delle donne per raccattare miseri voti.
NESSUNA CAMPAGNA ELETTORALE SUL CORPO DELLE DONNE.
L'UNICA RISPOSTA ALLA VIOLENZA È L'AUTODETERMINAZIONE!
Manifestazione femminista di sole donne e soggettività LGBTQI
La violenza sulle donne è agita dagli uomini, è un fenomeno politico e sociale che ha poco a che fare con l’emergenza e non si può trattare come tale. La violenza sulle donne è il prodotto di una cultura machista che vede la donna come inferiore e indifesa, è trasversale nella società nel senso che non esclude classi e contesti sociali, etnie o provenienze e non ha confini. La violenza sulle donne non bussa alla porta, ma ha le chiavi di casa.
La violenza è anche istituzionale fatta di tagli ai servizi, ai consultori, asili nido, assistenza agli anziani,che limita la nostra autonomia e autodeterminazione. A fronte di questa ridimensionamento noi donne, come sempre, dobbiamo sobbarcarci ancora di più il doppio lavoro: quello di cura e quello fatto di stipendi sempre più miserie con una enorme disparità salariale rispetto agli uomini a parità di mansione. Consapevoli di questo, siamo convinte che la nostra difesa passi dalla riappropriazione di quei diritti che ci vengono negati.
Per questo motivo, non possiamo accettare che si usino i nostri corpi ai fini della campagna elettorale. Sono anni che assistiamo alla speculazione impunita di organizzazioni di estrema destra,
come Casapound, che usa le donne per ottenere consenso. Lo reputiamo inaccettabile: rifiutiamo fermamente qualsiasi campagna elettorale che sfrutti i nostri corpi per accaparrarsi voti e non
vogliamo essere difese da un'organizzazione che diffonde con le proprie pratiche la cultura maschilista, machista e violenta in questo paese.
Ricordiamo che non é il degrado a generare violenza, ma la cultura maschilista e patriarcale interna alla società e alle istituzioni. Non abbiamo intenzione di sapere cosa ha da proporre un’organizzazione neonazista ad un quartiere che è quotidianamente aggredito dalla speculazione e che da anni si batte contro la cementificazione e per il recupero delle aree verdi a tutela della qualità della vita. Siamo convinte che la violenza sulle donne debba essere prevenuta attraverso l'educazione nelle scuole e contrastata attraverso il lavoro quotidiano dei centri antiviolenza, mantenendo viva la lotta per la riappropriazione di spazi e diritti.
Oggi scendiamo in strada per gridare a gran voce che non vogliamo essere difese da nessuno: la nostra difesa è la solidarietà tra donne. L’unica risposta alla violenza è l’autodeterminazione!
NOI CI DIFENDIAMO PERCHÉ LOTTIAMO
FUORI I FASCISTI DAI NOSTRI QUARTIERI
Con il concordato Atac ha deciso di vendere il suo patrimonio immobiliare, tra questi Lucha y Siesta da quasi 10 anni una casa per e delle donne. Ne parliamo con una compagna. Anche dell'appuntamento per martedi 23 gennaio alle 16 in Campidoglio in difesa degli spazi femministi sotto attacco: Lucha y Siesta, Casa internazionale delle donne, Centro antiviolenza Donna Lisa, Centro Dalila.
Stamattina, a partire dalle 10 circa, un centinaio di femministe, transfemministe e solidali si sono dati appuntamento davanti al Cpr (ex Cie) di Ponte Galeria dove sono rinchiuse decine di donne. Queste mura sono violenza sui nostri corpi. Vogliamo tutt@ libere@.
Nella tua città c'è un lager!
Dopo la passeggiata trasnfemminista che ha attraversato le strade del Pigneto sabato scorso, è stato riaperto il consultorio di piazza Condottieri che l'Asl RM2 voleva chiudere.
Da oggi le donne migranti hanno una possibilità in più per imparare l’italiano grazie alla scuola popolare, accedere al diritto alla salute, socializzare tra loro.
GLI SPAZI DELLE DONNE NON SI TOCCANO!
Una battaglia vinta, verso il 25 novembre...
Sentiamo una compagna del centro donne D.A.L.I.A. sull'assemblea che si è svolta oggi alle 17 al consultorio di Piazza dei Condottieri nel V municipio
Il Consultorio di Piazza dei Condottieri è una struttura ad altissima frequentazione e, fino ad oggi, seppur con le mille difficoltà dovute anche ai molti tagli della sanità, è stata in grado di rispondere all'utenza territoriale. Ha sempre offerto oltre ai servizi previsti da tutti i Consultori anche percorsi di inclusione per le donne, quali lo sportello di ascolto per donne vittime di violenza, ed il corso di lingua italiana per donne immigrate, le quali rappresentano una consistente fetta dell'utenza.
Da marzo 2017 la stanza delle ostetriche è stata dichiarata inagibile: il risultato è che tali attività vengono oggi svolte in spazi inadeguati, all'interno dei quali sono già programmate altre attività incompatibili (spazio mamme, corsi pre-parto) sia per motivi igienici, sia per ragioni logistiche. Inoltre, a causa della mancanza di una stanza, lo sportello anti-violenza ha dovuto cambiare sia il giorno che l'orario per poter assicurare all'utenza l'apertura, mentre il corso d'italiano per donne immigrate, attivo dal 2008, sta subendo un ritardo nell'avvio ed una riduzione oraria.
Il problema è di ampia portata e diffuso su tutto il Distretto sanitario! Da una ricerca svolta sul territorio mediante richieste telefoniche di appuntamenti, è emersa una notevole difficoltà ad avere un primo accesso ai servizi, in particolare alla consulenza psicologica.
Formalmente aperti, i Consultori appaiono svuotati delle proprie funzioni.
Come può la Regione Lazio parlare di "potenziamento dell'assistenza territoriale dei Consultori" se stiamo assistendo ad una riduzione dei servizi? Quale potrebbe essere il prossimo passo?
Come ogni terzo mercoledì del mese ci riuniremo per discutere non solo della situazione del Consultorio di Condottieri, ma anche di quella dei Consultori del V Distretto.
Per discutere di questo siete tutte invitate a partecipare alla prossima assemblea finalizzata alla difesa del Consultorio e dei Consultori
ASSEMBLEA DELLE DONNE
Consultorio Piazza dei Condottieri 34
18 Ottobre 2017 dalle 17.00
Si svolgerà il prossimo 14 e 15 ottobre l'assemblea nazionale di Nonunadimeno. Ne parliamo con una compagna di Pisa. Per info e partecipazione: nonunadimeno.wordpress.com
https://nonunadimeno.wordpress.com/2017/09/29/non-una-di-meno-la-marea-sta-tornando-non-si-fermera/
Siamo tornate a riempire le piazze di oltre 30 città in Italia, in migliaia in corteo a Roma e a Milano per reagire e dire basta alla violenza sui nostri corpi. Nella giornata mondiale internazionale per l’aborto libero e sicuro ci siamo riprese lo spazio pubblico per denunciare quel che le donne vivono sul piano della salute sessuale e riproduttiva.
Al non riconoscimento de facto della legge 194, con una media del 70% di ginecologi obiettori sul territorio nazionale, si accompagnano le violenze perpetrate nei reparti di ginecologia e maternità, dove le donne e le persone intersessuali subiscono l’abbandono, la disinformazione, l’umiliazione e procedure mediche coercitive.
Respingiamo i consigli paternalisti di chi ci vorrebbe rassegnate al nostro destino di angeli del focolare, fragili ancelle di una società misogina e patriarcale. Rifiutiamo con forza la retorica vittimista, funzionale soltanto al nostro addomesticamento, alla nostra marginalizzazione nel discorso e nello spazio pubblici, nei rapporti sociali. Ai femminicidi, alle violenze, agli stupri, non corrispondono una presa di coscienza e delle azioni di contrasto adeguate da parte delle istituzioni e della società tutta che, anzi, continuano a utilizzare retoriche volte a colpevolizzare le donne. Dai giornali, ai tribunali, agli ospedali le nostre vite sono passate al setaccio e giudicate, la nostra autonomia offesa e ostacolata.
Abbiamo riaffermato la centralità della libertà di scelta sui nostri corpi e desideri, rifiutando qualsiasi norma che tenti di imbrigliare le nostre forme di vita e soggettività favolose e smascherando l’inganno di politiche autoritarie e razziste che, in nostro nome, strumentalizzano la violenza di genere, proponendosi come la (falsa) soluzione a un fenomeno che da tempo definiamo strutturale.
Abbiamo riempito le piazze non solo con un’utopia, ma con tutta la nostra concretissima realtà: quella dei centri anti-violenza, degli sportelli autogestiti, delle consultorie transfemministe queer, delle studentesse e delle insegnanti, delle precarie, delle migranti, di tutt* coloro che quotidianamente lottano contro ogni forma di violenza e subordinazione, di sessismo e di razzismo.
Nuovamente al grido di Non Una Di Meno ci siamo rimesse in cammino: un percorso che fin dalla prima assemblea nazionale ha avuto la capacità di mettere insieme l’ampiezza e la complessità dei femminismi, delle esperienze di lotta, di riappropriazione, autogestione e mutuo soccorso delle donne nel nostro Paese. Abbiamo scioperato l’8 marzo insieme alle donne di oltre 60 paesi nel mondo, dal lavoro produttivo e riproduttivo, rifiutando le politiche globali di sfruttamento e il nuovo impoverimento che colpiscono in primo luogo le donne.
Il 14 e il 15 ottobre saremo a Pisa per la quinta assemblea nazionale di NonUnaDiMeno, dove discuteremo del nuovo anno di mobilitazione che ci attende e continueremo il lavoro sul nostro Piano Femminista Contro La Violenza, iniziativa delle donne e delle soggettività transfemministe queer per dar vita a cambiamenti sostanziali e per elaborare uno strumento autorevole di trasformazione, ma anche e soprattutto di lotta, sui temi dell’autodeterminazione, della salute, della libertà di scelta, del lavoro, del welfare, dell’educazione, delle migrazioni, della narrazione.
Il 25 novembre torneremo a essere marea nella giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, riempendo ancora le strade con la ricchezza, la complicità, la solidarietà dei nostri corpi, la potenza dei nostri desideri e delle nostre rivendicazioni.
Siamo marea, stiamo tornando a inondare le strade!