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razzismo

Grande partecipazione della comunità maliana al corteo per Moussa

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Durata 11m 53s

Sabato 26 ottobre grande manifestazione a Verona Verità e giustizia per Moussa, il ragazzo maliano ucciso in stazione da un colpo di pistola della polfer: 5000 persone hanno attraversato la città passando davanti alle "centrali" del razzismo istituzionale, tribunale, vigili urbani, questura e raggiungendo la stazione.

Grande la presenza delle comunità africane, scarsa invece quella delle persone bianche.

Presidio contro il CPR di Ponte Galeria

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Corrispondenza telefonica per parlare del presidio contro il CPR di Ponte Galeria, tenuto la domenica 16 giugno e organizzato dall'Assemblea Solidarietà e Lotta , per denunciare le condizione di detenzione e la violazione ai diritti umani che soffrono le persone detenute in queste luoghi che rappresentano il razzismo istituzionalizzato.

Giorgio Marincola uno di noi

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Durata 29m 39s

Giorgio Marincola uno di noi: la lotta contro il fascismo e il razzismo continua.

Il centenario della nascita di Giorgio Marincola è un’occasione importante per affermare ancora una volta che il fascismo e il razzismo devono essere definitivamente cancellati dalla storia.La vita di Giorgio rappresenta in modo significativo la forza dell’antifascismo come strumento per combattere ogni forma di discriminazione e sfruttamento. Nato in Somalia nel 1923 da padre italiano e madre somala, successivamente partito per l’Italia, Giorgio inizia a respirare fin dagli anni della scuola un’aria diversa da quella del regime instaurato da Mussolini e dei Savoia, venendo a contatto nella città di Roma con figure destinate a diventare centrali nella Resistenza, come Pilo Albertelli, suo professore di liceo. Studente appassionato e curioso, ragazzo vivace e generoso, è impegnato già nell’autunno 1943 nella lotta partigiana. Combatte a Roma nelle file del Partito d’Azione, sostiene le formazioni partigiane nella zona del Viterbese, liberata la Capitale decide di continuare a combattere arruolandosi con gli Alleati per poter sconfiggere i fascisti e i nazisti ancora presenti nell’Italia settentrionale. Viene ucciso in una delle ultime stragi naziste, in Trentino, il 4 maggio 1945.

Marincola è stato un cittadino italiano di origine africana. La sua storia, le sue scelte, le sue battaglie rappresentano oggi un punto di riferimento imprescindibile per tutte e tutti coloro che ogni giorno si rifiutano di accettare di vivere in un mondo dove il patriarcato, la discriminazione razziale, lo sfruttamento, rimangono fondamenta sociali. L’Europa, il Mediterraneo e l’Italia sono attraversati ormai da tempo da conflitti che ne mettono in discussione i confini e le leggi autoritarie. Un fiume di persone che quotidianamente porta avanti una battaglia spesso silenziosa e poco visibile, in uno scenario dominato da sopraffazione e violenze.

Vogliamo per questo ricordare il pensiero e le azioni di Giorgio Marincola e il suo generoso contributo alla lotta di Liberazione, in relazione con tutte quelle resistenze piccole e grandi che oggi mettono in discussione questo ordine sociale. A partire dalle scuole, primo luogo in cui gli studenti ed in particolare quelli di seconda generazione si scontrano con un clima oppressivo, che premia ed alimenta la prevaricazione sull’altro. Una scuola che non è un ascensore sociale e che non permette una reale emancipazione, lasciando indietro minoranze e alimentando il concetto che esistano studenti, ed in futuro cittadini, di serie A e di serie B, una scuola che per questo diventa sempre più una gabbia.

Il modello scolastico specchio di una società basata sulle disuguaglianze, che convive con la responsabilità di vere e proprie condanne a morte per tutti gli immigrati che attraversano mari e territori ostili per raggiungere l’Europa. Vite che come cento anni fa vengono lasciate in bilico tra il disinteresse e l’odio, la strumentalizzazione politica e gli interessi affaristici. L’attuale governo Meloni, come i precedenti negli ultimi 30 anni, rafforza i dispositivi repressivi e liberticidi, rinchiude e respinge i corpi, senza affrontare la contraddizione della cittadinanza, la piaga del caporalato e dell’ipersfruttamento dai campi agricoli ai capannoni della logistica.

Nel nome di Giorgio Marincola ci muoveremo in corteo dalla sua casa romana, nel quartiere di Casal Bertone, dove verrà deposta una corona di fiori e rilanciata la campagna per intitolargli la futura fermata della Metro C, la metro dei nostri quartieri, che ora viene chiamata con il nome ‘Amba Aradam’, simbolo atroce dell’imperialismo tricolore.

Attraverseremo un territorio dove sono vive e attive le lotte, delle seconde generazioni e dei migranti, per la casa contro la rendita, per l’ambiente e contro la speculazione edilizia, per la salute e i diritti sociali. Un territorio antifascista che resiste, che si è sviluppato attorno a quella che per un periodo è stata la fabbrica più grande di Roma, la SNIA Viscosa.

Il 1923 è anche l’anno in cui la fabbrica inizia la produzione, il 5 settembre di cento anni fa si aprono per la prima volta i cancelli a migliaia di lavoratori, per la maggior parte donne e immigrati, manodopera a basso costo sfruttata dal capitalismo industriale di inizio secolo. Un opificio considerato fiore all’occhiello del regime fascista, ma che fu teatro di rivendicazioni, scioperi, cospirazione, sabotaggi, occupazioni. Un luogo oggi simbolo delle lotte ambientali, ora parzialmente parco riconosciuto come Monumento Naturale, ma dove continua la vertenza contro la cementificazione e per il completo esproprio. Il corteo raggiungerà il CSOA exSNnia, confluendo all’interno del programma di Eat Up!, che da anni racconta i conflitti nei territori attraverso il cibo di strada del mondo, per chiudere con una grande serata artistica.

Per discutere di questi temi, condividere il programma delle iniziative che ci accompagneranno all’anniversario del Centenario, aderire alla piattaforma e raccogliere idee e proposte per dare respiro a questo percorso, ci vediamo in assemblea cittadina mercoledì 13 settembre alle ore 17:30 presso i Magazzini Popolari di Casal Bertone in via Baldassarre Orero, 61.

L’antifascismo ha mille colori e il 23 settembre li porteremo tutti in piazza. Una giornata che ci vedrà connessi con l’assemblea nazionale di “Ci vuole un reddito” e il corteo promosso dal Movimento per l’abitare a Roma Sud, perché la lotta è una!

Promuovono e invitano alla partecipazione: Black Lives Matter Roma, CSOA Ex-Snia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Melitea, gruppo anarchico Mikhail Bakunin – FAI Roma &Lazio, associazione culturale Somaliyey Toosa, collettivo studentesco del liceo classico Pilo Albertelli, Coordinamento ANPI V Municipio, ActionAid Italia, Collettivo “Razza Partigiana”, Dans la rue – Antifa vandal, Azione Antifascista Rome Est, CdQ Casal Bertone, Magazzini Popolari Casal Bertone, Palestra Popolare Casal Bertone.

Ne parliamo dai microfoni della Radio con una compagna ed un compagno di Black Lives Matter Roma.

 


 

Ventimiglia: manifestazione in memoria di Moussa Balde. Contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale

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Durata 41m 7s

Moussa Balde muore nella notte tra il 22 e il 23 maggio 2021 in una cella dell’area d’isolamento, denominata Ospedaletto, del CPR di Torino. Il 9 maggio era stato pestato a Ventimiglia da tre italiani e dopo essere stato in ospedale venne richiuso nel centro di detenzione, ignorando le sue gravi condizioni fisiche e psicologiche.

Moussa, originario della Guinea, è stato detenuto in quanto persona non-europea e irregolare sul territorio, e per questo è morto nel chiuso di una cella. La morte di Moussa non è stata nè “fatalità” nè il frutto di una catena di inadempienze, ma la conseguenza del razzismo strutturale del sistema in cui viviamo.
A due anni di distanza la situazione a Ventimiglia è, per quanto insopportabile ammetterlo, peggiorata ulteriormente. Dopo quasi otto anni di chiusura della frontiera da parte del governo francese, che ha causato la morte diretta di almeno 42 persone e devastato la vita di altre migliaia, la violenza che subiscono le persone in transito continua ad aumentare. Solo negli ultimi due mesi è stata approvata un’ordinanza “antidegrado” che colpisce gli insediamenti informali e le persone che abitano questi luoghi, che va ad aggiungersi ad operazioni di polizia tanto scenografiche quanto violente per chi già è costretto a vivere in condizioni di estrema marginalità.

Nei primi mesi dell’anno sono più di quarantamila le persone che sono sbarcate sulle coste italiane, a dimostrare l’assoluta insostenibilità e insensatezza delle politiche di respingimento in mare volute dal governo Meloni. In questi ultimi giorni, con l’approvazione alla Camera, il cosiddetto Decreto Cutro è diventato legge e questo determinerà un ulteriore peggioramento nelle condizioni di vita e accesso ai diritti per richiedenti asilo e altra forma di protezione. Con la dichiarazione dello stato di emergenza, i finanziamenti contenuti nel PNRR e i nuovi dispositivi di questa legge infame che porta il nome di una strage, il governo Meloni e il suo ministro dell’interno Piantedosi puntano a creare un sistema detentivo di massa che calpesta le legittime aspirazioni di libertà delle persone migranti. Solo cosi’ puo’ essere interpretata la volontà di aprire un CPR in ogni regione e le trasformazioni in atto nel sistema di prima d’accoglienza.
In questo contesto lo stato francese continua a rinforzare il dispositivo di controllo e respingimento alla frontiera interna, riproducendo e dando forza alla violenza razzista e arbitraria delle forze di polizia francesi lungo tutta la linea di confine. A completare questo quadro ci sono poi gli accordi bilaterali che Italia e Francia continuano a siglare con i paesi sull’altra sponda del mediterraneo come Libia e Tunisia, rendendosi di fatto responsabili dell’aumento dei naufragi e dei respingimenti in mare ad opera di guardie costiere e border forces pagate con soldi europei.

Lo scenario per i prossimi mesi alla frontiera italofrancese, per quanto ancora pieno di incognite, non è quindi per nulla rassicurante e richiede l’attivazione di tutte le forze solidali. Non staremo a guardare il razzismo strutturale di questa europa distruggere vite umane senza far nulla! Per questo invitiamo collettivi, movimenti, organizzazioni e singol3 a scendere in piazza con noi per una manifestazione commemorativa, ma anche di rivendicazione, e che sia attraversabile da tutt3, con o senza documenti. Immaginiamo un momento che dia spazio a diverse prese di parola e invitiamo quindi tutt3 a portare le proprie testimonianze, denunce, pensieri e rivendicazioni riguardo cio’ che accade a Ventimiglia e altrove.

Per Moussa Balde e tutte le vittime della violenza razzista delle frontiere!
Per la libertà di movimento per tutt3!
Contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale!
Per l’abolizione e la chiusura di tutti i CPR!

Ventimiglia, domenica 21 maggio 2023, concentramento ore 11 piazzale della stazione.

Ne parliamo con un compagno.

 

Libera Scienza in Libero Stato

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Puntata 27 di EM, decima del ciclo Libera Scienza in Libero Stato, parliamo dell'invenzione della razza. A oggi non ci sono ragioni scientifiche per ritenere che la specie Homo sapiens possa essere suddivisa in razze o sottospecie. Ciononostante la necessità di classificare la variabilità umana in gruppi distinti non abbandona mai il discorso pubblico a partire dalle posizioni apertamente razziste dei gruppi neofascisti ma coinvolgendo anche posizioni teoricamente critiche e antirazziste. Come mai? Con l'aiuto di Miriam Castaldo alla conduzione, abbiamo intervistato Roberto Beneduce e Simona Taliani docenti universitari e fondatori del Centro Frantz Fanon di Torino.

Foggia: manifestazione dei lavoratori e delle lavoratrici immigrate

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Durata 6m 38s

Oggi,  26 agosto, le persone immigrate sono scese in strada a Foggia per non avere più problemi con i documenti e per dire basta al razzismo che ogni giorno mette in pericolo le loro esistenze. Attraverseranno le strade di Foggia, dove da tanti anni si lotta per eliminare i meccanismi che producono miseria e sfruttamento.

La corrispondenza con un lavoratore in piazza