Partiamo con una corrispondenza da Terni per parlare del corteo di sabato 11 maggio contro il revamping dell'inceneritore, passiamo poi ad albano con alcuni aggiornamenti sulla vertenza contro discarica e inceneritore. Terminiamo con un'ampia panoramica sulla questione biogas e biomasse e il lancio del prossimo appuntamento di scenari energetici.
Questo aprile si prospetta movimentato a giudicare dalle numerose mobilitazioni che hanno attraversato lo stivale in questi giorni. Apriamo con un collegamento da Taranto che ci aggiorna sulla situazione dell'Ilva: domani infatti si attende il pronunciamento della corte costituzionale sulla costituzionalità della legge salva-Ilva, promossa da Clini per offrire una sponda alla famiglia Riva nel suo confronto con la magistratura. Dopo una breve lettura del rapporto Ispra sull'inquinamento delle acque provocato da pesticidi, passiamo alla valutazione delle iniziative del 6 aprile contro rifiuti e inceneritori tenutesi a Malagrotta, Capua e Albano. Ci colleghiamo infine con Colfelice, uno dei siti provinciali destinato ad accogliere i rifiuti romani che vive, da giorni, una situazione di tensione, per i blocchi attuati dalla popolazione per fermare i camion dell'Ama.
Puntata dedicata al peggio della monnezza romana. Apriamo con una corrispondenza da Albano per degli aggiornamenti sul consiglio comunale straordinario sull'AIA dell'inceneritore di Albano e sversamenti di monnezza romana. Continuiamo con un riepilogo delle scorse due settimane sul post-Malagrotta, multe europee e dichiarazioni roboanti del ministro Clini. Veniamo al clou con lo scontro tra i mostri Caltagirone-Cerroni sul controllo di ACEA e delle corrispettive quote nella gestione della produzione e dello smaltimento dei vari combustibili organico e CDR che escono dagli impianti di TMB. Inquietanti ombre, infine si addensano sulle nostre teste per quel che riguarda le tariffe per lo smaltimento rifiuti, dato che peggiore è la gestione rifiuti, maggiori sono i costi per i cittadini, mentre si affaccia la TARES, nuovo balzello regalatoci dal mitico governo Monti.
Una valutazione sulla decisione del Tar che sospede i lavori di costruzione dell'inceneritore di Albano con un compagno del presidio permanente contro la disarica di Roncigliano.
Apriamo con una corrispondenza con un compagno dei Castelli Romani che ci parla di una determina che dà il via alla cementificazione del Divino Amore, autorizzando cubature di cemento per circa 15.000 nuovi abitanti, praticamente un comune ex novo. Diamo un po' di aggiornamenti sulla situazione di Albano e Colfelice nelle cui discariche ripartirà lo sversamento dei rifiuti romani dato che il dimissionario ministro Clini è riuscito ad imporre tramite il Consiglio di Stato una sospensiva alla sospensiva del TAR per il decreto Sottile.
Chiudiamo la trasmissione disquisendo a ruota libera dei deliranti programmi elettorali dei quattro maggiori partiti candidati alle elezioni nazionali e regionali, confrontando le minacce in essi contenuti con la cosiddetta agenda verde di Mr. Clini, redatta circa un mesetto fa, evidentemente a scopo di indirizzo delle prossime decisioni del governo (qualunque esso sia) in tema ambientale.
Apriamo con il resoconto della prima assemblea della popolazione di Monti dell'Ortaccio senza la presenza di strani politicanti. Passiamo poi ad un lungo approfondimento sulle questioni riguardanti l'apertura del cantiere dell'inceneritore di Albano. Una determina della regione Lazio (basata su una delibera di Marrazzo poi dichiarata non valida dal Consiglio di Stato) imporrebbe l'apertura del cantiere per il 29 Marzo. Notizie di oggi (Lunedì 18 Febbraio), però, sposterebbero questa data al 7 Marzo, entro il quale la regione sostiene che l'impianto possa accedere ai 400 milioni di contributi pubblici CIP6. Chiudiamo con due simpatici regali del sempre attivo e mai dimissionario ministro Clini che consentirebbero ad impianti vari di inquinare a volontà e la costituzione di cordate politiche per la devastazione dell'ambiente. La scaletta musicale di oggi è dedicata a chi ha disertato la trasmissione e se ne è rimasto/a a casa.
Prima puntata dedicata al movimento no muos, che si oppone alla costruzione delle antenne muos nella base americana di Niscemi. Per approfondimenti http://www.nomuos.info/ . Un rapido aggiornamento sulla bocciatura in commissione alla camera del decreto Clini sulla combustione di monnezza (css) nei cementifici. Una triste anticipazione sulla prossima apertura del cantiere dell'inceneritore di Albano. Magra consolazione, lo stesso sito almeno si risparmierà, fino ad Aprile, lo sversamento dei rifiuti provenienti dalla capitale. Il TAR ha infatti emesso una sospensiva degli sversamenti nelle discariche di Albano e Colfelice (Frosinone) stabiliti dal decreto Sottile in merito all'emergenza rifiuti nel Lazio. Infine chiudiamo con una corrispondenza con un compagno No Tav che descrive i fatti degli ultimi giorni relativi alle azioni presso il cantiere illegale di Chiomonte (di recente dichiarato tale anche dallo stesso comune valsusino) e all'arresto di due militanti NoTav. Siamo infine lieti di proporre l'elezione di Milingo al seggio pontificio. Ciao Benedè. (breve ma intenso).
Trasmissione di lunedì 16 aprile ore 17.30 - 18.30.
Resoconto manifestazione del 14 aprile ad Albano contro l'inceneritore e aggiornamenti legali sul ragazzo minorenne arrestato a fine manifestazione.
Aggiornamenti sull'annosa questione del "Post Malagrotta".
Collegamento in diretta con un compagno di Taranto che ci racconta le iniziative sul territorio per combattere le numerose nocività ambientali e l'inquinamento prodotto anche dall' ILVA di Taranto.
Sabato 14 aprile i movimenti di lotta territoriale, di tutela ambientale e tutti/e i/le cittadini/ne dei castelli e di Roma si sono incontrati/te ad Albano per ribadire il NO agli inceneritori, né ai
castelli né altrove.
L'appuntamento ha avuto risonanza nazionale dopo la notizia che il Consiglio di stato il 22 Marzo 2012 ha di fatto autorizzato la costruzione dell'inceneritore di Albano, invalidando la vittoria dei comitati al Tar del dicembre 2010. In quella occasione infatti il progetto fu dichiarato non compatibile dal punto di vista dell'impatto ambientale, dando difatti ragione alla lotta dei movimenti.
Oltre 3000 persone hanno sfilato nonostante il maltempo, dai comitati locali ai movimenti territoriali ai NoTav romani.
Dopo aver attraversato le strade di Albano tra il consenso e il sostegno della popolazione, il corteo, giunto di nuovo a Piazza Mazzini, intendeva proseguire, quando una camionettauna della polizia ha tentato di spezzare il corteo inserendosi tra i manifestanti
rischiando di investirli, pericolo sfiorato solo grazie alla prontezza dei/della compagni/e. Più in là, anche chi passeggiava per il parco, si è visto arrivare una carica a freddo di poliziotti
e carabinieri in assetto antisommossa con i manganelli ben in vista che hanno colpito chiunque fosse lì. Una signora che ha assistito alla scena ha provato a scappare dalla brutalità delle forze dell'ordine ed è caduta ferendosi,è stata soccorsa subito dai/dalle manifestanti.
L'arroganza delle forze di Stato si è palesata nuovamente a corteo concluso; dopo un vero e proprio pedinamento, i poliziotti in borghese si sono accaniti su un gruppo di studenti che si avviava verso casa e dopo averli identificati hanno portato via un ragazzo di 16 anni. I compagni/e e cittadini/e presenti, dopo diversi tentativi – falliti - di impedire il fermo,
si sono prontamente recati davanti alla questura a reclamare a gran
voce la liberazione del giovane compagno. Nel giro di pochi minuti
tutti e tutte sono state/i identificate/i e bloccati, tra questi alcune/i redattrici e redattori di Radio Onda Rossa, con l'accusa fantomatica di un tentato "assalto!" alla caserma. Chi non era in possesso di documenti è stato trattenuto in questura; le strade e la circolazione bloccata verso tutte le direzioni. Dopo tre ore di attesa e una Albano totalmente militarizzata, hanno confermato l'arresto del giovane manifestante e successivamente i/le solidali sono stati
rilasciati sfilando uno alla volta davanti alle telecamere della Digos mentre venivano scanditi nome e cognome di ognuna/o di loro.
Il dato che rimane è che la politica ha risposto con la violenza e la
repressione, così come in Val Susa.
Insomma come la giurisprudenza insegna "due è duello, tre è rissa, quattro è assembramento" ma 3000 PERSONE sono una popolazione che si ribella alla violenza indiscriminata dettata da speculazioni mafiose, politiche ed economiche.
Corrispondenza conclusiva sulla giornata di mobilitazione contro l'inceneritore di Albano e sui fermi fatti dalle forze dell'ordine dopo lo scioglimento della piazza.