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Presidio

Palestina: intervento dal presidio sotto sede di Repubblica

Data di trasmissione
Durata 4m 13s

𝗩𝗢𝗚𝗟𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗟𝗔 𝗩𝗘𝗥𝗜𝗧𝗔' PRESIDIO E CONTROINFORMAZIONE DAVANTI ALLA SEDE DI REPUBBLICA Immagine rimossa. Via Cristoforo Colombo 90 Giovedì 15 Febbraio h.18.30 Dopo quasi 4 mesi dall'inizio del massacro sionista, apice di una pulizia etnica portata avanti dall'entitá coloniale israeliana da piú di 100 anni, la falsa informazione dei media mainstream occidentali è sempre piú complice del genocidio in corso! Posizioni schierate a favore del Genocidio come quelle della Rai di Sanremo oppure narrazioni distorte come quelle di Repubblica che racconta di morti palestinesi come fossero incidenti e non esecuzioni premeditate, sono ripugnanti e inaccettabili! Ci vediamo di fronte la sede di Repubblica per far cambiare il racconto degli eventi perchè senza veritá non può esserci giustizia, cosí come sotto occupazione non può esserci pace. Sará un occasione per fare controinformazione, approfondimento, aggiornamento, organizzarci per essere complici e solidali con la Resistenza Palestinese

No alla chiusura del consultorio delle Sette Chiese! Presidio mercoledì

Data di trasmissione
Durata 13m 31s

Da settembre sono stati trasferiti servizi essenziali garantiti da anni al Consultorio di via delle Sette Chiese (Garbatella) a quello di via dei Lincei: un ulteriore atto della politica di accorpamenti e di smantellamento dei consultori.

Un gruppo di donne di Garbatella, San paolo, Ostiense e Marconi che ha sempre utilizzato i servizi del Consultorio di largo delle Sette Chiese si è mobilitato e ha indetto per domani, mercoledì 25 ottobre 2023 alle ore 17 davanti al consultorio stesso un presidio.

Sentiamo una di loro

30 agosto presidio sotto Rebibbia

Data di trasmissione
Durata 9m 44s

Mercoledì 30 agosto
ore 18
Presidio davanti al carcere di Rebibbia
(appuntamento lato maschile - via Elena Brandizzi Gianni)

Durante questa estate, forse approfittando della distrazione vacanziera dei più, molte delle guardie penitenziarie sotto processo per vari episodi di torture, a Torino come a Santa Maria Capua Vetere, sono tornate in servizio. A deciderlo sono stati i giudici competenti dei singoli procedimenti in cui sono imputate.
Riandando con la mente alla mattanza dell’aprile 2020 a S.M.C.V. ci preme inoltre ricordare che, a seguito di quelle brutali violenze di massa, ben 3 persone  detenute sono decedute: Vincenzo Cacace e Fakhri Marouane, due tra i prigionieri che hanno denunciato le torture, e Lamine Hakimi dopo più di un mese di isolamento da quel maledetto aprile.

Quando fuori dalle carceri la vita si fa giorno dopo giorno più dura, chi è detenuto ha maggiori difficoltà a ricevere un sostegno dalle persone care. I pacchi alimentari, per esempio, si riducono di quantità e qualità. Per non parlare, poi, di quante persone imprigionate non hanno alcun sostegno poiché prive di una rete familiare o comunque affettiva.
Da lungo tempo chi è detenuto/a nel carcere di Rebibbia, denuncia la qualità scadente del cibo e i costi enormi del sopravvitto. Ma, nonostante ci sia un’indagine in corso, nei fatti nulla è cambiato.

Ad inizio agosto un detenuto, come riportato all’interno dei pochissimi articoli che ne hanno parlato, ha scelto di protestare contro le condizioni di detenzione salendo su una gru presente all'interno del carcere di Rebibbia.
Mentre scriviamo, veniamo a conoscenza del suo trasferimento punitivo nel carcere di Teramo solo perché i giornali del luogo hanno scelto di parlarne a seguito del suo tentativo di togliersi la vita.
Nessuno ha voluto davvero approfondire i motivi della sua protesta e cosa c’è dietro questo ennesimo “tentato suicidio”.

Guardando agli ultimi 3 anni, ben 3 ministri della giustizia di diversa bandiera stanno perpetrando lo stesso lavoro di feroce annientamento.
Dalle stragi e le torture di massa alle morti di carcere quotidiane.

Non permettere che il carcere venga raccontato come una bolla separata dal resto, fare da megafono a chi è privato della libertà, farci sentire fuori da quelle mura anche durante quest'ennesima estate bollente, è necessario.

31 Gennaio: Presidio per la Palestina

Data di trasmissione
Durata 8m 18s

Oggi, Martedì 31 Gennaio, dalle ore 17 alle ore 19, si terrà un presidio a Piazzale Don Giovanni Minzoni, nei pressi dell'ambasciata israeliana.

Nel parliamo con Maya, rappresentante dei Giovani Palestinesi.

Riportiamo il comunicato di indizione:

🇵🇸La popolazione palestinese ha diritto alla VITA e alla LIBERTÀ!! 🇵🇸

La popolazione palestinese vive da più di 75 anni sotto occupazione militare, in un sistema d’apartheid esteso da Gaza alla Cisgiordania, le case vengono sistematicamente demolite per lasciare spazio alla continua costruzione di insediamenti in terra di Palestina compresa Gerusalemme, centinaia di palestinesi sono incarcerati senza nessuna accusa e senza nessun processo; l’unica “colpa” che hanno è quella di essere palestinesi!

Dall'insediamento dell'ultimo governo israeliano, il più estremista della sua Storia, con ministri che sono coloni e fondamentalisti nazionalisti -religiosi, si è inasprito il già terribile trattamento inflitto alla popolazione palestinese.

Solo da inizio 2023:

- 32 morti tra cui  bambini e donne
- centinaia di feriti
- decine e decine di arresti
- proibizione delle bandiere palestinesi
- distruzione  di infrastrutture civili e scuole

NON POSSIAMO RESTARE IN SILENZIO!

La nostra solidarietà, il nostro dolore devono diventare azione.

Parteciperemo al sit-in nei pressi dell'ambasciata israeliana per ricordare che Israele non può essere al di sopra della legalità internazionale.
Israele deve rispondere dei suoi crimini di fronte alla Corte Penale Internazionale.

Troviamoci in

Piazza Don Minzoni, Roma - 31 Gennaio 2023 - 17,00-19,00.

Per la libertà della popolazione palestinese, per la fine dell'apartheid e dell'occupazione israeliana!

Portate le bandiere palestinesi e sventoliamole il più in alto possibile🇵🇸✌️

Aderiscono:
- Amici della Mezza luna rossa palestinese
- Assopace Palestina
- Cultura è Libertà
- Black lives Matter Roma
- BDS Roma
- Cambiare Rotta Roma
- Potere al popolo Roma
- ULAIA ODV
- Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea
- Unione Popolare
- Associazione culturale Livorno Palestina
- Comitato Populare de Lotta Lula Livre Italia

Appuntamento Venerdì a via Arenula per organizzare una settimana di lotta

Data di trasmissione

Con una compagna che ha partecipato all'assemblea di Martedì al Pigneto, lanciamo l'appuntamento di venerdì alle 17 per la fine del 41bis, dell'ergastolo e dell'ostatività.

L'obiettivo è tenere un momento informativo sulle condizioni di Alfredo, ma anche un'assemblea in cui organizzare la settimana successiva, che arriverà ai 100 giorni di sciopero della fame Venerdì 27 Gennaio.

Gkn: iniziato il presidio davanti alla fabbrica

Data di trasmissione
Durata 3m 38s
Durata 22m 38s

Con un compagno dei Cobas parliamo dei lavoratori in picchetto davanti alla fabbrica fiorentina della Gkn. Il picchetto e lo sciopero provinciale è stato necessario vista la richiesta della proprietà di entrare oggi nei locali per cominiciare a portare via le cose dalla fabbrica ormai autogestita da 2 anni

Il portavoce del Collettivo di Fabbrica Dario Salvetti spiega agli operai presenti davanti ai cancelli della fabbrica che cosa sarebbero i "rottami" che la proprietà ha deciso di sgomberare: "Ciò che Borgomeo - si legge nel volantino diffuso dal Collettivo - chiama 'rottami' è praticamente l'intero parco magazzino: semiassi 'eccellenza' del made in Italy, letteralmente nostro sudore, trasformati in rottame da rivendere a peso di ferro". 

E' stata indetta anche un'assemblea il 9 novembre alle h 20.30 a Campi Bisenzio.

Proteste in Sri-Lanka: 8 maggio presidio a Roma

Data di trasmissione
Durata 7m 50s

Una corrispondenza con un compagno del JVP ci racconta la situazione in Sri-Lanka: forti proteste e scioperi molto partecipati mettono in discussione il governo attuale  - in piena continuità con i precedenti che hanno impoverito la popolazione.

L'8 maggio a Piazza Vittorio, Roma (lato via dello statuto), ci sarà un presidio di solidarietà e contro la repressione del governo srilankese.