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Roma

Roma: Atac, Roma Tpl, funivia

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Durata 31m 57s

Risolto il problema degli stipendi dei lavoratori di Roma tpl, pagati dall'amministrazione comunale, non ci sono però gli autobus, per cui il servizio è molto ridotto. Parliamo anche della funivia e della mancanza di un piano serio di gestione del trasporto pubblico nella capitale da parte dell'attuale amministrazione.

12 maggio 1977: a quarant'anni dall'uccisione di Giorgiana Masi

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Il 12 maggio 1977 migliaia di persone scendevano in piazza sfidando il divieto di manifestare. Tra loro la compagna diciottenne Giorgiana Masi, in strada per celebrare l'anniversario della vittoria referendaria che garantiva il diritto al divorzio. Giorgiana quel giorno venne assassinata da un colpo sparato per mano della polizia. Ogni anno da quel giorno le donne, le compagne, le femministe sono scese in strada per ricordare Giorgiana e la violenza patriarcale, repressiva dello Stato che l'ha uccisa. Quella contro Giorgiana è una violenza di Stato. Giorgiana è solo una delle e dei tant* che quotidianamente sono colpite dalla violenza strutturale di una società fondata sui privilegi di genere, di classe, di etnia. La violenza che ha colpito lei, mentre si ribellava ad un divieto, ha la stessa mano della violenza che colpisce la moglie che si ribella al marito, la lavoratrice che lotta per migliorare la propria condizione, la migrante che si ribella ad una espulsione, chi scappa da una retata mentre cerca di sopravvivere. A pochi metri da dove Giorgiana è stata uccisa, pochi giorni fa la violenza dell'ordine costituito ha fatto un altro morto: Niang Maguette, lavoratore immigrato dal Senegal, stava lavorando per sostenere se stesso e i suoi figli quando la violenta brutalità di una retata di vigili e polizia in borghese, trasformata in una caccia all'uomo, gli ha strappato la vita. Come femministe, donne, frocie, lesbiche, mogli, madri e figlie riconosciamo, perché ci colpisce da sempre, la violenza di quella mano che vuole annientare tutto ciò che non è decoroso, *normale*, assimilabile, valorizzabile, che non obbedisce a standard economici, morali, estetici sempre più elitari. Viviamo in una società in cui le parole legalità, decoro, sicurezza, significano semplicemente guerra alle/i pover*, alle/agli sfruttat*, alle/ai migranti, ai margini, alle donne che si autodeterminano, alle lavoratrici/tori che si autorganizzano e a chiunque provi a scegliere, o sia costretta ad inventarsi, modi diversi di vivere la propria vita. Il 12 maggio saremo in piazza contro tutta questa violenza che ci vuole succubi ed inermi. Saremo rabbiose e indecorose come lo erano Giorgiana e Maguette.


Ci vediamo tutte a Piazza G.Belli, di fronte la lapide di Giorgiana, il 12 maggio dalle ore 18 per una casserolata rumorosa: portate pentole, coperchi, mestoli e facciamoci sentire!

Centro 6, un altro centro per adolescenti rischia di chiudere a Roma

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Durata 26m 55s

Se non ci saranno novità, a metà mese chiuderà l'ennesimo presidio sociale in periferia, il centro 6, una realtà attiva da più di venti anni nella zona di villa Gordiani-borghetto prenestino ed impegnata nell'assistenza e nel sostegno ad adolescenti fragili o in difficoltà.

Insieme ad altri centri dello stesso quadrante, il centro 6 dovrà chiudere i battenti a metà di maggio, per consentire al comune di svolgere attività di verifica non ben precisate e che impediranno di continuare le attività per mesi, forse anni.

Nicoletta, una delle responsabili della struttura, ci racconta la natura e le attività del centro e quello che potrebbe accadere se la chiusura dovesse andare effettivamente in porto.

Morte Nian: domani alle 16 corteo

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E' in corso l'assemblea della comunità senegalese in via campobasso che ha lanciato per domani, venerdi, un appuntamento sotto la prefettura, a piazza venezia, alle 16. Sentiamo anche un compagno del csoa ex snia viscosa che ricostruisce il tessuto della comuità senegalese al Pigneto e il clima di repressione a cui sono soggetti da anni da parte della Finanza.

Muore lavoratore senegalese durante una retata. La comunità senegalese: "Nian è stato ammazzato dalla polizia municipale"

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Durata 16m 42s

Oggi altra giornata di retate nella Capitale. Nella mattina la finanza è tornata per l'ennesima volta in via Campobasso per sequestrate le famose pericolose borsette, che danno da mangiare a decine di senegalesi che da anni vivono in quella via. Retate anche a Trastevere dove però un lavoratore ambulante senegalese (Nian Maguette, 53enne) è morto. Le circostanze sono ancora da chiarire ma testimoni parlano di vigili urbani in borghese che, a bordo di uno scooter, avrebbero investito l'uomo.

La comunità senegalese parla ai nostri microfoni specificando che il corpo è stato trovato senza vita in presenza di sangue (come mostra la foto qui accanto). Dunque escluso il decesso per infarto, come qualche agenzia stampa aveva solertemente provveduto a scrivere.

La comunità senegalese ha protestato bloccando le strade limitrofe, coadiuvata da solidali arrivati sul luogo della tragedia. Dopo la tensione con le forze dell'ordine accorse sul posto con la Celere, ci si è ritrovati tutti a via Campobasso.

Al momento la comunità senegalese è in riunione per decidere quali possono essere i prossimi passi della mobilitazione.

NB: l'intervistato NON è il fratello della vittima, come si dice nella corrispondenza, ma un compagno della comunità senegalese e collega della vittima.

Il "Mistero buffo" di Majakovskij a Roma

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Un gruppo misto di italiani e migranti di varie nazionalità insieme, in un percorso corpo a corpo, una riflessione teatrale sull’utopia di un mondo migliore e sulla solidarietà che i “diseredati e gli ultimi” devono attivare per cercare di costruirlo. Questo cercherà di essere "Mistero buffo" di Vladimir Majakovskij, in scena al Teatro India il 26 e 27 aprile 2017. 

Quando Majakovskij scrisse "Mistero Buffo, nel 1918, era convinto di scrivere un'opera futurista sia per il linguaggio e la metrica, sia per il contenuto. Nel testo ci sono molti richiami - sia linguistici che scenici - al teatro popolare di piazza. Majakovskij concepì l'opera teatrale come un'opera aperta, continuamente riscrivibile, tanto che il testo subì delle modifiche nel 1920 e l'opera fu rappresentata successivamente dal genio di Mejerchol'd, il primo maggio 1921. La commedia majakovskijana recava come sottotitolo: Rappresentazione eroica, epica e satirica della nostra epoca.

Commentava così lo stesso Majakovskij: "Mistero-buffonata" è la nostra grande rivoluzione, condensata nel verso e nell'azione teatrale. "Mistero" è quel che vi è di grande nella rivoluzione; "Buffonata" è quel che vi è di comico. Il vezzo di "Mistero-buffo" sono le parole d'ordine nei comizi, le grida della folla, la lingua dei giornali. L'azione è il movimento della folla, l'urto delle classi, la lotta delle idee, la miniatura del mondo nelle pareti del circo. "Mistero-buffo" è una carcassa di opera teatrale, è un movimento che di giorno in giorno si accresce di avvenimenti, di giorno in giorno attraverso nuovi fatti

Ne parliamo con il regista dello spettacolo Alessio Bergamo.

La canzone degli Airesis è riascoltabile qui.

 

Roma: assemblea nazionale di Nonunadimeno

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Durata 3m 37s

Assemblea nazionale Roma 22-23 Aprile

Dopo la straordinaria giornata dello sciopero globale dell’8 marzo, che ha portato centinaia di migliaia di persone in piazza in più di 54 paesi in tutto il mondo e in moltissime città d’Italia, continuiamo il confronto per continuare il lavoro dei tavoli tematici e la scrittura del Piano nazionale femminista contro la violenza, e per condividere percorsi e pratiche insieme.


E’ difficile ricostruire l’ incredibile mobilitazione globale dello sciopero delle donne che abbiamo appena vissuto.
È difficile mettere ordine nella marea di volti e di voci che hanno animato questo storico 8 marzo. Quello che sappiamo, è che torniamo più forti di prima a lavorare al Piano femminista contro la violenza sulle donne.
L’incontro si svolgerà sabato 22 aprile dalle 10 alle 18 e domenica 23 aprile dalle 10 alle 17.

La prima giornata di sabato 22 aprile si terrà presso la facoltà di Lettere dell’Università di Roma 3 – Via Ostiense, 234 (Vicino metro B Marconi)
La seconda giornata di domenica 23 aprile si terrà presso la Scuola Di Donato in Via Nino Bixio, 83 (Quartiere Esquilino, vicino fermata Vittorio Emanuele, metro A).
È previsto il pranzo per sabato e domenica.

12 aprile: contro la violenza dei tribunali, presidi femministi in tutta Italia

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Durata 15m 27s

Mercoledì 12 aprile, alle 12, in numerose città italiane ci sono stati presidi davanti ai palazzi di giustizia contro la violenza dei tribunali penali.
La giornata di lotta, lanciata dalle rete “Non Una di Meno” di Torino e fatta propria da tante attiviste della penisola, sarà un’occasione per esprimere solidarietà femminista alle vittime della cultura dello stupro, legittimata e amplificata dagli stessi tribunali che sulla carta le dovrebbero tutelare.
In tribunale le vite delle donne stuprate vengono inquisite, umiliate, messe a nudo. Se non c’è sangue, lacerazioni, urla la donna non viene creduta. Il suo no, il suo basta non è sufficiente a condannare gli stupratori. È la storia di Laura, una dipendente della Croce Rossa di Torino, già vittima di abusi durante l’infanzia, stuprata da Massimo Raccuia collega più anziano e più potente, che il 15 febbraio di quest’anno è stato assolto in primo grado con formula piena.

 

Ne abbiamo parlato con una compagna di Torino, presente al presidio di stamattina.

Per Laura le giudici del collegio, composto da Minucci, Florio, De Luca, hanno disposto il rinvio degli atti alla procura, perché valuti se procedere per calunnia. Laura rischia di diventare imputata.