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Roma

Ponte Galeria: il lager alle porte di Roma

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Un recluso della sezione maschile del Cie di Ponte Galeria racconta il clima di disperazione che si respira all'interno del centro: l'ennesimo tentato suicidio, le fughe non riuscite e ricompensate con i pestaggi, gli episodi di autolesionismo... ma anche la determinazione dei reclusi che portano avanti la propria lotta sotto forma di uno sciopero della fame.

 
E poi prosegue paragonando l'esistenza dei Cie ai lager nazisti: luoghi in cui vieni rinchiuso - oggi come allora - semplicemente perché sei considerato «diverso». La differenza - sostiene quest'uomo - è che oggi abbiamo le tecnologie, la televisione, la doccia... ma poi «per il resto è tutto uguale: mancano solo gli omicidi di massa».

 
Per esprimere la solidarietà con le lotte dei reclusi e delle recluse e per diffondere in città una cronologia della settimana appena trascorsa a Ponte Galeria, è stato convocato un concentramento per stasera, mercoledì 16 giugno, alle 21.00 in via Tiburtina, davanti all'ingresso del Parco dei Caduti del 19 luglio 1943, a San Lorenzo.

 

Invece a Torino, domani pomeriggio, giovedì 17 giugno dalle ore 14.00, si svolgerà un presidio davanti al Cie di corso Brunelleschi, dove sono rinchiuse Debby e Priscilla - le due ragazze nigeriane che erano state trasferite a Torino il 12 febbraio scorso dopo aver scontato sei mesi di carcere insieme a Joy, Hellen e Florence per la rivolta di Corelli di agosto – che in quella giornata dovrebbero essere trasferite a Ponte Galeria, in vista dell'espulsione.

  

Per protestare contro questa ennesima deportazione, si può chiamare l'ambasciata nigeriana a Roma, che risponde allo 06 683931.

  
Infine, sabato 19 giugno, dalle ore 15.30 a Modena, si svolgerà il corteo nazionale contro i Cie. La radio seguirà la manifestazione in diretta.

 

Notizie dai Cie di Milano, Bologna, Torino e Roma

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MILANO - I detenuti del Cie di via Corelli hanno fatto sapere che ieri pomeriggio intorno alle 17.00 un ragazzo di 22 anni, Kabili, ha provato a impiccarsi con una corda ed è stato trasportato in codice rosso in ospedale.
I detenuti della sessione C, dove stava anche Kabili, dicono che quando è stato portato via le sue condizioni erano gravissime: aveva perso i sensi e della bocca uscivano dei liquidi. Si tratta di uno dei ragazzi che stanno facendo lo sciopero della fame, ma non sopportava più di stare rinchiuso in quel lager.
Gli altri reclusi continuano a chiedere sue notizie alla Croce rossa, che gestisce il Cie milanese, ma gli aguzzini si rifiutano di dare informazioni.
 
BOLOGNA - Il recluso del Cie di via Mattei che giovedì scorso si era cucito le labbra è stato deportato in Marocco, le prime notizie parlavano invece di un trasferimento al Cie di via Corelli a Milano. Parte dei rivoltosi del 24 maggio sono stati trasferiti a Milano e Bari mentre solo due o tre di loro sono rimasti a Bologna.
I reclusi dormono ancora in condizioni precarie perché le celle non sono state risistemate affatto, nonostante i gestori avessero assicurato loro che li avrebbero fatti rimanere all'aperto solo un giorno per poter fare i lavori.
I reclusi hanno spiegato inoltre che gli ultimi «bruciamenti» del 24 maggio sono stati fatti per protesta contro il mancato accoglimento delle richieste di trasferimento presentate dai reclusi.
I trasferimenti vengono richiesti perchè chiunque entri a Bologna e a Modena sa che non uscirà per nessuna ragione prima dei sei mesi e che in questi due Cie non viene concesso niente di niente.
Lo sciopero della fame continua, un ragazzo è dimagrito 10 chili ma proseguirà nella protesta. Anche lui chiede almeno il trasferimento.
 
TORINO - Dal Cie di corso Brunelleschi arriva la notizia che Debby e Priscilla – le due ragazze nigeriane che erano state trasferite a Torino il 12 febbraio scorso, dopo aver scontato sei mesi di carcere perché erano state arrestate, insieme a Joy, Hellen e Florence, per la rivolta dell'agosto scorso nel Cie di via Corelli a Milano – oggi sono state portate al Consolato nigeriano, per il riconoscimento che precede l'espulsione, prevista per giovedì prossimo.
 
ROMA - La notte scorsa un recluso algerino è salito sopra le sbarre della sua cella nel Cie di Ponte Galeria, si è tagliato in diverse parti del corpo, tra cui la gola, e poi ha tentato d'impiccarsi.
Verso le 22.00 un folto gruppo di reclusi della sezione maschile è salito sui tetti per protesta: credevano di essere a un passo dalla libertà, ma il Cie si è riempito di polizia e carabinieri con varie camionette e sono stati costretti a scendere.
Intanto una trentina di solidali si sono ritrovate/i davanti al Cie: con cori, urla e molto rumore si sono fatte/i sentire dai reclusi e dalle recluse, facendo riecheggiare la parola libertà al di sopra delle infami mura dell’oppressione.
Inoltre hanno convocato un concentramento per domani, mercoledì 16 giugno, alle 21.00 in via Tiburtina, davanti all'ingresso del Parco dei caduti del 19 luglio 1943, a San Lorenzo, per far sentire la propria solidarietà con le lotte dei reclusi e delle recluse e per diffondere in città una cronologia della settimana appena trascorsa a Ponte Galeria: vere e proprie cronache di ordinaria oppressione.

 

La puntata del 14 giugno

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Durata 59m 25s

In questa puntata, l'arresto di tre giovani militanti indipendentisti baschi a Roma, fermati mentre tentavano di organizzare una conferenza stampa, la seconda puntata dell'intervista a Paco Etxebarria Gabilondo sul problema della memoria storica, un articolo di Repubblica sulla bloody sunday del 1972, lo sciopero generale nel Paese Basco previsto a fine mese

Aggiornamenti dal corteo verso Montecitorio

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Durata 4m 4s

Aggiornamento telefonico con una compagna presente al corteo pacifista contro l'aggressione israeliana alla Flotilla.

Un coro di slogan contro la politica sionista del governo israeliano, che denunciano la pratica dell' apartheid verso Gaza.

Ad ora il corteo si è trasformato in un presidio a Piazza Montecitorio, che si protrarrà fino alla mezzanotte.

Sgombero a casilino 900

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Durata 11m 5s
Durata 6m 36s

Jan 21, 2010 Continua anche questa mattina lo sgombero del campo per rom di casilino 900, nel completo disprezzo dei più elementari diritti di chi vi abita. i vigili urbani del VIII gruppo, capitanati dal comandante Di Maggio, hanno raso al suolo alcune baracche con metodi ed atteggiamenti inqualificabili, mentre centinaia di persone non hanno idea di quale sarà il loro futuro ed a bambini e bambine è negato il diritto all'istruzione. Ascolta la prima corrispondenza, parla anche un abitante del campo. ascolta Ascolta la seconda corrispondenza ascolta

Sgombero al campo per rom di via di Salone

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Durata 10m 9s
Durata 11m 10s
Durata 6m 25s
Durata 5m 44s

Jan 18, 2010 Questa mattina vigili urbani dell'ottavo gruppo e Croce rossa hanno tentato di sgomberare circa 150 persone dal campo di via di Salone per lasciare spazio ad altrettante persone che domani dovrebbero essere sgomberate dal campo di Casilino. Gli sgomberati di Salone avrebbbero dovuto abbandonare i container che abitano da undici anni per trasferirsi nel centro per richiedenti asilo della protezione civile a Castelnuovo di porto, senza assicurazioni per il proprio futuro, a decine di chilometri dalle scuole dove ogni giorno decine di bambini e di bambini dsi recano. Al termine di una lunga mattinata il prefetto ha garantito ed assicurato che si sposteranno solo alcune decine di persone, che manterranno le chiavi del proprio container e non dovranno traslocare, avendo la possibilità di ritornare a dormire a Salone entro poche settimane. Ascolta la prima corrispondenza della mattinata ascolta Corrispondenza con un giornalista. ascolta La voce di un'abitante del campo. ascolta L'ultima corrispondenza della mattinata. ascolta