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Roma

Coordinamento romano acqua pubblica, iniziativa di fronte ad ACEA

Data di trasmissione
Durata 7m 22s

 

 

Iniziativa di fronte ad Acea del Coordinamento Romano Acqua Pubblica per consegnare i reclami contro l'inserimento in bolletta della quota di remunerazione del capitale per Acea, contrariamente a quanto espresso dal voto referendario. L'occasione per denunciare anche la svendita del 21% di Acea ai privati da parte del Comune.

Sgombero della Fazenda occupata a Roma

Data di trasmissione
Durata 3m 46s

 

 

Questa mattina è stata sgomberata la Fazenda,  bellissimo spazio restituito al quartiere e alla città occupato 10 giorni fa da precarie e precari in via Boccea 506. Uno spazio occupato non solo per rispondere al bisogno di una casa ma anche per lottare contro la speculazione edilizia, in una zona di Roma dove il cemento avanza.

La storia della Fazenda non finisce qui, come ci racconta una compagna per telefono:

 

 

Roma: aggressione fascista a Casalbertone

Data di trasmissione
Durata 1m 46s

Due compagni dei Magazzini Popolari di Casalbertone, a Roma, sono stati aggrediti da esponenti del Circolo Futurista, covo fascista presente nel quartiere.

 

Il fatto è accaduto alle ore 14:40 circa, quando ai Magazzini si trovavano solo due persone.

 

Alle ore 18:00, presso la sede dei Magazzini, in Via Orero 61, è stata indetta una conferenza stampa.

 

 

Roma: manifestazione contro le speculazioni di Enel in centro e sud America

Data di trasmissione
Durata 10m 12s

 Corrispondenza dal presidio sotto la sede romana dell'Enel.

 

CONTRO LA DEVASTAZIONE AMBIENTALE E SOCIALE CHE L’ENEL ESPORTA IN GIRO PER IL MONDO VENERDI’ 2 MARZO ORE 15,00 MANIFESTAZIONE VLE R. MARGHERITA 137 L’Enel oggi è una multinazionale dell’energia di primo livello per quanto riguarda i profitti, ma di ultimo per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. In Guatemala, Cile, Colombia sta portando avanti progetti disastrosi contro i quali lottano le popolazioni locali, spesso represse da governi autoritari su ordine della stessa Enel. MA COSA CI FA LA VECCHIA IMPRESA PUBBLICA ITALIANA IN SUD AMERICA? Nel 2008 L’ENEL Acquista la Società Spagnola ENDESA. Da quel momento continente SUDAMERICANO diventa di grande interesse per la società italiana, grazie alle enormi risorse naturali da SACCHEGGIARE. INFATTI DELLE DIGHE CHE L’ENEL VUOLE COSTRUIRE IN GUATEMALA, CILE, COLOMBIA, NESSUNA SERVE A PRODURRE ELETTRICITÀ PER LA POPOLAZIONE RESIDENTE, ma a soddisfare l’enorme richiesta di elettricità delle miniere dove altre imprese straniere saccheggiano le ricchezze di questi paesi indipendenti solo di nome e affamati dai loro Governi. IN GUATEMALA LA DIGA DI PALO VIEJO (DA 84 MW, COSTO 135 MLN) verrà completata alla fine di marzo. La popolazione locale, gli indigeni del popolo Ixil, non hanno accesso all’energia elettrica e, visto che la costruzione della diga non può essere ormai impedita, chiedono che almeno possano usare il 20% dell’elettricità prodotta. Durante le proteste e i blocchi stradali che gli indigeni hanno organizzato negli ultimi due anni l’Enel non ha esitato a chiedere l’intervento del governo che ha inviato nella regione centinaia di militari con intimidazioni e violenze. Due giovani sono morti dopo essere stati investiti dai camion dell’impresa costruttrice della diga. IN PATAGONIA – CILE – DOVE VERRANNO COSTRUITE 5 DIGHE tutto il Paese è insorto contro la devastazione portata da questo progetto. Infatti, visto che le dighe verranno costruite a 2.300 km dalle miniere di rame che si trovano nel nord del Paese, ai danni causati dalle centrali idroelettriche si sommeranno quelli di una gigantesca linea di trasmissione ad alta tensione che attraverserà tutto il Cile, con 6000 torri elettriche di 70 m. Nonostante le imponenti manifestazioni (l’ultima settimana scorsa) e le irregolarità commesse nello studio di impatto ambientale, che hanno bloccato i lavori per qualche mese, il Governo e Enel-Endesa continuano a portare avanti un progetto scritto durante la dittatura di Pinochet. IN COLOMBIA – SUL RIO MAGDALENA – LA DIGA DELL’ENEL VIENE COSTRUITA DA IMPREGILO, multinazionale italiana specializzata in opere devastanti come la Tav in Val di Susa di cui è responsabile per il 75%. Verrà inondata una regione agricola altamente produttiva, è stato dimostrato da uno studio tecnico che la diga causerà la perdita, nei primi 50 anni di attività, di 480 mln mentre ne produrrà 135. Perché allora viene costruita? Non per portare lo sviluppo, ma per portare soldi nelle casse dell’Enel, dello Stato colombiano e delle imprese che sfruttano le vicini miniere di oro. A loro dei contadini che perderanno casa e lavoro non importa niente. Questi ultimi si sono organizzati per bloccare i lavori e hanno circondato il cantiere e la zona del fiume per impedire di deviarlo, sono stati sgomberati violentemente dagli squadroni antisommossa colombiani due settimane fa, e ora sono di nuovo in pericolo visto che la deviazione del fiume è prevista per il 6 marzo. FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE CONTRO QUESTI DELINQUENTI PRONTI A SACRIFICARE LA VITA DI MIGLIAIA DI PERSONE PER DECENNI SOLO PER AUMENTARE I LORO MILIONI DI EURO! ENEL GIÙ LE MANI DA GUATEMALA, CILE, COLOMBIA Roma 29/02/2012 RETE ITALIANA DI SOLIDARIETÀ CON LA COLOMBIA, CRMB – COMITATO RIFORMIAMO LA BANCA MONDIALE, SPAZIO SOCIALE EX-51 – VALLE AURELIA, CONFEDERAZIONE COBAS, COMITATO CARLOS FONSECA, A SUD, ASSOCIAZIONE ITALIA – NICARAGUA/ROMA – SUTTVUES, ASS. AMICIZIA ITALIA MAPUCHE