Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

solidarietà

L' Amore Nostro Non Conosce Catene Vol. 2

Data di trasmissione
Durata 18m 17s

una breve corrispondenza per "spingersi" il doppio appuntamento di sabato e domenica prossima, 4 e 5 novembre, al csoa "ex snia", al "kollatino underground"  e al "360 gradi". al telefono un compagno di torpedos roma che ci racconta come hanno pensato e progettato l'evento insieme ai/alle compagne di partizan, per contribuire alle spese legali che le crews devono sostenere.

https://it-it.facebook.com/events/154613361790340/

Roma: presidio in solidarietà con la comunità LGBTQI egiziana

Data di trasmissione
Durata 13m 1s

Sentiamo una compagna de le cagne sciolte che ci racconta del presidio di oggi alla gay street in solidarietà con la comunità lgbtqi ancora colpita dalla repressione di Al Sisi in Egitto

 

Il 18 ottobre facciamo qualcosa di concreto per LGBTQI d’Egitto, per Alaa e per tutt* le prigioniere/i politiche/i

In Egitto la repressione quotidiana continua ogni giorno più dura. Dalla fine del 2013 sono all’ordine del giorno le violazioni dei diritti umani da parte delle autorità militari del regime di Al Sisi.

Il 23 settembre scorso, durante il concerto della band libanese Mashrou’ Leila alcune persone hanno sventolato la bandiera rainbow, simbolo delle lotte LGBTQI.
In seguito a questa azione la repressione del regime ha colpito tempestivamente, con arresti e detenzioni, e molte/i sono sotto indagine da parte dei servizi di sicurezza. Finora sono state arrestate più di cinquanta persone, molto giovani, “presunte” appartenenti alla comunità LGBTQI, alcuni hanno già subìto processi sommari con relative condanne, tra cui una persona a sei anni di carcere.

Con la scusa della bandiera rainbow sventolata in pubblico, la polizia effettua perquisizioni e retate nelle case delle persone che hanno manifestato la propria solidarietà alla comunità LGBTQI. Il bilancio per ora è di 57 arresti, 9 condanne già effettuate, 35 procedimenti in corso, 2 persone sotto indagine e 11 persone detenute in luoghi sconosciuti – le sparizioni di persone ‘scomode’ al regime sono la prassi in Egitto.

Ricordiamo che l’Egitto intrattiene con l’Italia e l’Unione Europea relazioni politiche e militari. Recentemente sono stati siglati accordi per il blocco dell’immigrazione verso l’Europa e per la detenzione di persone migranti, essendo l’Egitto uno dei maggiori paesi di origine, transito e arrivo di persone migranti, molte delle quali vogliono raggiungere l’Europa.
Come è possibile stringere accordi con un regime che incarcera, fa sparire e giustizia decine di migliaia di oppositrici e oppositori politici?


Facciamo nostro l’appello rivolto alle comunità LGBTIQ internazionali di manifestare il 18 ottobre di fronte alle Ambasciate e ai Consolati Egiziani in ogni città, per denunciare queste violazioni e fare pressione sul governo egiziano, nonché diffondere la notizia della repressione attraverso i media.

Facciamo anche nostro l’appello per chiedere il rilascio di Alaa Abdel-Fattah il cui appello per una condanna di 5 anni -di cui ha già scontanto 3 anni e mezzo – sarà il giorno dopo.

Il 18 ottobre manifesteremo la nostra solidarietà contro la repressione del regime di Al Sisi.
Invitiamo tutte, tutti e tuttu ad unirsi a noi.
Appuntamento alle ore 18,30 all’entrata del parco di Colle Oppio su via Labicana.

Venite rainbow, favolos* e glitterat*!

#freeLGBTQI
#freeAlaa
Liber* tutti e tutte!!!!

LGBTIQ SOLIDALI CONTRO LA REPRESSIONE

G20: ancora in prigione i compagni di Amburgo. Presidio solidale a Genova

Data di trasmissione
Durata 7m 52s

Domani, domenica 6 agosto, si svolgerà ad Amburgo una presenza solidale sotto al carcere di Billwerder, dove sono detenuti alcuni degli arrestati durante le giornate del G20.

Contemporaneamente, a Genova, invitiamo ad un presidio in solidarietà agli/alle arrestati/e per dimostrare loro vicinanza e supporto.

Appuntamento: DOMENICA 6 AGOSTO ORE 18.00 PIAZZA SAN LORENZO - GENOVA

Libertà per tutti e tutte!

 

Segnaliamo ancora la campagna Scrivimi per scrivere a chi è in galera.

Roma: solidarietà ai lavoratori dell'ospedale Spallanzani che rischiano il licenziamento a causa di una corrispondenza su Radio Onda Rossa

Data di trasmissione
Durata 1m 15s

Per comunicare col Comitato di solidarietà scrivere a: iostoconalessiaelorenzo@gmail.com

Per chi vuole firmare la petizione può farlo qui: https://firmiamo.it/lo-spallanzani-vuole-licenziare-due-lavoratori-fermiamoli

MERCOLEDÌ 5 LUGLIO: ALLE ORE 18.30, PRESSO IL COMITATO DI QUARTIERE
ALBERONE (Via Appia Nuova 357, metro A Furio Camillo)

Da circa un anno alcuni utenti delle ASL RM2 e RM6 hanno avviato un intervento territoriale sulle problematiche della sanità. In questo percorso si è sempre cercata una relazione con le lavoratrici e i lavoratori del settore e per questo lo scorso 30 maggio abbiamo portato la nostra solidarietà al presidio organizzato da alcuni dipendenti dello Spallanzani in occasione degli 80 anni dell'ospedale e la venuta, per l'occasione, di alcuni responsabili delle politiche sanitarie come il Presidente della Regione Lazio Zingaretti. Le lavoratrici e i lavoratori hanno distribuito alcuni volantini e presenziato all'entrata nella sala del convegno – dove non sono stati fatti entrare così come molti altri lavoratori malgrado ufficialmente invitati.

A seguito del racconto di questa iniziativa fatto in una corrispondenza a Radio Onda Rossa da una lavoratrice e un lavoratore presenti al presidio, due lavoratori dei Cobas sono stati messi sotto inchiesta amministrativa e invitati a presentarsi il prossimo 18 luglio davanti al collegio di disciplina con la minaccia di essere licenziati per “lesa maestà” dell'azienda. Ora oltre al fatto che l'azienda in questione è un bene di tutti, trattasi infatti di ospedale pubblico e non è proprietà della direzione generale, oltre ciò qui assistiamo ad una palese violazione della libertà di espressione.

In occasione della festa di onda rossa, lo scorso 17 giugno, c'è stata una prima chiacchierata fra utenti e lavoratori, si è deciso di rivederci il prossimo mercoledì 5 luglio alle ore 18:30 presso il Comitato di Quartiere Alberone a via Appia Nuova, 357 per continuare a ragionare insieme sull'intervento possibile per aprire una “vertenza sanità”.

Ma visto quanto accaduto, questo appuntamento diventa assolutamente importantissimo per organizzare una campagna di solidarietà e lotta al fianco della lavoratrice e del lavoratore dello Spallanzani a rischio licenziamento.

Invitiamo, dunque, a partecipare tutte e tutti coloro che operano nella sanità o sono interessati a un servizio pubblico, gratuito e che risponde alle necessità dei pazienti a cominciare dai più deboli.

Lavoratori e utenti della sanità pubblica

4 luglio: amatriciana solidale alla Sapienza

Data di trasmissione

A circa 10 mesi dalla prima scossa di terremoto nel centro-Italia, il 3Serrande (spazio occupato dentro la Città Universitaria romana) organizza una "amatriciana solidale", assieme alle Brigate di Solidarietà Attiva (BSA). Tutto il ricavato andrà a sostegno delle attività nei campi colpiti dal sisma.

Ci presenta l'iniziativa un compagno della redazione di Sapienza Clandestina.

11 febbraio 2017: manifestazione nazionale a Milano. Libertà per Öcalan!

Data di trasmissione
In occasione dell'anniversario del sequestro di Ocalan, in contemporanea con la manifestazione internazionale di Starsburgo, scendiamo in piazza a Milano per:
 
• La libertà per tutti i prigionieri politici e le prigioniere politiche in Turchia! Basta alla tortura e all’isolamento! Chiudere la prigione di Imralı!
• Una soluzione politica e democratica della questione curda! Revocare il bando contro le organizzazioni curde!
• La libertà di Öcalan e la Pace in Kurdistan!
 
Per gli/le interessati/e:
Il prezzo del bus è 25 euro a partecipante. La partenza è prevista alle ore 6.00 dal Verano (Roma). 
per info e prenotazioni scrivete a roma@retekurdistan.it 
 
Ulteriori info qui e qui.

Provocazione degli sbirri a p.ze Clodio: solidali identificati

Data di trasmissione
Durata 4m 22s

Dopo la mattinata a piazzale Clodio in solidarietà ad un compagno in udienza, ci sono state gravi provocazioni da parte delle forze dell'ordine. Ai solidali gli è stato impedito di entrare in tribunale e fuori sono stati minacciati ed identificati.

 

In collegamento con una compagna che ci aggiorna, dopo aver lasciato il presidio di solidarietà.