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genocidio

SE C'E' TUTTO C'E' LA SALUTE

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1) con una attivista di "Donne e Diritti" parliamo della morte di Serafino Congi al Pronto Soccorso di San Giovanni in Fiore dopo tre ore di attesa per un'ambulanza
2) Cosa non funziona nella Breast Unit Senologica del Policlinico Gemelli?
3) Appello dei giornalisti palestinesi al mondo intero: la scritta PRESS non é una garanzia ma un bersaglio
4) intervista a un compagno dell'Uniove Democratica Arabo Palestinese sui termini del cessate il fuoco a Gaza, e sugli scenari presenti e futuri in Cisgiordania.

TI senti come se fossi subumano

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La rete Ricerca e Università per la Palestina (RUP) esprime sconcerto e profonda preoccupazione per l'ennesimo episodio avvenuto in ambito accademico e scientifico di censura e di annullamento di un incontro pubblico avente per oggetto la tragica attualità di Gaza. Il prestigioso Ateneo veneto avrebbe dovuto ospitare Giovedì 9 gennaio la presentazione del rapporto di Amnesty International "TI senti come se fossi subumano. Il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza, ma inseguito ad una lettera di rimostranze inviata dalla comunità ebraica veneziana, in cui si contestava l'opportunità "di dare ospitalità a posizioni da sempre preconcette e preconfezionate, come quelle di Amnesty" e l'uso del termine genocidio che ha "implicazioni terribili e demagogiche", l'Ateneo Veneto ha preferito fare marcia indietro, adducendo come motivazione vaghe ragioni di "cautela e tutela della sede"

L'incontro sui è svolto comunque ospitato dall'Un8iversità Ca' Foscari, su iniziativa del Comitato "Guerra e Pace"

Ne parliamo con Simone Sibilio, che insegna Lingua e Letteratura Araba" all'Università Ca' Foscari

Palestina: da Tantura 21 maggio 1948 ad oggi

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Con un compagno palestinese di Cagliari, presentiamo la proiezione del documentario "Tantura" che avverrà a Cagliari, Venerdì 10 gennaio 2025, alle 18.30, nel quadro della rassegna cinematografica "Al Ard incontra il pubblico - Aspettando il festival XXI edizione": basandosi su oltre 140 ore di interviste e materiale raccolto da Teddy Katz per il suo master accademico, in un percorso di ricerca parallelo a quello svolto in Gran Bretagna dallo storico israeliano Ilan Pappé, il regista Alon Schwarz ricostruisce l'occupazione del villaggio di pescatori palestinesi al-Ṭanṭūra, nell'attuale distretto di Haifa, avvenuto il 21 maggio del 1948. da parte del 33º battaglione della Brigata Alexandroni dell'Haganah, una organizzazione terroristica ebraica.

La riflessione si allarga poi alla attuale situazione, sia a Gaza che in Cisgiordania, e alla continuità dei crimini israeliani dal lontano maggio 1948.

La corrispondenza si conclude con l'appello a continuare a mobilitarsi affinché abbiano fine l'occupazione israeliana e il genocidio a Gaza.

Palestina: bombardamenti a Gaza, uccisioni ed arresti in Cisgiordania

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Con una compagna commentiamo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite che lancia ancora una volta l’allarme sulle condizioni nella Striscia di Gaza dove i raid colpiscono ovunque. Ci aggiorna poi sulla situazione in Cisgiordania dove continuano gli arresti, le incursioni dell’esercito israeliano nei campi profughi palestinesi e gli attacchi violenti delle milizie dei coloni.

Stop genocide day: Fermiamo il genocidio

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La Rete Ricerca e Università per la Palestina (RUP) lancia lo Stop Genocide
Day, 4 Novembre 2024

Nel giorno di celebrazione nazionale delle Forze Armate, in un clima di crescente riforma autoritaria dello stato (DDL 1660) e sostegno politico e militare al genocidio perpetrato dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese, La Rete Ricerca e Università per la Palestina (RUP) insieme a Docenti per Gaza, lanciano il 4 novembre lo STOP GENOCIDE DAY, una giornata di agitazione e di sciopero bianco nei luoghi di lavoro della conoscenza. Insieme ad altre iniziative intraprese presso molte scuole di ordine e grado, lo STOP GENOCIDE DAY ha l'obiettivo di mobilitare lavoratori/trici, studenti delle università e dei centri di ricerca italiani contro la guerra e la militarizzazione della società e dei luoghi di formazione.

La RUP, una rete nazionale di docenti, ricercatori/trici, lavoratori/trici della Pubblica Amministrazione delle università e dei centri di ricerca italiani, riconosce il ruolo fondamentale che le nostre università e centri di ricerca hanno nella costruzione di una società civile democratica, che rispetti il principio di autodeterminazione dei popoli, i diritti umani e la tutela dell’ambiente.

La mobilitazione del 4 novembre pone l’attenzione sulla definizione da parte della Corte Internazionale di Giustizia degli eventi che hanno portato alla distruzione quasi totale della Striscia di Gaza da parte di Israele come plausibile genocidio. Oltre alle 43.000 persone uccise dai bombardamenti indiscriminati di abitazioni e infrastrutture civili, le 100.000 ferite, le oltre 10.000 disperse, e un numero di sfollati che si aggira intorno ai 2 milioni, ricorda con forza come assieme all'infrastruttura civile, è scomparso anche il sistema di istruzione: nella Striscia di Gaza non esiste più nessuna delle sue 12 università e più dell’80% delle scuole è stato distrutto.

Gli obiettivi della mobilitazione sono:

- Un immediato e permanente cessate il fuoco, la fine dell’occupazione e del regime di apartheid israeliano, per il legittimo diritto al ritorno del popolo palestinese come sancito dalla dichiarazione 194 del 1948 dell’ONU.

- L’applicazione di codici etici inclusivi e processi di due diligence per garantire ogni estraneità dei nostri luoghi di lavoro con violazioni dei diritti umani, guerre e genocidi.

- L’impegno del governo e delle università a finanziare i processi di ricostruzione dei territori palestinesi occupati e bombardati e di tutto il loro sistema educativo.

Le richieste della mobilitazione sono:

- L’ interruzione immediata delle forniture di armi ad Israele da parte dell’Italia (terzo fornitore armi ad Israele al mondo, dopo USA e Germania.)

- La sospensione degli accordi accademici con gli atenei e le aziende israeliane fino a che non si otterrà la fine del genocidio e del regime di apartheid e occupazione in Cisgiordania;

- L’interruzione delle collaborazioni fra le università e le aziende che fanno parte del settore militare industriale e di ogni accordo a possibile scopo dual-use per non essere complici del presente e futuri massacri.

Lo #stopgenocideday prevede lo streaming del seminario online FERMARE IL MASSACRO. STRUMENTI PACIFICI DI LOTTA E LIBERAZIONE con Omar Barghouti, Luigi Daniele e Carla Pagano dalle ore 11 (link per registrarsi qui).

Il seminario sarà trasmesso in diretta anche da Radio Onda Rossa

Ne parliamo con una delle docenti della Rete Ricerca e Università per la Palestina

Governo e Questura vietano il Corteo nazionale del 5 Ottobre

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GOVERNO E LA QUESTURA VIETANO IL CORTEO NAZIONALE DEL 5 OTTOBRE INDETTO CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE.

Lo avevano preannunciato a più riprese e alla fine hanno vietato il corteo nazionale del 5 ottobre. Ancora una volta il governo e la questura si piegano alle richieste dei sionisti di bloccare le mobilitazioni a favore della Palestina. Non bastano le 46 mila vittime a Gaza, gli oltre diecimila bambini uccisi e le migliaia di persone che sono scomparse sotto le macerie dei bombardamenti effettuati grazie agli aiuti militari ed economici dell'occidente; non bastano le distruzioni di scuole, ospedali, luoghi di culto; non bastano i missili scagliati sopra i campi profughi; non bastano le aggressioni dei coloni e dei soldati contro gli insediamenti e i campi palestinesi; non bastano i bombardamenti indiscriminati in Libano.

Ancora una volta il governo italiano, senza vergogna, si piega ai voleri dell'entità sionista e della Nato e si schiera con chi continua, ignorando ogni risoluzione dell'ONU e della corte internazionale di giustizia, nella sua volontà genocidaria.

L'obiettivo più volte dichiarato, anche pubblicamente, è quello di costruire la grande Israele calpestando e uccidendo (grazie anche alle armi fornite dall'Italia) chiunque si opponga a questo progetto. Non è più ora di divisioni e distinguo sia nella comunità palestinese che in chi in tutti questi mesi si è speso nella solidarietà al martirizzato popolo palestinese. Le leggi in discussione al Parlamento sotto la falsa sigla della "maggiore sicurezza" non faranno che aggravare un clima che già adesso è pesante per chi continua a combattere per i diritti e le libertà in questo paese come per i popoli di tutto il mondo.

E' il momento di difendere gli spazi di libertà rimasti.

NOI ASPETTEREMO LE DECISIONI UNITARIE IN MERITO AL CORTEO NAZIONALE CHE VERRANNO DALLE REALTA' PALESTINESI ma, allo stesso tempo, vogliamo dire che non possiamo e non vogliamo accettare che vengano vietati cortei in questo paese che rivendicano il diritto di tutti i popoli di lottare per la propria libertà. Non possiamo accettare il silenzio complice del nostro governo e di buona parte dell'occidente in merito al genocidio compiuto dallo Stato di Israele.
Vietate i cortei, aumentate le pene per chi lotta per i diritti negati in questo paese ma sempre al nostro posto ci troverete a fianco degli spazi di libertà e dei popoli in lotta per il loro diritto all'esistenza.
A fianco della Palestina e della sua resistenza.

Comitato di solidarietà con la Palestina in terzo

Stop al genocidio palestinese e alla guerra di aggressione in Libano

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STOP AL GENOCIDIO PALESTINESE E ALLA GUERRA DI AGGRESSIONE IN LIBANO

Negli ultimi 12 mesi, dal 7 ottobre del 2023, Israele ha reso sempre più feroce l’oppressione colonialista della Palestina, che lo Stato sionista esercita fin dalla sua fondazione, nel 1948. In un anno, l’esercito israeliano ha devastato Gaza , dove ha ucciso almeno 42 mila persone.

In Cisgiordania , a causa delle incursioni dei militari e dei coloni, i morti si contano a centinaia. Forte della protezione statunitense, Israele bombarda su larga scala in Libano e colpisce anche in Siria, Yemen, Iraq e Iran , rischiando di innescare una guerra incontrollabile. Nonostante tutto questo, la resistenza popolare palestinese continua ad affrontare, giorno dopo giorno, il progetto genocida del sionismo.

Il massacro di Gaza non è un orrore lontano, che può indignarci ma che in fondo non ci riguarda. Lo Stato italiano è legato a doppio filo a Israele da vincoli politici, economici e militari. Non solo i due paesi hanno stipulato un accordo di collaborazione nel settore della difesa nel 2005, ma oggi la marina italiana è dislocata nel Mar Rosso per tutelare gli interessi commerciali israeliani. Alcune fra le più importanti aziende a partecipazione statale della penisola sono pienamente integrate nel sistema di approvvigionamento energetico (ENI) e nel complesso militare-industriale (Leonardo) di Tel Aviv.

Alla luce di queste profonde compromissioni, le dichiarazioni dei “nostri” politici a favore della soluzione dei “due stati” risaltano in tutto il loro squallore. I legami con Israele si riflettono, anche in Italia, in vicende come quella di Anaan Yaaesh , tuttora in carcere per la sola colpa di aver partecipato, in Palestina, alla resistenza anticoloniale.

Ma l’ultima espressione della subalternità nazionale si è avuta proprio in questi giorni, quando sia la destra di governo che i media “progressisti” si sono profusi in scomposte intimidazioni contro la manifestazione nazionale annunciata dalle realtà palestinesi e prevista a Roma , per sabato 5 ottobre , alle 14:00 , con appuntamento a Piramide .

Di fronte a tale servilismo, è ancora più necessario scendere in piazza, a partire dai nostri territori, per ribadire che il movimento di solidarietà con la Palestina non si ferma.

ASSEMBLEA PUBBLICA DOMENICA 29 SETTEMBRE ALBANO - PIAZZA G. CARDUCCI - ORE 10:30 CASTELLI ROMANI PER LA PALESTINA

Napoli: HANDALA ALÌ FEST - 21/22 SETTEMBRE 2024

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HANDALA ALÌ FEST - 21/22 SETTEMBRE 2024 - NAPOLI

"Resistance is the deepest form of love"

A quattro anni dalla scomparsa di Ali, storico compagno e attivista palestinese che negli anni è riuscito a costruire un incredibile e solido dialogo tra Napoli e la Palestina, siamo ancora qui nel suo Bazar, luogo amatissimo dalla città e dai suoi abitanti, culla di resistenza e amore, di incontri e conversazioni, con la voglia di continuare a parlare e a difendere la sua e la nostra terra, oggi più che mai.

Anche quest’anno abbiamo deciso di rendergli omaggio - costruendo nuovi ricordi - attraverso una serie di appuntamenti collettivi che restituiscano alla città il bagaglio di lotta e umanità che ben ha saputo tramandare a chiunque abbia attraversato Handala. Sono passati undici mesi dall’inizio della forma più atroce del genocidio palestinese e sentiamo la profonda esigenza di riempire qualsiasi spazio della città denunciando con fermezza e senza compromessi quanto sta accadendo al nostro popolo.

Nasce così Handala Ali Fest: due giornate dedicate ad Ali e alla Palestina, tra dibattiti, workshop, mostre artigianali ed esibizioni artistiche. Un’occasione per esplorare le varie forme della Resistenza del popolo palestinese, mettendo al centro i protagonisti di questa lotta.

Il cuore di Ali - che in questi giorni avrebbe sofferto insieme a noi - continua a battere, così come quello del popolo palestinese che continua a scrivere pagine di un'infinita Resistenza, e noi siamo orgogliosi e infinitamente grati di poter dare una casa a questo immenso cuore, rendendo il centro culturale Handali Ali un'officina di lotta e di idee.

Immagine rimossa.  Vi aspettiamo tutt, adult e bambin, il 20 e il 21 settembre a Napoli per continuare a denunciare a gran voce il genocidio in corso e a sostenere il nostro popolo!

Programma:
Immagine rimossa. 1° GIORNO: VENERDÌ 20 SETTEMBRE
Immagine rimossa. Ci incontriamo alle ore 15:30 presso il Centro Culturale Handala Ali per rendere omaggio ad Alì e ricordarlo insieme in quello che era il suo Bazar, luogo di resistenza, storia e amore.

Immagine rimossa. H16:30 ci spostiamo alla @Mensa Occupata, via Mezzocannone 14, per dare il via al Festival e alle mostre che faranno da sfondo a entrambe le giornate. Le opere sono degli artisti palestinesi Mohammad Al Hawajri e Mohammed Busnaq per gentile concessione del Palestine Museum Us, di Nisreen Zahda, architetta palestinese, fondatrice del progetto VRJ Palestine, del fumettista palestinese Mohammad Sabaaneh, e del fotografo Daniele Napolitano da Gaza e dal campo profughi palestinese di Shatila, Libano.

Immagine rimossa. H17:00 primo dibattito Dal Fiume al Mare voci dalla Palestina entro cui tutti i luoghi della Palestina storica dialogheranno tra loro, come una Palestina unica e unita dal fiume al mare. A un anno dal Genocidio in corso a Gaza e a oltre 76 anni di pulizia etnica del popolo palestinese, parleremo dei massacri ma anche delle forme di resistenza che da Gaza alla Cisgiordania, dai territori del '48 alla diaspora non si arrestano mai perché dove c'è oppressione c'è resistenza.
Ne parleremo con Mjriam Abu Samra, ricercatrice all’Università Ca’ Foscari di Venezia e attivista palestinese; Mohammad el Haj artista da Gaza, Anwar..., attivista palestinese; Dawd..., attività palestinese e membro dei GPI.

Immagine rimossa. H19:00 il secondo dibattito Voci di ritorno da Masafer Yatta vedrà la partecipazione di due attivisti di Mediterranea Saving Humans come testimonianza dell'attivismo internazionale in Palestina.

Immagine rimossa. H20:30 cena palestinese a base di...

Immagine rimossa. H21:30 concerto live di Shadi Zaqtan, chitarrista, compositore e cantautore di Ramallah, considerato uno dei primi artisti alternativi palestinesi.

Immagine rimossa. 2°GIORNO: SABATO 21 SETTEMBRE
Per la seconda giornata dell'Handala Ali Fest ci spostiamo Giardino Liberato, salita S.Raffaele 3.

Immagine rimossa. Partiamo dalla mattina, alle ore H11:00 con il laboratorio per bambini La Palestina disegnata e raccontata ai più piccoli e, come nel primo giorno, saranno allestite le mostre e il Bazar.

Immagine rimossa. In contemporanea, alle H11:30 inizierà il Workshop sul boicottaggio accademico Dalle università riparte l’intifada studentesca tenuto dai Giovani Palestinesi d’Italia; Tiziana Terranova, docente di Studi Culturali e Media dell'Università l'Orientale; Antonio del Castello, docente a contratto di Letteratura Italiana dell'Università di Napoli Federico II; Gianfranca de rosa, docente di fisica sperimentale dell'Università di Napoli Federico II.

Immagine rimossa. H13:00 pranzo palestinese a base di..

Immagine rimossa. H14:30 l'ultimo dibattito del Festival sarà dedicato alla resistenza nelle carceri israeliane e alle varie forme attraverso cui questa si esplicita, con Ghassan al-Azzeh, ex prigioniero palestinese e artigiano.

Immagine rimossa. H15:30 performance artistica live "Gesù non ce la fa più* di Wael Habib, artista egiziano.

Immagine rimossa. H16:15 concludiamo l'Handala Ali Fest con un'assemblea pubblica di bilancio di quanto emerso nelle due giornate La resistenza palestinese oggi e domani, promuovendo i prossimi passi in supporto alla resistenza palestinese e dunque preparandoci alla manifestazione del 5 ottobre, a un anno di Genocidio.

Vi aspettiamo!Immagine rimossa. Immagine rimossa.

 

 

Roma: corteo sabato 21/09 Stop al Genocidio

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1 ANNO DI GENOCIDIO, 76 ANNI DI RESISTENZA

Vi attendiamo per il nuovo Corteo a Roma: 🗓️ 21 Settembre 2024 🕟 15,00 📍Piazza Vittorio Emanuele

Ad ormai quasi un anno dall'inizio del massacro per mano sionista, in prosecuzione con gli eccidi che già si stavano verificando ben prima del 7 ottobre 2023, chiediamo nuovamente alla città di Roma di scendere per le strade, così da riaffermare la propria solidarietà alla Resistenza ed al Popolo Palestinese. Solo nell'ultimo anno, il genocidio indotto da Israele ha prodotto i seguenti effetti: - lo sterminio di più di 41.000 persone, in gran maggioranza civili e per oltre il 70% donne e bambini (le uccisioni tra questi ultimi in particolare sono più di 16.000); - oltre 95.000 feriti, di cui molti gravissimi, con mutilazioni o disabilità anche psichiche che rimarranno a vita; - l’insicurezza alimentare per il 96% della popolazione di Gaza; - carestia e fame per oltre mezzo milione di palestinesi; - la ricomparsa della poliomelite dopo più di 25 anni a causa della distruzione delle infrastrutture idriche e sanitarie; - il bombardamento senza alcuna regola d'ingaggio di scuole, università, moschee, monumenti e persino siti archeologici, annichilendo il sistema scolastico ed il patrimonio culturale; - l’improduttività del 60% dei terreni agricoli di Gaza; - gravi danni infrastrutturali alle principali aree produttive di Gaza, tra cui Beit Lahiya, Gaza City, Deir el-Balah, Khan Younis e Rafah; - danni e distruzione di più di 151.200 edifici a Gaza ( il 63% della totalità del territorio); - in Cisgiordania, dove già prima del 7 ottobre 2023 erano stati trucidati 208 Palestinesi, solo nel 2024 ne sono stati assassinati da soldati sionisti e coloni più di 600, a cui si sommano razzie, distruzioni, furti, tra cui il maggior esproprio di terre da oltre 30 anni, pari a 12,7 chilometri quadrati, in un territorio già martoriato e piccolissimo in mano palestinese. Solo nella giornata del 10 settembre, con un raid aereo nella zona di Al-Mawasi a Khan Yunis - dichiarata dallo stesso Israele umanitaria e sicura – sono stati sterminati oltre 40 civili, con decine e decine di feriti. Nel frattempo, nel nostro paese, oltre ad essere vittime della dialettica sionista a reti unificate - con le sue menzogne e vergognose bugie - il governo italiano dà la caccia ai resistenti palestinesi riusciti a scappare dalle grinfie sioniste: fortunatamente, Mansour e Ali il 9 settembre il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione, in quanto non sussistono le accuse per terrorismo internazionale. Per questo motivo, vi invitiamo ad unirvi a noi in questa Lotta: - contro ogni doppiopesismo; - contro i crimini di guerra israeliani; - per fermare il genocidio che sta subendo il Popolo Palestinese; - per condannare le stragi sioniste ed il sostegno occidentale; - per rafforzare il boicottaggio accademico, economico e militare ad Israele, in particolare imponendo un embargo sulle armi ed il ritiro dei cittadini italiani tra le fila dell'IDF che compiono fattivamente il genocidio; - ⁠Contro la censura nelle scuole sull'oppressione e sul genocidio dei palestinesi; - per riaffermare il diritto al ritorno di tutti i profughi palestinesi, - ⁠libertà per Anan e per tutti i prigionier* ed i resistenti; - per una Palestina Libera, dal fiume al mare! C'è bisogno di ognuno di noi affinché il Popolo Palestinese non sia dimenticato e lasciato solo in questa tragedia.

Intifada fino alla Vittoria! ✌️ Palestina Libera! 🇵🇸