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Donne nella storia

Data di trasmissione
Durata 46m 54s
Ildegarda, la sibilla del Reno
 
Scrittrice ma anche una visionaria Ildegarda von Bingen, monaca benedettina tedesca del XII secolo, passò la vita a scrivere, studiare (filosofia, medicina naturale, musica..) e predicare, aprendo spazi di ribellione nella società (un mondo di uomini e di grandi lotte) e nella Chiesa.
 
Ildegarda aspetta, è paziente, non è mai spregiudicata, tuttavia è una donna potente nel fare, nell’agire, nel formulare richieste, è una donna resistente e resiliente. Ha imparato a lottare nei tempi e modi giusti, conoscendo bene il potere maschile del tempo, proteggendo le sue idee e il suo convento con una grande forza che le viene da dentro. Lei è radicata nella sua luminosa spiritualità.
 
È giunto  il tempo di incontrarla; in punta di piedi, con molta umiltà, mi ritrovo nello stesso giardino dietro le mura del convento a Rupertsberg (la montagna di san Ruperto). Tutto fiorisce e la Natura si risveglia come una giovane donna, come sempre, come il ciclo a spirale della Vita.
 
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L'Uomo vitruviano è un disegno a penna e inchiostro su carta (34x24 cm) di Leonardo da Vinci, situato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Celeberrima rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano, dimostra come esso possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure "perfette" del cerchio che rappresenta la perfezione divina e del quadrato.
 
La data di realizzazione è il 21 giugno 1490, mentre Ildegarda l'ha visualizzato e disegnato nel dodicesimo secolo:
 

L'intervista su comune-info

 

Le motivazioni delle interviste

 

Il testo che introduce la ricerca sulle sibille

 

Le risposte di Ildegarda di Bingen sono state accuratamente scelte dall'autrice nei testi, nelle lettere, nei libri scritti dalla Badessa. Pertanto sono riportate esattamente le parole della Sibilla del Reno.

 
Per ascoltare la puntata, cliccare sul link qui sotto:

 

Puntata 16 del 1 febbraio 2016 - Donne nella storia

 

 

Bibliografia di riferimento:

 
  1. Marstrand-Jorgensen Anne Lise, La guaritrice – Storia vera di ildegarda di Bigen, Sonzogno, Venezia – febbraio 2011
  2. Marstrand-Jorgensen Anne Lise, La sognatrice – Storia vera di ildegarda di Bigen, Sonzogno, Venezia – maggio 2012
  3. A cura di Marta Cristiani e Michela Pereira, traduzione di Michela Pereira – Ildegarda di Bigen, “il libro delle opere divine”, Mondadori, I meridiani, aprile 2014
  4. Dumoulin Pierre, Ildegarda di Bigen – profeta e dottore per il terzo millennio, San Paolo, Torino 2013
  5. Pernoud Régine, Storia e visioni di Sant’Ildegarda – L’enigmatica vita di un’umile monaca del Medioevo che divenne confidente di papi e imperatori, Edizioni Piemme, Casale Monferrato 1996
  6. A cura di Luisa Ghiringhelli, Ildegarda di Bigen – Come per lucido specchio – Libro dei meriti della vita, Mimesis, Milano, 1998
  7. Terranova Annalisa, Ildegarda di Bingen: Mistica, visionaria, filosofa – Il cerchio, ottobre 2011
  8. Allione Tsultrim, Donne di saggezza – una via femminile alla illuminazione, Ubaldini editore, Roma 1985
  9. Vision – film di Margarethe von Trotta. Con Barbara Sukowa, Heino Ferch, Hannah Herzsprung, Gerald Alexander Held, Lena Stolze, Titolo originale Vision – Aus dem Leben der Hildegard von Bingen. Drammatico, durata 110 min. – Germania, Francia 2009.«continuaSunnyi Melles, Paula Kalenberg, Mareile Blendl, Vera Lippisch, Annemarie Düringer, Devid Striesow, Tristan Seith, Nicole Unger, Annika, Katinka Auberger, Matthias Brenner, Christoph Luser

 

 

Tecnologia e decrescita

Data di trasmissione
Durata 45m 16s

 

Con i suoi 3 miliardi di utenti, in crescita annua galoppante (dal +454,20% in Europa, al +6599% in Africa), Internet si consolida rapidamente come principale mezzo di comunicazione di massa che connette persone, oggetti, macchine, reti. Ormai lungi dall'essere quello spazio libero che i suoi sviluppatori ambivano a creare, la rete delle reti è dominata da giganti egemonizzatori, che sono gradualmente diventati i suoi padroni di fatto. Google fattura 70 miliardi di euro l'anno, Amazon 80, Microsoft 90. Per fare un paragone significativo, questi mostri divoratori di informazioni fatturano come FIAT, che nel 2013 si è fermata a 86,81, con un utile di 1,95 miliardi, una "bazzeccola" se paragonato  ai circa 20 miliardi di utile che ha portato a casa Google con un fatturato persino inferiore a FIAT.
 
C'è poi da considerare che Google ha 50.000 dipendenti, pari ad appena un quinto di quelli di FIAT. Vengono allora alla mente le parole di Karl Marx, che nel cosiddetto "Frammento sulle macchine" dei Grundrisse immagina un’economia in cui il ruolo principale delle macchine è produrre e il ruolo principale dell’uomo è tenerle sotto controllo. In modo decisamente soprendente per i suoi tempi, Marx afferma che tale evoluzione dell'economia porterà l'organizzazione e la conoscenza a fornire un contributo maggiore alla capacità produttiva rispetto al lavoro necessario per costruire e far funzionare le macchine. Questo sta già succedendo. Prendiamo Facebook, che con appena 6000 dipendenti fattura più di 12 miliardi l'anno. Come fa? Grazie ai suoi utenti, felici di lavorare gratis ogni giorno al popolamento della nota piattaforma di Social Network con un patrimonio di informazioni e conoscenza.
 
E' cosa è Facebook se non una macchina che ci portiamo dietro fin dentro casa e a cui badiamo per alcune ore al giorno? C'è solo un piccolo dettaglio: dove finiscono le ricchezze che genera? Nelle nostre tasche ne arrivano zero. Dunque gli utenti Facebook sono, tecnicamente, degli schiavi che lavorano senza compensi, senza frustate e senza catena.
 
E' arrivato il momento di avanzare vertenze di nuovo tipo, facendo crescere il conflitto capitale-conoscenza, almeno altrettanto importante del conflitto capitale-lavoro. L'efficienza spaventosa introdotta dalle nuove tecnologie deve tradursi in una drastica riduzione dell'orario di lavoro per tutti i lavoratori e le lavoratrici. I margini stratosferici che provengono dalle nostre informazioni e dalla nostra conoscenza devono rendere possibile il reddito minimo di esistenza per tutti e tutte.
 

 

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Puntata 13 dell'11 gennaio 2016 - Tecnologia e decrescita

 

Acqua pubblica e dissesto del territorio

Data di trasmissione
Durata 45m 33s
Un anno dopo:
alluvione di Carrara 5 Novembre 2014
 
 
Troppo spesso il dissesto idrogeologico viene trattato dai media solo in fase di emergenza, quando si contano le vittime, i danni. Ma le alluvioni, oltre che dipendere da eventi estremi (la cui frequenza sta aumentando a causa del cambiamento climatico in atto) dipende anche e soprattutto da una gestione del territorio miope e basata spesso esclusivamente sul profitto.
Cosa succede quindi nei territori che hanno subito eventi estremi? Cambia qualcosa nelle prospettive degli abitanti? Aumenta la consapevolezza del rischio e della necessità di una diversa gestione del territorio? Quale la risposta delle autorità locali?
A un anno dall'alluvione di Carrara del 5 Novembre 2014 ne parliamo con Giulio Milani, autore del libro "La terra bianca. Marmo, chimica e altri disastri", edito da Laterza, e con Rossella del collettivo Harlock di Carrara, tra gli organizzatori del dibattito "Ad 1 anno dall'alluvione: 4 giorni fra resistenza e autorganizzazione".

 

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Puntata 10 del 14 dicembre 2015 - Acqua pubblica e dissesto del territorio

 

Tecnologia e decrescita

Data di trasmissione
Durata 43m 7s

 

Per il ciclo Tecnologia e decrescita, parliamo di Smart Farming, ovvero Agricoltura Intelligente, una forma di coltivazione basata sulle nuove tecnologie che si sta recentemente affermando. Lo scopo dello Smart Farming è quello di ottimizzare la qualità e la resa di un raccolto, usando solo le risorse necessarie, risparmiando acqua e limitando il ricorso a pesticidi, agenti chimici e fertilizzanti.

 

L'ottimizzazione avviene in funzione dell'analisi di parametri ambientali diversi, quali ad esempio, la temperatura e l'umidità dell'aria e del terreno, l'umidità delle foglie, la radiazione solare nello spettro assorbito dalle piante, il diametro di rami, tronchi e frutti, la pressione atmosferica, la velocità e direzione del vento, la quantità di pioggia.

 

Attraverso un continuo monitoraggio di queste ed altre grandezze tramite sensori, immagini satellitari, droni e GPS, è possibile compiere le azioni appropriate nel punto giusto al momento giusto. L'insieme dei parametri rilevati ha un duplice scopo:

1. Costituire un sistema di controllo e di allarme per l'attivazione degli interventi di prevenzione e di correzione;
2. Costituire una banca dati utile per elaborare analisi di previsione e strategie di pianificazione.
 
Per ascoltare la puntata, cliccare sul link qui sotto:

 

Puntata 9 del 30 novembre 2015 - Tecnologia e decrescita