Dopo essere stati sgomberati dall'ex caserma di via Asti, gli abitanti della baraccopoli di Lungo Stura Lazio a Torino hanno trovato una nuova casa, una vecchia struttura abbandonata della ASL in via Borgoticino, alla periferia della città.
Con una compagna di Gattonero gattorosso, ripercorriamo il percorso che ha portato a questa ultima occupazione e le prospettive della lotta per la casa dal punto di vista delle e dei rom torinesi
Due anni dopo l’inizio del progetto “La città possibile” – costato circa 5 milioni di euro e portato avanti da Comune di Torino, Prefettura, associazioni e cooperative complici – l’obiettivo è ormai chiaro a tutti: sgomberare il campo rom non autorizzato più grande d’Europa, quello di Lungo Stura Lazio, dove nel 2013 vivevano oltre 1.000 persone. Tramite il progetto le famiglie sono state prima divise tramite una selezione arbitraria: alcune rimpatriate “volontariamente” in Romania con la promessa disattesa di poche decine di euro al mese, altre stipate e sorvegliate in appartamenti e social housing dagli affitti esosi. Per la maggior parte degli abitanti del campo – esclusi dal progetto perchè considerati “non meritevoli” – un’unica prospettiva: lo sgombero forzato. Nella sola giornata del 26 febbraio 2015 ruspe e agenti mandati da Comune e Questura hanno violentemente distrutto le baracche e buttato in mezzo alla strada 100 persone. Oggi i pochi inseriti nel progetto vengono sfrattati, come nel caso delle 13 famiglie del social housing di corso Vigevano, gestito da AIZO e di proprietà del Ras delle soffitte Giorgio Molino, che finiranno in mezzo alla strada entro il 30 novembre. Le ultime 100 persone che invece ancora vivono nel campo di Lungo Stura vengono minacciate di sgombero entro il 30 ottobre. Nel frattempo, polizia e vigili continuano le loro azioni repressive all’interno del campo: distruzione “individuale” delle baracchine, deportazioni, arresti. Storie di ordinaria violenza, come nel caso di Aramis, un giovane arrestato la settimana scorsa con l’accusa di aver malmenato tre vigili. In realtà la storia è opposta: sono gli agenti ad averlo brutalmente aggredito dopo avergli distrutto la baracca, arrivando anche a sventolare una pistola e utilizzare spray urticante nei confronti dei presenti. Per questo gli abitanti del campo e le famiglie dei social housing hanno deciso di mobilitarsi organizzando una manifestazione sotto il Comune lunedì 12 ottobre Ne abbiamo parlato con Cecilia di Gatto Nero Gatto Rosso
Corrispondenza con un compagno di Torino per aggiornarci riguardo i compagni arrestati per l'opposizione ad una retata in strada, avvenuta a febbraio, contro le persone senza documenti.
Con il compagno approfondiamo sulla lotta contro il CIE di Corso Brunelleschi e sui legami con altre lotte.
Per scrivere ai compagni e alla compagna in carcere:
Marco Pisano C.C. Lorusso e Cotugno – Via Maria Adelaide Aglietta, 35 10149 Torino Erika Carretto C.C. Lorusso e Cotugno – Via Maria Adelaide Aglietta 35 10149 Torino Paolo Milan C.C. Lorusso e Cotugno – Via Maria Adelaide Aglietta 35 10149 Torino Toshiyuki Hosokawa C.C. Lorusso e Cotugno – Via Maria Adelaide Aglietta 35 10149 Torino
Domani alle 10 è atteso il pronunciamento del tribunale di Torino sulla richiesta di sorveglianza speciale ordinata dalla procura nei confronti di alcuni compagni attivi in città nei movimenti contro gli sfratti, le retate e le grandi opere. Comunque vada non riusciranno a fermare le lotte.
Arresti a torino alla vigilia della sentenza sulla sorveglianza speciale. Sentiamo un compagno sugli arresti, la misura della sorveglianza speciale, le mobilitazioni a venire e le udienze di domani.
Martedi 24 giugno a Torino è mancata Bianca Guidetti Serra, antifascista, partigiana e avvocato. Nata nel 1919, Bianca è stata una figura centrale del nostro '900. Tra le primissime avvocate penaliste donne, spese le sue capacità ed energie a difendere i più deboli, partecipando a suo modo al movimento operaio e a quello femminista, sempre in prima linea per difendere chi non aveva i mezzi per farlo da solo o da sola. Abbiamo cercato di ricordare l'importanza della sua vita e della sua personalità con l'aiuto di due persone che la conoscevano bene: Santina Mobiglia, scrittrice e intellettuale torinese, co-autrice dell'autobiografia “Bianca la Rossa” (Einaudi 2009), e Marco Revelli, sociologo e vicepresidente del Centro Studi Piero Gobetti di Torino. Qui trovate la trasmissione completa (circa 60 min.) e gli interventi dei nostri ospiti (circa 15 min. ciascuno). L'immagine è di Fulvio Ichestre (http://fulvioichestre.blogspot.it)