Sono giorni sempre più difficili per chi è in carcere e per noi che abbiamo i nostri cari lì dentro. Non mancano le proteste perché la situazione è al collasso. Anche a Rebibbia il Covid è arrivato come una tempesta e ci sono molti contagi.
Al g12 la situazione è la seguente: i contagi da Covid sono saliti vorticosamente al punto che l’intera sezione è stata posta in isolamento con conseguente divieto di colloqui visivi con i nostri cari fino a data da destinarsi. Numerose sono state le telefonate dai detenuti e le mail che abbiamo ricevuto nelle quali raccontano di uso di manganelli e di gas fumogeni nelle celle per contenere da parte della Celere una protesta più che pacifica e più che giustificata come diversamente è stato detto invece dalla Direzione di Rebibbia, da parte della sezione, che ha espresso la volontà di capire che cosa stesse succedendo e la richiesta più che giustificata di aumentare le misure di sicurezza che quotidianamente vengono a mancare per ovvi e risaputi motivi di capienza delle celle stesse. I detenuti della sezione sono stati rinchiusi nelle loro celle h 24 in un misto tra soggetti sani e soggetti contagiati. Senza possibilità di essere protetti perché non sanno dove collocarli visto anche il sovraffollamento che caratterizza il carcere di Rebibbia. Ci teniamo a raccontare la verità perché ogni volta le voci dei detenuti non escono, le proteste sembrano sempre senza ragione e il comportamento delle guardie eternamente giustificato. Ci sono persone che oltre al Covid,erano già in gravi condizioni di salute e che sarebbero dovute uscire da mesi per non rischiare ulteriormente la vita con una pandemia che sta uccidendo in tutto il mondo.In tutto questo i magistrati sembrano non tenere conto della pandemia che sta dilagando in carcere con continui rigetti sulle richieste di sfollamento e di differimento delle pene sostenendo che la situazione è sotto controllo e che il covid non c’è.
Il Covid c’è eccome ma non ne parlano!!!!Il Covid è entrato a Rebibbia e sta dilagando e ha già ucciso. Ne vogliamo parlare noi e dare voce ai nostri cari da qui fuori. Dare voce alla paura… la loro e la nostra. Dare voce al DIRITTO ALLA SALUTE che non va negato “a” e “da” nessuno!
Parenti e amici dei detenuti
Di seguito, le informazioni e il link del video di cui abbiamo parlato a inizio trasmissione
FUMO. Storie di rivolta ai tempi del corona
Già dall'inizio di marzo, quando le serrande calarono su tutto il paese e gli ospedali si riempirono di contagiati, è stato evidente come certe categorie di persone fossero sacrificabili sull'altare della patria. Tra loro, i detenuti delle carceri italiane.
In questo VIDEO potete trovare un ritratto impressionistico dei fatti che, a inizio marzo 2020, sconvolsero i penitenziari di tutto il paese. Ma sopratutto le TESTIMONIANZE dirette dei pestaggi e delle ritorsioni che ne sono seguite. Parole che ci ricordano quanto sia fondamentale continuare a lottare per la libertà.
https://www.youtube.com/watch?v=OSGhkQcU70s
Infine, gli indirizzi per scrivere alle cinque persone detenute che hanno presentato un esposto alla Procura di
Ancona, denunciando quanto realmente accaduto a marzo nel carcere di Modena e di Ascoli in seguito alle rivolte, in relazione ai pestaggi, agli spari e a alla morte di Salvatore Piscitelli.
Claudio Cipriani
C.C. Parma, Strada Burla 57, 43122 Parma
Ferruccio Bianco
C.C. Reggio Emilia, Via Luigi Settembrini 8, 42123 Reggio Emilia
Francesco D’angelo
C.C. Ferrara, Via Arginone 327, 44122 Ferrara
Mattia Palloni
C.C. Ancona Montacuto, Via Montecavallo 73, 60100 Ancona
Belmonte Cavazza,
C.C. Piacenza, Strada delle Novate 65, 29122 Piacenza.