Aggiornamenti dall'Egitto
Continuano gli spietati arresti del regime, gli ultimi subito dopo un'assemblea per parlare della situazione in carcere durante la seconda ondata di covid. Ne parliamo in collegamento con una compagna da il Cairo.
Continuano gli spietati arresti del regime, gli ultimi subito dopo un'assemblea per parlare della situazione in carcere durante la seconda ondata di covid. Ne parliamo in collegamento con una compagna da il Cairo.
Il 24 novembre la Corte d'Assise d'Appello di Torino ha pronunciato la sentenza di secondo grado del processo Scripta Manent. Ne parliamo in collegamento con un avvocato della difesa. In attesa di poter leggere le motivazioni della sentenza, cerchiamo di interpretare, a caldo, una pesantissima condanna per attentato terroristico e strage già scritta da tempo nei confronti di Anna ed Alfredo, ma anche le condanne per istigazione a delinquere per alcuni compagni e compagne.
In collegamento con una compagna, parliamo del processo contro Juan che inizia il 28 novembre a Treviso e avverrà in videoconferenza dal carcere di Terni. Juan è detenuto da un anno e mezzo dopo tre anni di latitanza e l'arresto a Brescia. Il processo avverrà con una giuria popolare nella città che è la roccaforte della Lega. Lo vede accusato del reato di strage, oltre alla solita associazione sovversiva con finalità di terrorismo per un attacco a una sede della Lega avvenuto nell'agosto del 2018.
Con una compagna in corrispondenza partiamo dal ricovero del papà per fotografare la situazione in città e aggiungere qualche considerazione sulla situazione attuale.
Aumentano i contagi e alcune carceri sono veri e propri focolai.
Le misure annunciate dal governo sono fumo negli occhi, non risolveranno il sovraffollamento né proteggerano l'incolumità delle persone detenute.
Con una compagna che cura Battiture - Sguardo di critica radicale al sistema carcere fotografiamo la situazione.
Con alcun* compagn* in studio e in collegamento dal parcheggio presentiamo la Carovana "Bialysturbo" che dal centro italia si muove verso sud, rivendicando la solidarietà a tutt* le i compa incarcerat* nell'ambito dell'ultima operazione repressiva denominata Bialystok.
Qui il comunicato:
Carovana Bialysturbo. Complici con le/i prigionierx anarchicx, solidali con chi si rivolta dentro
Ormai non si contano più le operazioni repressive che colpiscono compagn* negli ultimi anni. Però ce le ricordiamo tutte. L’ultima in data 12 giugno denominata Bialystok si è addirittura spinta oltre le frontiere italiane, arrivando in altri paesi per arrestarl*.
Lungi da noi l’idea di abituarci/rendere banali gli arresti legati a tutte queste inchieste per terrorismo. Anzi ci dipingono come viaggiatori anarchiche del conflitto. Ebbene si, non entreremo mai nei canoni del trittico produci-consuma-crepa, al quale aggiungere «stai zitt* e rimani dove sei a debita distanza dalle altre persone». Non vogliamo riconoscere e legittimare le frontiere cosi come l autorità, ci muoviamo e ci muoveremo, per fare esperienze per dare solidarietà per occupare ancora e ancora nei pezzi di mondo da sovvertire e da liberare, partendo da noi stess*.
Non ci lasceremo soffocare e con la nostra energica presa bene vogliamo prendere la strada insieme in un progetto un po frizzantino creando una carovana con i nostri mezzi, strumenti, autoproduzioni e saperi senza chiedere il permesso a nessuno.
L’asticella della repressione si è alzata non tanto per le inchieste che ci sono sempre state ma per il fatto che qualsiasi cosa fai è un elemento a carico del accusa. E se fare un saluto, un presidio o andare in giro a incontrare gente che resiste e lotta per la libertà sta diventando terrorismo allora continueremo a farlo sempre di più consapevoli che non ci aspettiamo niente dallo stato che vogliamo abbattere, niente di meno.
Questa carovana sarà/diventerà ciò che vogliamo che sia.
L’idea è quella di partire dal centro italia verso sud rivendicandoci la solidarietà a tutt* le i compa incarcerat*. Vogliamo occupare strade, piazze, prati sotto le mura delle carceri, andare a incontrare compa che ci possano ospitare nei posti, creando momenti di scambio confronti iniziative per autofinanziare la carovana stessa e magari tirare su qualche spiccio per rifornire le casse antirepressione.
Portiamo nella nostra stiva ciò che vogliamo e facciamo girare la voce per essere pronti a partire prima dell’inverno.
Quindi:
DAJE FORTE STATE OF MIND
ON THE ROAD AGAIN gomme gonfie e serbatoio pieno
per l’anarchia
per la libertà
Qui il blog della carovana: https://bialystok.noblogs.org/
Con due corrispondenze facciamo chiarezza su quanto avviene nelle campagne della Piana di Gioia Tauro.
Il primo a parlare è un lavoratore rinchiuso nella tendopoli, la seconda è una compagna della Rete Campagne in Lotta.
Dopo mesi di gestione militare del campo di lavoro presente nella zona industriale di San Ferdinando, al comparire dei primi contagi, nessuna misura dello Stato riguarda la tutela della Salute.
Partendo da un articolo comparso su Macerie riguardo le navi-quarantena e la situazione attuale nel Mediterraneo abbiamo discusso con un compagno in corrispondenza.
Due collegamenti con chi parteciperà alla mobilitazione indetta dal SI COBAS in seguito alle centinaia di denunce che hanno raggiunto lavoratrici e lavoratori. La prima corrispondenza è con un compagno impegnato nelle lotte contro il carcere e partiamo dalle nove morti durante la rivolta di marzo a Modena. La seconda è con una compagna della rete Campagne in Lotta con cui parliamo delle lotte dei braccianti.
In collegamento con una compagna da Milano, ripercorriamo le vicende del CPR milanese che è stato da poco riaperto. La percezione in città e le prossime mobilitazioni.