Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

silenzio assordante

Rosarno: attacchi razzisti a chi lavora e lotta nelle campagne

Data di trasmissione
Durata 22m 47s

Continuano gli attacchi razzisti a chi lavora nelle campagne del sud Italia. Ne parliamo in collegamento telefonico con una compagna della rete Campagne in lotta. Nello specifico, approfondimenti sulla situazione nella piana di Gioia Tauro e a Borgo Mezzanone nella provincia di Forggia.

Buon Ascolto! 

Carcere: dalle rivendicazioni delle persone detenute alla proposta di vaccini e nuove galere

Data di trasmissione
Durata 23m 17s

In collegamento telefonico con una compagna torniamo a parlare della situazione nelle carceri durante la pandemia. Approfondimenti sulle lotte in corso, sul dibattito riguardo l'amnistia e l'indulto e la promessa dei vaccini. 

Di seguito un appello in solidarietà con i 5 detenuti presenti a Modena durante la rivolta del mese di marzo e gli indirizzi per scrivere:

 

Modena – Aggiornamenti e appello alla solidarietà con i 5 detenuti del carcere di Modena

A fine novembre 5 persone detenute nel carcere di Ascoli hanno scritto un esposto alla Procura di
Ancona. In questo atto, con grande coraggio, hanno riportato quanto realmente accaduto a marzo
nel carcere di Modena e di Ascoli in seguito alle rivolte, in relazione ai pestaggi, agli spari e a alla
morte di Salvatore Piscitelli.
Il 10 dicembre sono stati trasferiti nel carcere di Modena. La scelta stessa di questo trasferimento è
subito apparsa una forte intimidazione agli occhi di chi, sin da marzo, non aveva creduto alla
narrazione delle “morti per overdose”, fossero essi/e parenti o solidali, seppur tra loro sconosciuti/e.
Le condizioni di detenzione in cui hanno tenuto i 5 ragazzi a Modena sono state altrettanto
intimidatorie: in isolamento (sanitario), con divieto di incontro tra loro, in celle lisce con vetri rotti,
senza possibilità di fare spesa e di ottenere accredito dei versamenti in tempi utili per poter fare la
spesa, senza i loro vestiti e con coperte consegnate bagnate qualora richieste.
Immediatamente, all’esterno, si è attivata un’eterogenea rete di solidarietà, costituita da parenti e
solidali, che si è mossa su più fronti: sostegno legale, saluti sotto le mura del carcere, lettere, mail di
pressione alla direzione del carcere, sollecitazioni ai garanti regionale e nazionale.
Varie testate giornalistiche, a distanza di 9 mesi dal massacro avvenuto nel carcere modenese, hanno
riportato i fatti, o si sono trovate costrette a farlo, data la forza della voce dei 5 detenuti e la
determinazione di parenti e solidali in loro sostegno. La verità è scomoda da dire e da sostenere,
infatti non in tutti i casi è stata riportata per quello che è o è stata detta parzialmente. In un caso,
invece, un giornalista è stato licenziato per l’articolo scritto.
Molti giornali e media ufficiali, a marzo, avevano riportato senza se e senza ma la voce dei
carcerieri: i 14 morti durante le rivolte di marzo, 9 dei quali deceduti a Modena o in trasferimento
dal carcere di quella città, erano morti per overdose a loro dire. Ma dei pestaggi e degli spari
nessuno aveva parlato.
A detta del carcere di Modena, gli interrogatori dei 5 uomini che hanno fatto l’esposto sarebbero
dovuti avvenire lunedì. La realtà è stata diversa: sin da venerdì 18 il procuratore ha svolto gli
interrogatori. A questi sono seguiti trasferimenti in differenti carceri. L’intento, ancora una volta, è
la frammentazione e l’isolamento.
Al momento si conoscono le destinazioni di 4 dei 5 detenuti. Tutti loro, dopo l’isolamento effettuato
a Modena, verranno sottoposti a nuovo isolamento nelle rispettive destinazioni.
Una cosa è chiara: la forza e il coraggio di queste 5 persone vanno sostenuti con forza.
La solidarietà, nelle sue molteplici forme, va portata avanti per ridurre l’effetto di questa
frammentazione.
Lanciamo un forte invito a scrivere a tutti loro! Non lasciamoli soli: una lettera, una cartolina, un
telegramma! Spezziamo l’isolamento e rafforziamo la solidarietà.

Di seguito gli indirizzi, ad ora conosciuti, delle nuove destinazioni:

Claudio Cipriani
C.C. Parma, Strada Burla 57, 43122 Parma

Ferruccio Bianco
C.C. Reggio Emilia, Via Luigi Settembrini 8, 42123 Reggio Emilia

Francesco D’angelo
C.C. Ferrara, Via Arginone 327, 44122 Ferrara

Mattia Palloni
C.C. Ancona Montacuto, Via Montecavallo 73, 60100 Ancona

Belmonte Cavazza
C.C. Piacenza, Strada delle Novate 65, 29122 Piacenza.

SE LE MURA DELLE CARCERI SONO ALTE, SE CON LA DISPERSIONE PROVANO A
DIVIDERE CHI ALZA LA VOCE INSIEME, LA SOLIDARIETÀ LE SUPERA E CI TIENE
UNITE/I.

Corrispondenza dalla Tunisia sulla situazione nel centro di espulsione a Ponte Galeria

Data di trasmissione
Durata 40m 33s

Continuano le deportazioni dall'Italia e le proteste nel CPR di Ponte Galeria dove il 31 dicembre, dopo un tentativo di fuga un grosso contingente di Forze dell’Ordine è entrato nell’area maschile utilizzando gas lacrimogeni. In seguito i reclusi sono stati costretti a dormire fuori al gelo in gravissime condizioni.

Corrispondenza telefonica con una persona che è stata reclusa nel CPR di Ponte Galeria e da poco deportata in Tunisia. Partendo dalla sua esperienza, dal viaggio verso l'Italia alla quarantena e alla reclusione, parliamo della situazione nel CPR di Ponte Galeria e di come stanno funzionando le deportazioni, con uno sguardo sulla situazione economica e politica in Tunisia.

Buon Ascolto!

Valsusa: liberiamoci dal Tav

Data di trasmissione
Durata 25m 37s

In collegamento telefonico con un compagno parliamo della nuova riappropriazione dei terreni nel comune di San Didero, della lotta NoTav e dello stato attuale dei lavori in Val di Susa. 

 

LA LOTTA NON SI FERMA: OCCUPATI I TERRENI DEL FUTURO AUTOPORTO DI SAN DIDERO. LA CURA E’ NELLA TERRA
In questo momento pandemico, dove con i continui tagli alla sanità degli ultimi anni ci si ritrova un sistema sanitario senza strumenti, sembra ancora più assurdo continuare a sprecare miliardi di euro per la costruzione del Tav.
Secondo il progetto di TELT, nell’area di San Didero dove sorge il vecchio autoporto (mai entrato in attività e oggi ridotto a dei ruderi) verrà costruito un nuovo autoporto che sostituirà quello attuale di Susa. Nella piana segusina, infatti, non si sa nemmeno cosa sorgerà: forse una stazione internazionale, forse una discarica per lo smarino estratto dai lavori del tunnel. Ciò che gli interessa, è avere un modo per spendere i soldi.

La gestione di questa seconda ondata pandemica mostra bene cosa viene considerato “importante”, e quindi da proteggere, e cosa sacrificabile, in nome della lotta alla crisi sanitaria. Salute, malattia, benessere dipendono dall’ambiente e dalle condizioni in cui ognuno vive.
– Il degrado delle terre ex-autoporto di San Didero non è dovuto all’abbandono, ma a quarant’anni di “cultura industriale”. Coloro che ne hanno avuto possesso finora non hanno diritto a continuare ad averle in affido, tanto meno a peggiorarne lo stato.
– La cementificazione è per sempre. Chi ha inquinato, sversato, sepolto rifiuti o non ha fatto nulla per impedirlo, non si pulisca la faccia con promesse di bonifica. Il loro interesse sono i soldi e la cementificazione permanente e irreversibile di un altro pezzo di Valle.
– Gli industriali seguono i loro interessi. Non vogliono nuove infrastrutture per dare “lavoro alla gente”, ma il contrario: vogliono collegamenti veloci per delocalizzare, chiudere e licenziare. Non dobbiamo ringraziarli di nulla.
– I cantieri per l’alta velocità vengono prima occupati con la forza e poi legittimati con le procedure di esproprio. La legge è il vestito buono del prepotente, è arroganza legalizzata. Nessun diritto per chi abusa della terra.
– Il Covid-19 è causato da un virus, ma la pandemia dal sistema sociale in cui viviamo. Le misure di protezione dal virus sono necessarie per proteggere noi stessi e soprattutto le categorie più vulnerabili, ma le cause della pandemia vanno combattute sul piano sociale e storico. Dobbiamo affrontare il modo in cui l’uomo vive sulla terra, l’industrialismo, l’urbanizzazione, la globalizzazione.

Hanno appena assegnato il primo appalto per l’inizio dei lavori che partiranno a San Didero. Di una gara di quasi 50 milioni di euro, 5 milioni verranno destinati unicamente alla costruzione di una recinzione a “difesa” dei terreni interessati dai lavori che trasformerà l’area in un nuovo fortino di TELT. Da contratto, i lavori per la presa di possesso dei terreni dovrebbero cominciare entro il 31 dicembre 2020, pena la perdita dei finanziamenti europei.
Per questo da oggi saremo presenti qui, con un presidio fisso, a occupare i terreni che dovrebbero venire recintati.
Se dovranno venire su queste terre per la presa di possesso, ci troveranno qui.

Non vogliamo un nuovo autoporto, né qui né altrove. Non vogliamo il Tav!

due voci sulle violenze di Marzo nel carcere di Modena

Data di trasmissione
Durata 45m 59s

La prima voce è quella di un compagno passato per il carcere di Modena. Partiamo da Marzo per descrivere quanto è accaduto per arrivare all'esposto presentato da cinque detenuti per i matrattamenti ricevuti in due carceri diversi.

La seconda voce è quella di un parente che testimonia le violenze subite dal fratello in questa circostanza.

Dietro l'angolo: qualche ipotesi su Covid-19 e il mondo in cui vivremo

Data di trasmissione
Durata 1h 41m 43s

DIETRO L'ANGOLO

La retorica di un crescente benessere che il capitalismo avrebbe pian piano assicurato un po’ a tutti, è ormai morta e sepolta da tempo.
L’immagine con cui le autorità hanno tentato di rappresentare il mondo riservato alla gran parte degli uomini e delle donne, è diventata più simile a una scala a pioli, cui bisogna tentar di restare aggrappati con le unghie e coi denti, per evitare di cadere giù ai tanti scossoni che le vengono dati.
Una scala cui continuano a togliere punti d’appoggio, mentre aumenta il numero di uomini e donne in cerca di un appiglio. La prepotente entrata in scena del Covid19 minaccia di renderla ancor più carica e traballante.
Tenteremo di approfondire la questione in un testo che uscirà a puntate, una a settimana, in cui se ne affronteranno di volta in volta alcuni specifici aspetti. Un testo redatto a più mani, da alcuni compagni che partecipano alla redazione di questo blog e da altri che invece non ne fanno parte. I singoli capitoletti potranno quindi avere uno stile e magari dei punti di vista diversi o contenere delle ripetizioni.
Del resto le possibilità di confrontarsi collettivamente in questi giorni sono notevolmente ridotte e discutere attraverso piattaforme online non è certo la stessa cosa che farlo vis a vis.

https://macerie.org/?s=dietro+l%27angolo

12 dicembre, un appuntamento in solidarietà ai prigionieri e alle prigioniere

Data di trasmissione
Durata 27m 21s

Collegamento telefonico con una compagna dell'assemblea di parenti, amiche e solidali delle persone prigioniere. Ricostruiamo quanto successo negli ultimi mesi: le rivolte e le morti in carcere, l'aumento dei contagi tra le persone recluse, le iniziative di solidarietà. Infine, un appello a partecipare a un appuntamento che si terrà a Roma il 12 dicembre in solidarietà con i prigionieri e le prigioniere.

 

Aggioramenti dal CPR di Torino

Data di trasmissione
Durata 27m 51s

In collegamento telefonico con una compagna, proviamo a raccontare la situazione all'interno del CPR torinese di Corso Brunelleschi. Le deportazioni continuano a pieno ritmo, soprattutto verso la Tunisia, paese con il quale l'Italia ha stretto ormai da tempo accordi bilaterali per incentivare i rimpatri forzati. Nel frattempo, le condizioni di reclusione nel centro restano disastrose, come riportato dagli stessi prigionieri. Chiudiamo, infine, con le prospettive di lotta e solidarietà.