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Erdogan

Ebru Timtik miltante e avvocata uccisa dal regime turco

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Durata 35m

Ebru Timtik è morta dopo 238 giorni di sciopero della fame per chiedere un giusto processo per sé e per 17 suoi colleghi avvocati accusati di legami con il Fronte rivoluzionario della liberazione popolare (DHKP/C), un gruppo di estrema sinistra considerato un’organizzazione terroristica dal governo turco, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Nel 2019 era stata condannata a 13 anni e sei mesi di carcere e il suo caso doveva essere giudicato in appello. Aveva iniziato il suo sciopero della fame – insieme al collega Aytac Unsal, attualmente in condizioni critiche – per protestare contro un processo farsa basato su quelle che riteneva procedure illegali. Una morte voluta dal regime turco e dalla magistratura asservita. Ne parliamo con Murat Cinar.

 

Di patriarcato e repressione in Turchia

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Durata 19m 54s

Con il giornalista Murat Cinar parliamo dello scontro aperto tra il governo turco e Twitter, dopo che la piattaforma social ha deciso di sospendere ben 7mila account perché ritenuti falsi e costituiti al solo fine di essere impegnati in una narrazione favorevole al presidente Erdogan e al suo partito e di diffondere sistematicamente e consapevolmente notizie false soprattutto contro i partiti dell’opposizione.
Parliamo poi del decreto firmato da Erdogan alcuni giorni fa che ordina la riconversione della basilica di Santa Sofia di Istanbul in una moschea trasferendola sotto il controllo del Direttorato degli Affari religiosi turco che oltre ad essere una questione dall’alto valore simbolico si inserisce in un contesto più ampio che ricomprende un lungo percorso con cui il presidente ha progressivamente rimesso la religione al centro della vita pubblica della Turchia con un impatto importante in particolare sulla vita delle donne e delle soggettività lgbt. Abbiamo poi in particolare approfondito il tema delle proteste e delle lotte delle donne contro il patriarcato e la violenza maschile che hanno invaso le piazze turche negli ultimi giorni dopo l’ultimo femminicidio di una studentessa di 27 anni.

In Turchia la scure di Erdogan si abbatte sugli avvocati

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Durata 10m 5s

In Turchia si mobilita l'avvocatura contro la nuova legge sugli ordini forensi, che prevede l'istituzione di ordini professionali alternativi a quelli esistenti e, di fatto, controllati dal governo. Un ulteriore tassello nel sistematico processo di demolizione delle libertà civili e politiche all'interno dello Stato turco.

Ai nostri microfoni, per commentare la situazione, l'avvocato Arturo Salerni.

Libia: asse Erdogan-Trump per il controllo del Paese

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Durata 21m 40s

Libia, ma soprattutto quello che verrà dopo. Ankara spalanca le porte del Mediterraneo a Washington. L’intento strategico di Erdogan passa dalla stabilizzazione libica e dall'eliminazione di Haftar, insieme agli Usa, per poi muovere i propri interessi in coppia con gli americani.

La Turchia, che ha grandi interessi economici nel Paese libico, si pone sempre più come attore di primo piano nell'area, avvantaggiato dal rapporto con Putin e la possibilità di fare da mediatore tra le diverse alleanze. I Paesi europei coinvolti, Francia (sostenitrice di Haftar), Italia e Germania, restano alla finestra senza assumere posizioni particolarmente incisive.

Sullo sfondo della politica estera di Erdogan, diversi problemi di consenso e politica interna.

Ne parliamo con Murat Cinar, giornalista ed esperto di politica in Turchia.

Turchia: sciopero della fame del gruppo Grup Yorum, situazione carceraria e misure del governo

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Durata 21m 26s

Con Murat Cinar, giornalista turco che da anni vive in Italia, facciamo il punto della situazione in Turchia nella pandemia di Covid-19. Affrontiamo anzitutto il tema della riforma carceraria, con un approfondimento sul caso della band musicale Grup Yorum, i cui componenti sono in carcere perché oppositori politici di Erdogan e dell’Akp e da tempo sono in sciopero della fame. Una di loro, Helin Bolek, è morta nel mese di aprile proprio in seguito a questa forma molto forte di protesta, mentre nella giornata di ieri Ibrahim Gokcek ha sospeso lo sciopero. Parleremo poi delle tensioni per la mancanza di misure economiche efficaci del governo. Infine, uno sguardo sui dati sull’epidemia e sulla situazione sanitaria.

Turchia: lo scenario post elezioni

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Insieme a Murat Cinar, giornalista indipendente turco, analizziamo lo scenario che aprono le ultime elezioni turche, dove il progetto autoritario e fondamentalista di Erdogan ha visto un calo forte dei consensi. Diverse città che da anni erano sotto il governo dell'AKP hanno votato per altri partiti, nel sud-est in particolare l'HDP, il partito democratico dei lavoratori, che sostiene la causa kurda. Erdogan perde comuni come Ankara e Istanbul, dove sta già mettendo in campo tutti i tentativi possibili per invalidare il voto.

Turchia: Erdogan rieletto, curdi in parlamento. Commenti sulle elezioni

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Durata 25m 16s
Durata 30m 14s

Si sono chiuse le elezioni anticipate chieste dal sultano Erdogan: i cittadini e le cittadine sono state chiamate a votare per il Parlamento e per la presidenza della Repubblica. La Turchia non cambia e Erdogan è sempre più il padrone di un paese sempre più nazionalista e autoritario, dato che ha superato il 50 per cento dei voti.

Il clima durante le operazioni di voto è stato teso, come ci raccontano i nostri corrispondenti, con brogli, intimidazioni e violenze nei seggi.

Il Partito Democratico dei Popoli (Hdp) è riuscito, nonostante l'alto sbarramento, ad entrare nel Parlamento  turco (deputati). Affluenza: circa 85%.

La prima corrispondenza è con Bluto, che ultimamente ha scritto anche a proposito  delle truppe italiane in Siria (leggi qui).

Nella seconda corrispondenza, Murat Cinar - giornalista turco - ci fa un'ampia analisi del voto e delle prospettive politico-elettorali.