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ANPAL Servizi: contratto non rinnovato a due lavoratrici precarie

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Al telefono con noi una delle lavoratrici di Anpal servizi a cui non sarà rinnovato il contratto.

Questo il comunicato di solidarietà diffuso da Non Una Di Meno:

È di due giorni fa la notizia che a due lavoratrici di Anpal servizi (Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro) non sarà prorogato il contratto.
Anpal servizi tiene nella morsa della precarietà centinaia di lavoratori, gli stessi che dovrebbero aiutare i disoccupati a trovare un impiego. E fa pagare alle donne il prezzo più salato delle sue scelte. Su 10 contratti in scadenza solo quelli di 2 lavoratrici non verranno rinnovati:

Il primo è di una lavoratrice in maternità: dopo 24 mesi di contratto a tempo determinato, dal 31 luglio sarà disoccupata. Il mancato rinnovo ha i tratti della farsa: l’azienda ha deciso di motivare i rinnovi con la “sostituzione delle lavoratrici in congedo di maternità e dei lavoratori/trici in aspettativa” - come si legge nel comunicato del nascente coordinamento nazionale precari Anpal servizi.

La neomamma di fatto è stata esclusa con un vero e proprio atto discriminatorio e quindi illegittimo: utilizzare strumentalmente la “causalità” del rinnovo dei contratti a tempo determinato – reintrodotta dal Decreto Dignità e di fatto strumento di contrasto all’abuso dell’utilizzo di questo contratto - per espellere una precaria dal mondo del lavoro.

Per la seconda lavoratrice, invece, la motivazione addotta al mancato rinnovo sarebbe l'aver superato le 4 proroghe ammesse dal Decreto dignità, a cui però non seguirà la stabilizzazione ma la cessazione del rapporto di lavoro.

L’Anpal Servizi - società in house di Anpal, agenzia tecnica del Ministero del lavoro e braccio operativo del sistema delle politiche attive- elude il Decreto dignità e invece di stabilizzare, lascia per strada due lavoratrici. Il diritto alla maternità e il diritto al lavoro vengono piegati in un sol colpo ai dettami della produttività e della precarietà. Ancora una volta sono le donne che vengono costrette a rimanere a casa e a scegliere tra la voglia e la decisione di essere madre e l’autonomia economica.

Non una di Meno combatte contro la violenza economica e il ricatto del lavoro precario, per l'autonomia e la dignità nel lavoro e nel non lavoro.

Per questo esprimiamo solidarietà alle lavoratrici Anpal servizi e siamo al loro finaco in questa battaglia. Auspichiamo una risoluzione immediata per le due lavoratrici, che non può che essere la loro stabilizzazione.

Un torto fatto ad una è un torto fatto a tutte!
#nonunadimeno

#8marzo: NUDM Roma a Policlinico Umberto I

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Durata 13m 48s

PER UNA SANITA' PUBBLICA E LAICA

Verso lo sciopero delle donne del prossimo 8 marzo, per l’autodeterminazione e il diritto alla salute, nella mattinata di oggi Non Una di Meno è entrata al Policlinico Umberto I di Roma per un flash mob.

La corrispondenza con Graziella, redattrice di radio onda rossa e attivista dei COBAS

#WeTooGether, Non una di meno: due attiviste identificate, sequestro di pericolosi cartelli rosa e una denuncia

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Stamattina davanti all'Altare della Patria, a Roma, si è svolto un flash mob performativo delle donne di Non Una di Meno: circa 15 donne hanno esposto cartelli rosa a comporre la scritta #WeTooGether, l'hashtag che riprende il #Metoo globale e che sarà lo slogan dello sciopero delle donne del prossimo 8 marzo. La Digos ha sequestrato i cartelli, trattenuto due delle attiviste presenti al flash mob, identificandole e denunciandone una per manifestazione non autorizzata. "Nn una di meno" denuncia l'ulteriore militarizzazione delle città che non tutela le donne, viceversa ne riduce lo spazio di libera espressione e il diritto di manifestare. 

Le strade sicure le fanno solo le donne che le attraversano!

Riflessioni su femminicidio e colonialismo

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Durata 20m 55s

Da via Teano a Macerata, i fascisti cercano di fare un uso strumentale del femminicidio, usandolo in senso razzista e colonialista come giustificazione di un razzismo diffuso.

Ne parliamo con una compagna di Non una di meno Marche in viaggio verso Macerata per il corteo di oggi, ribadendo l'importanza di una presa di parola femminista contro questi rigurgiti fascisti.

Perché il processo del 22 gennaio all’Aquila ci riguarda tutte

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Durata 18m 35s
Durata 6m 47s

Si apre oggi, 22 gennaio 2018, presso il tribunale dell’Aquila, un processo che vedrà coinvolte tre donne, denunciate dall’avvocato Antonio Valentini con l’accusa di concorso e diffamazione artt 81 e 595 ter (con qualsiasi altro mezzo di pubblicità" diverso dalla stampa), nel quadro più ampio del processo per stupro commesso da un militare difeso dall'avv. Valentini.

La corrispondenza dal presidio fuori il tribunale con una compagna della nostra redazione e dal presidio in solidarietà a Torino.

Per ricostruire tutti la storia leggi qui.