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Sciopero Alitalia, dal presidio a Fiumicino

Data di trasmissione

Non solo Alitalia. Nell'aeroporto di Fiumicino le vertenze occupazionali si moltiplicano da anni, dopo la svendita e le privatizzazioni. Licenziamenti di massa, aziende fallite (soprattutto nel settore dei servizi di terra), ricorso massiccio alla cassa integrazione e alla mobilità ma l'imperativo è sempre lo stesso: privatizzare i profitti e socializzare le perdite.

Alitalia è stata, nel frattempo, costretta ad annullare oltre 200 voli. Massiccia l'adesione allo sciopero.

In diretta con un iscritto CUB dal presidio di Fiumicino.

Sciopero donne #nonunadimeno: tante le città in piazza

Data di trasmissione
Durata 4m 32s
Durata 3m 34s
Durata 3m 47s
Durata 4m 56s
Durata 7m 10s

Tante città in piazza per lo sciopero globale delle donne lanciato da #nonunadimeno. Sentiamone alcune.

 

8 punti per l’8 marzo. È questa la piattaforma politica formulata dalle 2000 persone riunite in assemblea nazionale a Bologna il 4 e 5 febbraio, che hanno proseguito il lavoro sul piano femminista antiviolenza e stanno organizzando lo sciopero delle donne dell’8 marzo che coinvolge diversi paesi nel mondo. I punti esprimono il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.

L’8 marzo quindi incrociamo le braccia interrompendo ogni attività produttiva e riproduttiva: la violenza maschile contro le donne non si combatte con l’inasprimento delle pene ‒ come l’ergastolo per gli autori dei femminicidi in discussione alla Camera ‒ ma con una trasformazione radicale della società. Scendiamo in strada ancora una volta in tutte le città con cortei, assemblee nello spazio pubblico, manifestazioni creative.

Scioperiamo per affermare la nostra forza. Ribadiamo ancora una volta la richiesta a tutti i sindacati di convocare per quella giornata uno sciopero generale di 24 Ore, Non un’ora meno, e chiediamo alle realtà confederali ed in particolare alla Cgil di rispondere pubblicamente sulla convocazione dello sciopero generale.

Scioperiamo perché

La risposta alla violenza è l’autonomia delle donne

Scioperiamo contro la trasformazione dei centri antiviolenza in servizi assistenziali. I centri sono e devono rimanere spazi laici ed autonomi di donne, luoghi femministi che attivano processi di trasformazione culturale per modificare le dinamiche strutturali da cui nascono la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Rifiutiamo il cosiddetto Codice Rosa nella sua applicazione istituzionale e ogni intervento di tipo repressivo ed emergenziale. Pretendiamo che nellelaborazione di ogni iniziativa di contrasto alla violenza vengano coinvolti attivamente i centri antiviolenza.

Senza effettività dei diritti non c’è giustizia né libertà per le donne

Scioperiamo perché vogliamo la piena applicazione della Convenzione di Istanbul contro ogni forma di violenza maschile contro le donne, da quella psicologica a quella perpetrata sul web e sui social media fino alle molestie sessuali sui luoghi di lavoro. Pretendiamo che le donne abbiano rapidamente accesso alla giustizia, con misure di protezione immediata per tutte, con e senza figli, cittadine o straniere presenti in Italia. Vogliamo l’affidamento esclusivo alla madre quando il padre usa violenza. Vogliamo operatori ed operatrici del diritto formati perché le donne non siano rivittimizzate. 

Sui nostri corpi, sulla nostra salute e sul nostro piacere decidiamo noi

Scioperiamo perché vogliamo l’aborto libero, sicuro e gratuito e l’abolizione dell’obiezione di coscienza. Scioperiamo contro la violenza ostetrica, per il pieno accesso alla Ru486, con ricorso a 63 giorni e in day hospital. Scioperiamo contro lo stigma dell’aborto e rifiutiamo le sanzioni per le donne che abortiscono fuori dalle procedure previste per legge a causa dell’alto tasso di obiezione: perché ognun* possa esercitare la sua capacità di autodeterminarsi. Vogliamo superare il binarismo di genere, più autoformazione su contraccezione e malattie sessualmente trasmissibili, consultori aperti a esigenze e desideri di donne e soggettività LGBTQI, indipendentemente da condizioni materiali-fisiche, età e passaporto.

Se le nostre vite non valgono, scioperiamo!

Scioperiamo per rivendicare un reddito di autodeterminazione, per uscire da relazioni violente, per resistere al ricatto della precarietà, perché non accettiamo che ogni momento della nostra vita sia messo al lavoro; un salario minimo europeo, perché non siamo più disposte ad accettare salari da fame, né che un’altra donna, spesso migrante, sia messa al lavoro nelle case e nella cura in cambio di sotto-salari e assenza di tutele; un welfare per tutte e tutti organizzato a partire dai bisogni delle donne, che ci liberi dall’obbligo di lavorare sempre di più e più intensamente per riprodurre le nostre vite.

Vogliamo essere libere di muoverci e di restare. Contro ogni frontiera: permesso, asilo, diritti, cittadinanza e ius soli

Scioperiamo contro la violenza delle frontiere, dei Centri di detenzione, delle deportazioni che ostacolano la libertà delle migranti, contro il razzismo istituzionale che sostiene la divisione sessuale del lavoro. Sosteniamo le lotte delle migranti e di tutte le soggettività lgbtqi contro la gestione e il sistema securitario dell’accoglienza! Vogliamo un permesso di soggiorno incondizionato, svincolato da lavoro, studio e famiglia, l’asilo per tutte le migranti che hanno subito violenza, la cittadinanza per chiunque nasce o cresce in questo paese e per tutte le migranti e i migranti che ci vivono e lavorano da anni.

Vogliamo distruggere la cultura della violenza attraverso la formazione

Scioperiamo affinché leducazione alle differenze sia praticata dallasilo nido alluniversità, per rendere la scuola pubblica un nodo cruciale per prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne e tutte le forme di violenza di genere. Non ci interessa una generica promozione delle pari opportunità, ma coltivare un sapere critico verso le relazioni di potere fra i generi e verso i modelli stereotipati di femminilità e maschilità. Scioperiamo contro il sistema educativo della Buona Scuola (legge 107) che distrugge la possibilità che la scuola sia un laboratorio di cittadinanza capace di educare persone libere, felici e autodeterminate.

Vogliamo fare spazio ai femminismi

Scioperiamo perché la violenza ed il sessismo sono elementi strutturali della società che non risparmiano neanche i nostri spazi e collettività. Scioperiamo per costruire spazi politici e fisici transfemministi e antisessisti nei territori, in cui praticare resistenza e autogestione, spazi liberi dalle gerarchie di potere, dalla divisione sessuata del lavoro, dalle molestie. Costruiamo una cultura del consenso, in cui la gestione degli episodi di sessismo non sia responsabilità solo di alcune ma di tutt*, sperimentiamo modalità transfemministe di socialità, cura e relazione. Scioperiamo perché il femminismo non sia più un tema specifico, ma diventi una lettura complessiva dell’esistente.

Rifiutiamo i linguaggi sessisti e misogini

Scioperiamo contro l’immaginario mediatico misogino, sessista, razzista, che discrimina lesbiche, gay e trans. Rovesciamo la rappresentazione delle donne che subiscono violenza come vittime compiacenti e passive e la rappresentazione dei nostri corpi come oggetti. Agiamo con ogni media e in ogni media per comunicare le nostre parole, i nostri volti, i nostri corpi ribelli, non stereotipati e ricchi di inauditi desideri.

Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo. #NonUnaDiMeno #LottoMarzo

Tassisti in sciopero

Data di trasmissione
Durata 6m 14s
Durata 7m 8s

Oggi, lunedì 20 febbraio, è il quinto giorno di sciopero dei tassisti.

Per domani è previsto l'incontro tra sindacati e ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio, ma i lavori alla Camera dei Depurati iniziano oggi e i "tassinari" sono pronti a manifestare proprio sotto Montecitorio.

 

Per il momento lo sciopero è molto partecipato e ci sono a disposizione dei "taxi solidali" per disabili e per chi deve andare in ospedale (può essere richiesto al numero 065551).

I tassisti non vogliono rilasciare dichiarazioni a stampa, radio e tv a causa della strumentalizzazione che hanno subito.

 

Abbiamo contattato una nostra redattrice che sta seguendo la situazione alla stazione di Roma-Termini.

 

Una nuova stagione balneare a rischio nocività -Corrispondenza No Inceneritore da Firenze -

Data di trasmissione
Durata 56m 1s

Apriamo parlando dello sciopero del 15 giugno dei lavoratori dell'Ambiente e igene , continuiamo con le polemiche tra A.M.A. e CO.LA.RI. sul trasferimento dei rifiuti fuori reggione,parliamo dell' ultimo sequestro di discaricha abusiva a Casal di Principe ,chiudiamo con una corrispondenza da Firenze sulle mobilitazioni No Inceneritore

No Aereoporto,con una componente del comitato Mamme No Inceneritore.

     

Immagine rimossa. Immagine rimossa.

Incidenti sul lavoro è nocività a ridosso delle comunali a Roma.

Data di trasmissione
Durata 1h 6m 1s

Cominciamo la trasmissione parlando del progetto di Eco-distretto a Rocca Cencia e dell'incidente mortale che è avvenuto all'interno degli stabilimenti di trattamento dei rifiuti su Via di Rocca cencia.Continuiamo parlando di Giugliano in Campania, Val di Susa e Sesto Fiorentino.Chiudiamo parlando degli scioperi nelle centrali nucleari Francesi.

 

Immagine rimossa.  Immagine rimossa.

Sciopero ferrovieri (nazionale); Sciopero trasporto pubblico romano

Data di trasmissione
Durata 44m 33s

  
236° puntata: prima corrispondenza con un lavoratore di Trenitalia con cui parliamo dello sciopero dei ferrovieri previsto da domani sera, martedì 24 a mercoledì 25 maggio, convocato da varie sigle sindacali di base in una fase di rinnovo dei contratti collettivi nazionali.
La seconda corrispondenza con un lavoratore di Atac: per venerdì 20 maggio era previsto uno sciopero di 24 ore convocato da tutte le sigle sindacali di base, ma il Prefetto ha optato per la precettazione. Per tutta risposta, i sindacati di base hanno scelto di annullarlo e convocarne un altro, sempre di 24 ore, per martedì 31 maggio.

Aggiornamenti da Parigi con due studentesse italiane

Data di trasmissione
Durata 5m 50s

In collegamento da Parigi con due studentesse di Sapienza Clandestina che ci raccontano le imponenti giornate di lotta che animano in questi giorni la capitale transalpina, tra momenti di piazza e assemblee (Nuit Debout).

 

Le due compagne ci raccontano le dinamiche del presidio che si è svolto a Place de la Republique.

Ancora evidenti i contrasti di vasti settori del movimento studentesco con la CGT. 

Resta ancora alto il livello della repressione delle forze dell'ordine francesi.

Domani vi sarà l'ennesima giornata di lotta.

 

Nella foto: una volante della polizia francese data alle fiamme dai manifestanti (Parigi)

Durata: 6 minuti.