Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

sciopero

California: aggiornamenti sulla lotta degli assistenti universitari

Data di trasmissione
Durata 20m 26s

In California la lotta degli assistenti universitari non si ferma. Siamo ormai a 1 mese di sciopero a Santa Cruz e 10 giorni di sciopero a santa barbara. L'università ha licenziato 100 lavoratori, cercando poi di riassumerne altri, ma non ci è riuscita, soprattutto nelle materie scientifiche, quindi molti corsi sono stati annullati.

Se da una parte questo ha fiaccato il rapporto con gli e le studenti, dall'altra si sono costruite relazioni di solidarietà sia con settori di società, sia con altri gruppi di lavoratori e lavoratrici interni all'università.

Qui c'è una raccolta fondi per sostenere lo sciopero: https://ucsb4cola.org/donate-here/

California: continuano le mobilitazioni degli assistenti universitari

Data di trasmissione
Durata 24m 49s

Si allarga la mobilitazione degli assistenti universitari in California. Dopo il pugno duro della scorsa settimana, l'università fa alcuni passi indietro, per quanto ancora non si parli nemmeno di accogliere le richieste degli scioperanti. Al momento santa cruz è in sciopero da 2 settimane, tante le iniziative negli altri campus. A Santa Barbara occupato il rettorato contro la minaccia di licenziamento per chi sta scioperando a Santa Cruz.

Qui c'è una raccolta fondi per sostenere lo sciopero: https://ucsb4cola.org/donate-here/

California: la vertenza dei dottorandi e la repressione nell'ateneo

Data di trasmissione
Durata 28m 32s

Torniamo a parlare delle mobilitazioni degli studenti in California. Nell'ultima settimana molte cose sono successe: gli e le scioperanti a Santa Cruz sono state caricate dalla polizia, molti studenti hanno espresso solidarietà, l'università ha reagito con minacce di sospensione, proposte conciliatorie irricevibili e inviti alla delazione.

Link:

Qui c'è una raccolta fondi per sostenere lo sciopero: https://ucsb4cola.org/donate-here/

USA: continuano scioperi e mobilitazioni alla University of California

Data di trasmissione
Durata 24m 17s

Torniamo a seguire la mobilitazione dei Teacher Assistant all'università della California.

L'università della California ha minacciato prima il licenziamento e poi l'espulsione a chi proseguisse nello sciopero in corso a Santa Cruz. Da domani i TA risponderanno passando ad una forma di sciopero totale (prima si limitavano a non correggere gli esami).

Intanto anche al campus di Santa Sarbara sta crescendo la mobilitazione. Una compagna ci racconta le possibilità e i limiti di questa lotta.

Qui c'è una raccolta fondi per sostenere lo sciopero: https://ucsb4cola.org/donate-here/

USA: sciopero degli assistenti universitari

Data di trasmissione
Durata 17m 7s

In california i Teacher Assistant (assistenti di docenti universitari) stanno scioperando per chiedere un consistente aumento dello stipendio. Gli assistenti sono contemporaneamente degli studenti e dei lavoratori, e in particolare hanno la responsabilità di assegnare i voti agli studenti. Voti che dovevano essere pronti entro il 15 Dicembre, ma in molti casi - soprattutto nelle facoltà umanistiche - non sono stati presentati. Si tratta di una situazione senza precedenti, tanto che non è chiaro se i Teacher Assistent hanno il diritto formale di scioperare.

Foggia e Rosarno: sciopero attaccato da cariche, pestaggi e fermi. La tenacia di chi lotta e lavora nelle campagne.

Data di trasmissione
Durata 11m 45s
Durata 17m 11s

Un resoconto della giornata di sciopero dalle strade di Foggia e Rosarno attraverso due corrispondenze.

Breve aggiornamento: due lavoratori sono feriti. Il primo dopo essere stato investito da una macchina che ha scelto di travolgere il picchetto davanti il porto di Gioia Tauro. Il secondo a seguito del fermo e del pestaggio della polizia, durante le cariche davanti il centro commerciale GrandApulia (FG). I compagni e le compagne fermate di ritorno da Reggio Calabria sono state rilasciate con alcune denunce.

Ascoltate le voci dirette di chi lotta e lavora nelle campagne.
Di seguito il comunicato diffuso questa mattina, appena iniziato lo sciopero.

PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE! BASTA SEGREGAZIONE, VIOLENZA E SFRUTTAMENTO: DOCUMENTI PER TUTTI/E!

Si avvicina il Natale, le feste e i buoni propositi…e noi oggi, 6 dicembre 2019, apriamo la stagione natalizia ricordandovi che cosa succede nelle campagne italiane. Oggi blocchiamo.

Abbiamo deciso di organizzarci e scioperare ancora una volta e oggi scendiamo in strada uniti e unite, italiani ed immigrati, per rispondere alla repressione, agli sgomberi e alle leggi che ci vogliono sempre più controllati e sfruttati.

Lo facciamo contemporaneamente dalla provincia di Foggia alla piana di Gioia Tauro, due dei territori dove molti di noi lavoratori e lavoratrici delle campagne vivono, e dove troppi di noi sono morti in questi anni a causa della violenza di leggi che ci vogliono segregati, poveri e in silenzio.

Per questo oggi abbiamo deciso di bloccare alcuni degli snodi più importanti di una filiera di sfruttamento che, dai distretti agro industriali ai centri dello shopping consumista, risucchia tantissimi lavoratori e lavoratrici come noi, italiani ed immigrati, in un vortice di precarietà e ricatto.

Solo pochi giorni fa l’ennesimo incendio nell’ex Gran Ghetto di Rignano, in provincia di Foggia, ha distrutto le case di molte persone, e ancora una volta il governo risponde con una tendopoli emergenziale. Nella Capitanata, come nella piana di Gioia Tauro, l’unica soluzione abitativa per chi lavora in campagna sono le tende o la strada, mentre a Rosarno esistono case vuote costruite addirittura con i fondi europei dedicati ai braccianti stagionali. Siamo stanchi di ripeterlo, non possiamo più accettare l’enorme business che lucra sul contenimento e il controllo degli immigrati attraverso campi container, tendopoli e centri di accoglienza. Siamo lavoratori e abbiamo diritto a vivere nelle case, a contratti di affitto regolari e alla residenza!

Ma oggi ci rivolgiamo soprattutto al ministero dell’interno, responsabile delle leggi che ci rendono sempre più precari e sfruttabili. Ad oggi, oltre ad essere praticamente impossibile entrare in Italia in maniera regolare, è anche sempre più difficile rinnovare il titolo di soggiorno. L’entrata in vigore del decreto Salvini ha reso irregolari moltissime persone che prima, pur con grandi difficoltà, riuscivano a vivere e lavorare regolarmente con un permesso di soggiorno di tipo umanitario. Dal momento che le questure e le commissioni territoriali ci hanno detto chiaramente di non poter far nulla perché bloccate dalla legge, oggi usiamo la nostra forza per interloquire direttamente con il governo.

Ultimamente si sta parlando di riformare gli ultimi decreti sicurezza: pensiamo che nessuna riforma possa davvero cambiare la situazione. Vogliamo quindi la regolarizzazione per tutte e tutti attraverso l’abrogazione totale degli ultimi due decreti, la reintroduzione del permesso umanitario, dei flussi per lavoro e le sanatorie; la possibilità di rinnovare il permesso e accedere ai servizi di base anche senza la residenza. A questo proposito abbiamo preparato una piattaforma di rivendicazioni, per portare al dibattito pubblico delle proposte concrete riguardo la legislazione che regola l’immigrazione.

Pur consapevoli di essere l’anello più sfruttato della filiera, sappiamo anche bene di esserne l’ingranaggio principale. Se ci fermiamo noi, si ferma tutto il sistema. Senza la nostra manodopera da dove si ricava profitto?

Vogliamo i documenti e, come ripetiamo da anni, case vere per tutti e tutte, libertà di movimento e la fine di ogni politica e dispositivo di controllo e contenimento.

Oggi dalla Puglia alla Calabria vogliamo farci sentire e allargare il nostro fronte di lotta a tutto il paese: fino a quando non avremo risposte, vi blocchiamo il Natale.

UNITI/e CONTRO SEGREGAZIONE, CONFINI E SFRUTTAMENTO! PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE!

 

Sciopero generale del mondo della scuola

Data di trasmissione
Durata 13m 37s

Sciopero generale del comparto scolastico nella giornata di oggi, indetto da diverse sigle sindacali di base. Da Montecitorio, dove si tiene una manifestazione di lavoratori e lavoratrici dell'istruzione, la corrispondenza con una compagna della redazione.

Dopo lo sciopero del 6 maggio a Foggia

Data di trasmissione
Durata 21m 38s

In collegamento telefonico con una compagna della rete Campagne in lotta, proseguiamo le reflessione sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici nel foggiano dopo lo sciopero e il corteo del 6 maggio.

Di seguito il comunicato.

FOGGIA, 6 MAGGIO: PRIMO SCIOPERO DELLA STAGIONE PER LAVORATRICI E LAVORATORI DELLE CAMPAGNE. TORNEREMO!

Eravamo oltre 700 questa mattina nelle strade di Foggia, uniti e determinati per dire basta alle operazioni di sgombero, alla propaganda razzista sulla pelle degli immigrati e dei lavoratori, alle bugie e alle false promesse delle istituzioni, allo sfruttamento di padroni che continuano a rimanere invisibili. Oggi non siamo andati a lavorare per dimostrare che possiamo organizzarci, che non abbiamo paura e nessuno può prenderci in giro. Senza di noi l’agricoltura in provincia di Foggia come in tutta Italia crollerebbe. Come diciamo dal 2015, per eliminare i ghetti servono documenti, contratti, casa e trasporto per tutte e tutti, non le ruspe!

Il nostro corteo si è fermato prima di tutto nel Quartiere Ferrovia, teatro di bieche operazioni politiche che vogliono far credere agli elettori italiani che la causa di tutti i problemi sono gli immigrati. Abbiamo quindi proseguito verso le sedi di Confagricoltura e Coldiretti, le due principali organizzazioni di agricoltori che da sempre fanno finta di non vedere lo sfruttamento e la marginalizzazione degli operai agricoli, su cui si fonda l’intero comparto del Made in Italy, esportato in tutto il mondo. Sono loro che ci devono pagare la casa, il trasporto, il giusto salario e i contributi! Queste sono le regole del lavoro bracciantile, ottenute dopo decenni di lotte sanguinose. Quelle lotte sono anche le nostre! Infine, abbiamo terminato il corteo davanti alla Prefettura, passando per il centro di Foggia e davanti al comune. Vogliamo che i foggiani e tutti gli italiani, quelli che hanno problemi con la casa e non arrivano alla fine del mese, capiscano che non siamo nemici. Il vero nemico è chi ci sfrutta e ci divide! È chi siede nei palazzi del potere e fa il gioco degli sfruttatori!

Oggi abbiamo chiesto di incontrare i vertici di Prefettura e Questura, ma anche delle organizzazioni degli agricoltori. Si è presentato soltanto il Prefetto, peraltro prossimo al trasferimento, insieme al dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura. Per noi non è sufficiente, come insufficienti sono state le loro risposte. Continuano a dirci che una manciata di operai potranno trasferirsi in fantomatici container, ma solo se muniti di regolare permesso di soggiorno, a decine e decine, se non centinaia, di chilometri dai luoghi in cui lavoriamo, senza alcuna garanzia di contratti e trasporti. In container che d’estate si riscaldano come forni e d’inverno diventano ghiacciaie. Lontani anche dai centri abitati. E poi, tutti gli altri che fine faranno? Chi lavora da anni nelle campagne italiane deve avere riconosciuti i documenti! E la questura deve smettere di fare come vuole, facendo perdere il permesso a moltissime persone. Gli operai agricoli in questa provincia sono decine di migliaia! Non potete trattarci come pacchi usa e getta!

Per tutte queste ragioni, ai rappresentanti delle istituzioni e dei padroni vogliamo dire forte e chiaro che non finisce qui. Continueremo la nostra lotta finchè non ci darete quel che ci spetta! Unit* si vince! CASA, DOCUMENTI, CONTRATTI PER TUTTE E TUTTI

8 marzo diversi gli appuntamenti a Roma

Data di trasmissione

La giornata di scioper globale femminista a Roma inizia alle 9 sotto il ministero della Saluta. Continua poi alle 10.30 sotto il ministero del lavoro. Alle 1030 appuntamento anche per le donne del III municipio al mercato di Val Melania. Organizza il centro donna lisa. Sentiamo 3 compagne.