Le lotte nel settore delle Telecomunicazioni contro il piano aziendale Tim, contro gli esuberi, contro l’aumento dei ritmi di lavoro. Martedì 04-06-2018 sciopero proclamato dai Cobas. Ne parliamo in studio con un compagno delegato Cobas-Telecomunicazioni e in corrispondenza con un lavoratore Tim di Milano.
Questo pomeriggio iniziativa sotto il Parlamento per salvaguardare il diritto di sciopero, di seguito il comunicato di indizione.
FERMIAMO IL PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI LAVORO ED IL TAGLIO DEI SALARI, L’AUMENTO DELLA PRECARIETÀ, I LICENZIAMENTI, L’ABBATTIMENTO DELLE TUTELE SU SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI.
NO ALLE LE PRIVATIZZAZIONI – SI AD UN SERVIZIO PUBBLICO DI QUALITÀ
Dopo il pesante deterioramento delle condizioni di lavoro che ha colpito in questi anni anche i lavoratori dei Trasporti a causa di Ccnl e accordi al ribasso, firmati i questi anni da sindacati confederali e autonomi reggicoda, per compiacere i padroni e consolidare la propria struttura di potere, i falsi alfieri dei lavoratori, in accordo con aziende e istituzioni, stanno perseverando in un attacco devastante del diritto di dissenso e di sciopero dei lavoratori.
Visto lo stallo parlamentare che ha solo rallentato l’iter delle proposte di legge autoritarie contro il diritto di sciopero, proposte trasversalmente da pseudo sinistra e destra, la Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero, che ha garantito solo gli interessi del sistema, è stata incaricata dal Governo uscente, di proseguire l’affondo liberticida, sostituendosi di fatto al Parlamento.
Con una delibera del 23 Aprile 2018, a seguito di un accordo tra Cgil, Cisl, Uil, Ugl e controparti datoriali, la Commissione è intervenuta “modificando” la legge 146/90, una delle più restrittive del mondo in materia di diritto di sciopero, inserendo drastiche restrizioni. In particolare per il Trasporto Pubblico Locale (ma presto arriveranno per tutti) l’aumentoda 10 a 20 giorni dell’intervallo minimo tra uno sciopero e l’altro, anche tra sigle diverse e riferito all’intero bacino d’utenza. Il che, aggiungendosi all’aumento dei periodi di franchigia, alle diverse norme sulla rarefazione e alle precettazioni di Ministri e Prefetti, rende quasi impossibile esercitare il diritto di sciopero dei lavoratori,tentando di renderli inermi di fronte ai prossimi attacchi, fatti di privatizzazioni e nuovi Ccnl al ribasso.
18 maggio 2018 ore 14.00
PRESIDIO sotto il Parlamento
CAMERA DEI DEPUTATI
Palazzo Montecitorio - Roma
Ci auspichiamo una giornata di lotta unitaria e partecipata, da estendere a tutti i lavoratori dei trasporti e a tutte le OO.SS. che vogliono accettare la sfida di mettere in comune le forze per rispondere a questo vergognoso attacco.
CUB Trasporti, COBAS Lavoro Privato, SI-Cobas, ADL Cobas
Il primo audio dal corteo di Roma con concentramento a Piazza Vittorio.
Il secondo audio di intervento dal corteo del Centro Donna Lisa.
Antigone, collettivo informale di donne dello spettacolo e dell'arte, hanno realizzato azioni femministe a partire da uno smutandamento davanti all'obelisco dux allo stadio Olimpico. Seconda azione riguardo al lavoro dei media: davanti alla rai contro il sessismo dei media e per solidarizzare con le donne che hanno aderito al #metoo.
Collegamento da piazza Madonna di Loreto, seconda puntata dell'8 marzo romano dove dalle 14 sono state portate in strada le case delle donne, centri anti-violenza, consultori e consultorie per denunciare la precarietà a cui vengono sottoposte. In piazza anche Lucha y siesta, casa delle donne che oggi compie 10 anni, oggi sotto sgombero.
La giornata è iniziata con le iniziative alla Sapienza in mobilitazione per lo sciopero globale delle donne e al ministero del lavoro per i diritti delle lavoratrici e contro le molestie sessiste.
Corrispondenza con una compagna da Barcellona dove questa mattina sono state bloccate tutte le vie più importanti della città, in tutti i quartieri e oggi concentramento in plaza de Catalunya da cui partirà un immenso corteo. Molto alta l'adesione delle donne allo sciopero
A Bologna giornata di mobilitazione: la mattina in piazza microfono aperto per le donne e le lavoratrici, dalle 18 corteo cittadino. La seconda Corrispondenza invece è dei collettivi Ombre Rosse e Sommovimento NazioAnale, che partecipano al corteo. Abbiamo chiesto loro i contenuti della loro partecipazione.,
Corrispondenza con un insegnante della scuola primaria; Corrispondenza con un lavoratore Sda delegato Si Cobas; Corrispondenza con un compagno del coordinamento romano del Si Cobas.
Continua lo sciopero di maestre e maestri contro l'ultima sentenza del Consiglio di Stato. Nelle ultime settimane la mobilitazione ha visto partecipi anche gli studenti e le studentesse in numerose città italiane. La battaglia è la stessa e l'unico obiettivo in campo è quello di eliminare in maniera totale le problematiche derivanti dalle politiche istituzionali in tema di formazione.
Facciamo un punto settimanale sulla situazione negli Stati Uniti d'America: women's march, la seconda manifestazione oceanica delle donne contro Trump; lo sciopero nelle carceri statunitensi continua e infine la guerra a parole di Trump e Erdogan.
Corrispondenza con un compagno della CUB Trasporti che ci illustra le ragioni ello sciopero Alitalia del 19 Gennaio e i retroscena della vendita della compagnia di bandiera ai privati.
Il comunicato di convocazione dello sciopero:
CALENDA CONTINUA AD ERUTTARE VELENO: IL MINISTRO NON HA DIGERITO IL VOTO DEI LAVORATORI ALITALIA AL REFERENDUM DEL 24.4.2017. UN MINISTRO DALLA PARTE SBAGLIATA! A FIANCO DI CHI HA SACCHEGGIATO ALITALIA E CHE VUOLE VENDERLA E SMEMBRARLA
Ecco un’altra buona ragione per i lavoratori AZ di partecipare allo:
SCIOPERO VENERDÌ 19 GENNAIO 2018 – 24 H DELL’INTERO COMPARTO AEREO-AEROPORTUALE-INDOTTO
Sono deplorevoli le continue esternazioni di Calenda contro i lavoratori Alitalia: è paradossale che un Ministro finga di non capire le ragioni e le valutazioni di migliaia di lavoratori/cittadini che, democraticamente (...votando!), hanno smascherato e respinto la stangata che Governo e le altre OO.SS avevano preparato con l’accordo del 14 aprile 2017 al Mise, in merito al futuro della ex-Compagnia di Bandiera italiana. Se non fossero indegne certe affermazioni di Calenda, sarebbero risibili: i lavoratori non hanno respinto un piano di rilancio di Alitalia ma l’ennesimo saccheggio della categoria e del nostro Paese.
450 MLN DI EXTRACOSTI: SACCHEGGIATI I LAVORATORI E L’INTERO PAESE Quanto è emerso sui circa 450 mln l’anno di extracosti che hanno schiantato Alitalia ha portato alla luce le RAZZIE E GLI ERRORI COMPIUTI NELLA GESTIONE DELLA EX-COMPAGNIA DI BANDIERA ITALIANA, DALL’AVVIO DELLA PRIVATIZZAZIONE: continuare ad ignorare tutto questo è iresponsabile e manifesta la complicità delle istituzioni!
CALENDA: I SUOI COMPITI E LE SUE RESPONSABILITÀ Invece di attaccare la categoria, il Ministro Calenda si dovrebbe spendere per capire come sia stato possibile che le altre OO.SS. abbiano firmato l’intesa sui licenziamenti e sui tagli mentre la stessa compagnia dichiarava significativi extracosti (...tutti meno l’extracosto sul carburante che è rimasto ben nascosto anche in quell’occasione!), al netto dei quali il conto economico Alitalia sarebbe stato in attivo. Invece di tentare di ridicolizzare la legittima e democratica espressione di voto dei lavoratori, il Ministro Calenda (...nominato in un Governo che si è costituito senza alcuna consultazione!) dovrebbe spiegare come abbia potuto ritenere il Piano AZ, bocciato dai lavoratori, un vero progetto industriale, nonostante il parere contrario degli esperti e l’evidente “emorragia” determinata dai suddetti extracosti.
IL MINISTRO CALENDA HA LA MISSIONE DI LIQUIDARE L’ALITALIA Evidentemente Calenda, ieri come oggi, pretende solo di portare a termine lo smantellamento dell’Alitalia, regalando il ricco mercato del trasporto aereo italiano ai Paesi concorrenti. Il suo ridicolo attacco ai lavoratori è sferrato solo per tentare di convincere l’opinione pubblica che la colpa del fallimento di Cai e di Sai sia dei lavoratori, provando ad assolvere le fallimentari gestioni che si sono succedute, con il plauso dei Governi che si sono avvicendati (...compresi i 2 a cui ha partecipato a pieno titolo da Ministro nell’Esecutivo Renzi e Gentiloni!). Certo è che non passerà sotto silenzio la responsabilità di Calenda di aver sponsorizzato la definizione di un Bando di vendita e smembramento di Alitalia che i Commissari stanno attuando, a partire dalla cancellazione del settore informatico e dalla imminente esternalizzazione delle attività amministrative, nonchè dalla sospensione in Cigs nella Compagnia di Bandiera dapprima di 1400 lavoratori f.t.e. fino a ottobre 2017, divenuti poi 1600 dipendenti f.t.e. fino ad aprile 2018 (..un taglio sottoscritto dagli altri sindacati che hanno tradito il voto referendario) e senza dimenticare le centinaia di precari lasciati a casa dopo 60 mesi di servizio (…altro accordo della miseria!) e che devono tornare a lavorare.
I LAVORATORI NON RESTERANNO IN SILENZIO. FERMIAMOLI!