Con una compagna della Rete Campagne in Lotta facciamo una lunga discussione sullo sfruttamento nelle campagne e sulla relazione con il controllo dei flussi migratori.
Partendo dal decreto che ha inaugurato l'istituzione delle Zone Economiche Speciali, facciamo una prima analisi e delle ipotesi riguardo le misure di controllo e repressione che verranno messe in campo per garantirne la logistica.
In conclusione vi parliamo della situazione a San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro.
Con due compagne da Barcellona raccontiamo come la Spagna si è organizzata per accogliere le persone respinte dall'Italia sulla nave Aquarius e come lo Stato spagnolo procede ogni giorno nei respingimenti alla frontiera con il Marocco.
L'approfondimento prosegue sulla lotta delle lavoratrici marocchine impegnate nella raccolta delle fragole nelle campagne andaluse.
Molestie, isolamento, sfruttamento e deportazioni: in che modo lo Stato gestisce la necessità di manodopera stagionale? perché le donne hanno scelto di lottare unite? che tipo di solidarietà si è attivata?
I lavoratori e le lavoratrici del settore tessile in Turchia, che lavorano da anni per fare profitti per marchi come Inditex (Zara), Next e Mango protestano scrivendo sui capi d'abbigliamento questo messaggio: "Il capo che stai per acquistare è stato realizzato da me, ma non sono stato pagato per questo".
"Entro il luglio del 2016, il nostro capo ha rifiutato di pagare una gran parte dei salari che avevamo guadagnato facendo vestiti di ogni marca. I creditori sono venuti alla nostra fabbrica e hanno sequestrato tutte le macchine e gli oggetti di valore. Nel frattempo, il nostro capo è scomparso, prendendo il nostro salario con lui. Dobbiamo ancora ricevere i nostri salari o qualsiasi forma di tassa di fine rapporto".
Ne abbiamo parlato con Murat Cinar, giornalista turco che vive da anni in Italia.
Il pomodoro: dalla filiera sporca all'autoproduzione
ErGas, Gruppo di Acquisto Solidale Economie Ribaltate
presenta
S'AMMAZZAMO o SAN MARZANO?
Dalla filiera industriale sporca del pomodoro
all'autoproduzione e rilocalizzazione
h 20,00 buffet BIOVEGAN a sottoscrizione
h 21.00 Presentazione rapporto "SPOLPATI": la crisi
dell'industria del pomodoro tra sfruttamento e insostenibilità.
A seguire chiacchiere e confronto sulle alternative possibili:
autoproduzione, saper-fare e convivialità.
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Il Gruppo di Acquisto Solidale "Economie Ribaltate" (E.R.gas)
intende continuare il percorso di riflessione e approfondimento
avviato nei mesi scorsi sul ruolo e le potenzialità attuali dei GAS
proponendo un terzo incontro collettivo di conoscenza, confronto e
condivisione.
In continuità con i precedenti due incontri ("Siamo alla canna
d'E.R.gas? Riseminiamo autogestione" e "CAICOCCI Terra Sociale:
storia di terre e occupazioni") questa volta vi invitiamo ad
approfondire i vari passaggi della filiera agroindustriale di uno dei
cibi più diffusi sulle nostre tavole come il pomodoro e i suoi
trasformati.
Durante la serata presenteremo la nostra idea di FILIERA PULITA,
conviviale, localizzata e partecipata. Un'alternativa immediata
valida e percorribile fin da subito come l'autoproduzione in quanto
strumento di sottrazione e quindi resistenza attiva e concreta a un
sistema agroindustriale che, nel caso del pomodoro come di tantissimi
altri ingredienti che scegliamo per il nostro cibo, mostra tutto il
suo carattere tossico, violento, insostenibile e fonte di sofferenza e
disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza economica e
sociale.
Nel quadro delle mobilitazioni di cui abbiamo parlato stamattina, domani, martedì 7 febbraio, si svolgerà a Taranto una manifestazione, con partenza alle ore 9,30 alla prefettura cittadina.
A Taranto, dagli ultimi anni vivono e sono parcheggiati centinaia di migranti provenienti dai paesi delle guerre e della fame che i paesi capitalisti occidentali, compreso l'Italia hanno provocato e che continuano a provocare. Migranti che arrivano con viaggi che spesso si traducono in morte nel mare. Chiedono un diritto di asilo che alla maggior parte di essi spetta per legge, ma che per tanti è una lunga attesa e una procedura infinita che non si risolve mai, mentre è sempre presente il ricatto dell'espulsione. I migranti subiscono anche le speculazioni di alcune associazioni che ricevono soldi ma non li usano per dare un'accoglienza dignitosa come previsto dalla legge. Le istituzioni – questura e prefettura - invece di impegnarsi a controllare che queste associazioni facciano quello per cui ricevono soldi, colpiscono con provvedimenti di sospensione dell'accoglienza nelle strutture alcuni migranti colpevoli di lottare per i loro diritti, cosa che ogni persona che si trovasse nelle loro condizioni sarebbe costretto a fare. Dunque, appuntamento per domani alle 9.30 davanti la Prefettura di Taranto.
Dopo le corrispondenze da Rosarno (ascolta qui), continuiamo con contributi da Napoli e Foggia.
Nella prima corrispondenza siamo nel capoluogo campano, dove c'è un presidio di più di cento persone davanti all'Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli per richiedere un incontro per sbloccare i 10mila permessi dalla Questura napoletana.
Contemporaneamente, a Foggia, dove lavoratori e lavoratrici sono in mobilitazione da più di un anno, c'è un presidio davanti la Questura (ultimo aggiornamento: ore 11.30).
Questa mattina i migranti scendono in piazza contro sfruttamento e frontiere.
In collegamento con un solidale da San Ferdinando, zona intorno che è entro i confini della città storica di Rosarno, dove il protagonismo dei migranti si è fatto sentire spesso. I migranti stanno bloccando le strade.
La protesta a sorpresa ha colto di sorpresa la sbirraglia, ancora non giunta sul posto.
Nella seconda corrispondenza un aggiornamento con la voce in diretta di un lavoratore immigrato. Una delegazione è salita al Comune per chiedere il ripristino di acqua e elettricità all'interno della Tendopoli.
In vista della mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici delle campagne, prevista in contemporanea a Bari e nella Piana di Gioia Tauro per il 30 giugno, abbiamo contattato una compagna della Rete "Campagne in Lotta".
Attraverso la corrispondenza ripercorriamo la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, approfondendo sulle condizioni di vita e sfruttamento e sulle loro rivendicazioni.
Partendo dall'intenzione del V municipio di avviare un progetto di lavoro gratuito per richiedenti asilo nel quartiere del Pigneto, abbiamo pensato di approfondire il tema, con un contributo radiofonico di un compagno.
Attraverso la corrispondenza iniziamo a delineare la natura di questo progetto di sfruttamento, parlando dei contesti dove è stato già applicato e delle lotte che le persone migranti hanno messo in campo per contrastare questa forma di schiavitù.
Primo maggio internazionalista davanti al Cara di Mineo, presidio antirazzista dalla mattina davanti al centro, poi pranzo sociale davanti all'ingresso e incontro interetnico a cui hanno partecipato un centinaia di migranti.
La denuncia della Rete Antirazzista catanese del fatto che nel centro, sovraffollato, sono rinchiusi sia "scafisti" che sopravvissuti/e alla strage del 18 aprile e altri naufragi.
Approfondimento sul caporalato, lo sfruttamento della forza lavoro e il reclutamento davanti al Cara