USA: Las Vegas e la vendita di armi
Metà delle armi di tutto il mondo circolano tra pochi cittadini statunitensi, eppure il nord america non si interroga su questo, neanche dopo la strage di Las vegas. Ne parliamo con un nostro corrispondente.
Metà delle armi di tutto il mondo circolano tra pochi cittadini statunitensi, eppure il nord america non si interroga su questo, neanche dopo la strage di Las vegas. Ne parliamo con un nostro corrispondente.
Qui l'articolo Missili, satelliti e fucili italiani per i torturatori d’Egitto:
http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/
I droni killer che USA hanno ottenuto dall'Italia di poter far partire da Sigonella sono solo l'ultimo tassello di un'escalation verso il riarmo e la militarizzazione dei territori. D'altro canto i media mainstream parlano pochissimo degli interessi della produzione e vendita di armi, dietro ai conflitti in atto, in Siria, Yemen e nel mondo, tra cui quelli della Holding Finmeccanica.
Ne parliamo con Antonio Mazzeo, giornalista freelance, autore tra le altre cose di Il MUOStro di Niscemi. Per le guerre globali del XXI secolo (editPress) e I padrini del ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina (Edizioni Alegre).
Qui http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/governo-renzi-mette-militari-nelle-scuole, nell'ambito della trasmissione "L'ora di buco", Mazzeo approfondisce protocollo d'intesa tra Miur e Ministero della Difesa.
Abbiamo posto al giornalista Antonio Mazzeo alcune domande relative al commercio globale di armi, un settore che non conosce crisi nè princìpi, alla base del proliferare dei conflitti, approfondendo il quale ci si rende conto una volta di più delle menzogne e dell'inganno ideologico perpetrati dagli Stati ai danni delle popolazioni.
Il movimento NoMuos rilancia la mobilitazione per rispondere ai piani che, dalla marina USA ai governi nazionale e locali, vorrebbero ultimare l’innalzamento delle parabole del sistema di comunicazioni MUOS.
2 DICEMBRE 2013 - NESSUN VERTICE SULLE NOSTRE TESTE!
Oggi si tiene a Roma un vertice tra il "nostro" capo di governo Letta e Nethanyau, primo ministro israeliano.
L'Italia è il quarto partner commerciale nel mondo di Israele, il secondo in Europa, col quale ha stretto numerosi accordi di cooperazione, commercio e ricerca in vari campi tra cui esportazioni di gas israeliano, produzione di energie rinnovabili, comparto aereospaziale, sicurezza informatica, Expo 2015 di Milano, agricoltura innovativa, ricerca biomedica e compravendita di sistemi di sorveglianza di produzione israeliana (usati nella costruzione del muro dell'Apartheid e destinati ad essere installati sulle coste delle grandi isole e del meridione itaòiano contro i migranti).
A trarre mggiore profitto dalla situazione palestinese sono le industrie che speculano sulla morte delle persone, prima su tutte il "fiore all'occhiello" dell'industria italiana Finmeccanica (primo produttore di armi in Italia) di cui fa parte Telespazio che oggi abbiamo contestato, senza dimenticarci di tutte le altre "degne compari" concentrate nel quadrante nord-est (Vitrociset, Alenia, Selex, solo per citarne alcune).
La Palestina infatti è un "laboratorio" a cielo aperto in cui si sperimentano tecniche e tecnologie di oppressione, in cui le aziende belliche studiano l'efficacia delle loro nuove creazioni: aerei drone senza pilota usati per bombardare e controllare i palestinesi e telecamere di ultima generazione per controllarli; il tutto con l'aperto consenso della comunità internazionale che legittima e appoggia l'operato di Israele.
Un esempio che ben dimostra la stretta connessione tra i 2 governi, le industrie belliche e non per ultima l'università è stata la conferenza tenutasi a La Sapienza sul tema della guerra cibernetica (cyber-war), organizzata dai centri di ricerca de La Sapienza e dell'università di Firenze in collaborazione con partner privati come Vitrociset, Finmeccanica e Maglan (quest'ultima società israeliana di difesa ed informazione leader nel settore della cyber-guerra), a cui erano invitate le più alt cariche dell'esercito italiano e vari ministri.
Nel periodo in cui chiede sacrifici da fame alle classi sociali più disagiate, il governo delle larghe intese, come i precedenti, continua nella politica di cooperazione con Israele, soprattutto in campo militare: ne sono dimostrazione le recenti esercitazioni militari congiunte tra Italia, Israele, U.S.A. e Grecia e l'acquisto dei tristemente noti F-35.
COMPLICI E SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE