Aggiornamenti da Gaza, attacchi da parte dell'aviazione israeliana nel nord della striscia colpisce una scuola. Aggiornamenti sulle elezioni in West Bank dove a Hebron si presenta una lista di sole donne.
Da tre giorni l'aviazione e la marina militare israeliana colpiscono la Striscia di Gaza. Fino ad oggi i morti sono già 25, tra cui un bambino di 12 anni. Oggi sotto l'ambasciata israeliana un presidio indetto dal gruppo "Jasmine Revolution Roma". Al presidio ha aderito anche la Rete Free Palestine. Una chiacchierata con un attivista di Jasmine Revolution.
Una lunga chiacchierata con Lowkey, Logic e Shadia Mansour sui recenti avvenimenti di Londra. Cosa li spinge a raccontare nei loro testi della vita reale, ma soprattutto del progetto sionista e coloniale di Israele in Palestina. In coda due domande anche a Kento e ad artisti di Gaza che esporranno a Tuscania.
Una compagna da Gaza e l'avvocato Pagani della famiglia Arrigoni ci raccontano l'udienza che si è svolta ieri a Gaza per l'omicidio di Vittorio Arrigoni.
Alle 17:30, dopo alcune ore di attesa al valico di Rafah, è finalmente entrato a Gaza il Convoglio Restiamo Umani, composto da 80 attivist@ italiani e internazionali.
Un momento importante per la popolazione della striscia, chiusa tra l'assedio israeliano e le decisioni egiziane di non aprie i valichi. L'evolversi della situazione in Egitto e la tenacia e la forza di chi ha voluto ricordare Vittorio Arrigoni nei luoghi in cui lottava tutti i giorni hanno permesso questa iniziativa.
Vittorio Arrigoni, cooperante italiano residente da anni nella striscia di Gaza, è stato rapito oggi.
Vittorio è autore del blog guerrillaradio.iobloggo.com e collaboratore de Il Manifesto, e di Peacereporter, da anni subisce minacce e oggi è apparso un video su You Tube in cui i suoi rapitori minacciano di ucciderlo se entro 30 ore, a partire dalle 11 di questa mattina, Hamas non libererà alcuni detenuti salafiti.
Presidio a Roma dalle 21 a Piazza Montecitorio per chiere la libertà di Vittorio.
Presidio a Napoli dalle 23 a Piazza del Plebiscito.
Ricordiamo che già nel 2008 era stato fermato dalla marina israeliana insieme ad altri due cittadini stranieri mentre si trovava a bordo di un peschereccio palestinese: "Eravamo a sei miglia dalle coste di Gaza, ovvero in base ai trattati internazionali incontestabilmente in acque palestinesi: il che significa che il nostro non fu un arresto, ma un rapimento vero e proprio".