Con due corrispondenze, da Como e Chiasso, facciamo il punto sulla militarizzazione della frontiera alpina, i dispositivi di controllo dei due stati e sulle lotte in corso da entrambi i versanti.
Buon ascolto
Paolo Franchi, noto giornalista e opinionista, scrive oggi - 01.02.2016 - sul Corriere della Sera le seguenti parole in un editoriale intitolato "Dalla democrazia parlamentare a quella plebiscitaria":
La "gente nova" ha bisogno di un capo indiscutibile, simile a lei ma migliore di lei, cui la leghino vincoli scritti e non scritti di fedeltà assoluta [...]
Serve un cambiamento di sistema, il passaggio, cioè, da quel poco o nulla che resta della nostra democrazia parlamentare a qualcosa che ha molto da spartire, se non ci spaventiamo delle parole, con una democrazia plebiscitaria, seppure all'italiana. Può darsi che sia questo l'unico esito possibile, e magari anche l'unico esito realisticamente auspicabile, per una crisi democratica che travaglia tutto l'Occidente, spesso in forme più acute di quelle italiane
Intanto andrebbe chiesto a Franchi cosa intende per "democrazia plebiscitaria"; sembra una definizione per mascherare un regime dittatoriale, d'altronde lo stesso Mussolini si vantava di sottoporre il popolo italico a dei plebisciti.
È sintomatico che il principale quotidiano borghese e liberale si prodighi nel divulgare esiti "realisticamente auspicabili" di un "cambiamento di sistema" che si traduce in un passaggio de facto al governo di un "uomo forte", messianicamente invocato.
Siamo di fronte ad un rigurgito neoautoritario in salsa gollista?
Nel caso dell'avvento di una "democrazia plebiscitaria" dell'"uomo forte", come quella invocata da Franchi, sapremo da che parte stare. Contro ogni dittatura, per la libertà!
Una corrispondenza sulla manifestazione contro la guerra del 16 gennaio prossimo, promossa da Eurostop.it e un commento critico sulle modalità di costruzione della giornata con un compagno che ha chiamato in diretta.
La città di Palermo, unico caso per ora in Italia, ha conferito la cittadinanza onoraria ad Abdullah Oçalan ed a tutto il popolo curdo. Con un compagno del comitato palermitano di solidarietà con il Kurdistan raccontiamo la tre giorni di iniziative che si è conclusa ieri e i propositi per il futuro.
Una compagna curda commenta ai nostri microfoni le ultime notizie che arrivano dal Kurdistan.
Tre giorni di incontri a Melfi , Napoli e Roma organizzate dal MFPR a partire dalle lotte delle operaie della Fiat di Melfi
Qui di seguito il comunicato:
NEI GIORNI 11 E 12 DICEMBRE: ALLA FIAT DI MELFI, A NAPOLI, A ROMA!
*VENERDI' 11 DICEMBRE *
Lavoratrici rappresentanti delle precarie in lotta delle cooperative di
Palermo, operaie e disoccupate di Taranto, lavoratrici della scuola in
lotta di Milano, lavoratrici del commercio de L'Aquila, studentesse, saremo
alle portinerie della FIAT SATA DI MELFI.
Andiamo per portare direttamente la nostra solidarietà alla battaglia che
le operaie stanno facendo sulla questione tute e a sostenere la denuncia
sul peggioramento delle condizioni di lavoro, pause, ecc. con i loro
pesantissimi effetti sulle donne; ma anche ad affermare che oggi proprio la
Sata dimostra che le operaie alla Fiat possono essere il "tallone di
Achille"di Marchionne e un esempio e incoraggiamento per tutte le
lavoratrici. In questo senso ciò che succede a Melfi ha un valore
nazionale, e deve avere un valore nazionale, perchè parla di dignità delle
lavoratrici, perchè è costruita con il protagonismo diretto delle operaie,
superando una visione di delega verso le direzioni delle OO.SS. che
soprattutto sulle donne sono spesso il problema e non la soluzione.
Andiamo per parlare e preparare insieme un nuovo "SCIOPERO DELLE DONNE" che
abbia il cuore tra le operaie delle fabbriche e le lavoratrici più
sfruttate, oppresse, discriminate; uno sciopero costruito dal basso con le
lavoratrici, facendo insieme una piattaforma (attraverso anche un'inchiesta
tra le operaie) e costruendo una rete tra i vari posti di lavoro e città.
Incontreremo le operaie che stanno portando avanti la battaglia sulle tute
e altro.
In serata dell'11 dicembre saremo a NAPOLI. Andremo, verso le 19, all’ex
Opg occupato "Je sò pazzo", per visitarlo e conoscere questa importante e
nuova esperienza.
Da parte nostra portaremo l'informazione diretta e il clima dalla Sata di
Melfi e parlaremo dello sciopero delle donne, il primo e quello in
costruzione - sappiamo che le compagne e i compagni di Je sò pazzo stanno
avviando un lavoro verso lavoratrici ultraprecarie dei servizi,
ristorazione, ecc. -
e del nostro lavoro, delle lotte di lavoratrici, disoccupate che stiamo
facendo.
Portare direttamente la solidarietà delle lavoratrici alla studentessa
vigliaccamente ferita e molestata dalla feccia di Casa Pound.
*SABATO 12 DICEMBRE*
Saremo a ROMA per la celebrazione/festa del 20° anniversario del Mfpr, per
incontrare lavoratrici, e in particolare le compagne con cui nel 2013
organizzammo la campagna nazionale preparatoria dello sciopero delle donne
(dai presidi del luglio sotto i ministeri, all'assemblea e corteo nelle
manifestazioni nazionali del 18 e 19 ottobre).
A Roma l'assemblea aperta dalle ore 16 si terrà nel contesto
dell’inaugurazione di una nuova libreria dell'usato e d'occasione
"Metropolis" in via Renato Simoni, 65 (vicino alla stazione Tiburtina) dove
vi sarà la musica del cantastorie Federico Berti (BO) e buffet.
A Melfi, a Napoli, a Roma, chiediamo a tutte le compagne, le associazioni,
collettivi di donne, le lavoratrici e donne in lotta, che possono -
soprattutto quelle che sono nelle zone del nostro viaggio - di venire, di
fare insieme questo "viaggio", per il nuovo sciopero delle donne.
In occasione delle sedici giornate di mobilitazione promosse dall'Associazione mondiale delle radio comunitarie, dal 25 novembre al 10 dicembre 2015, abbiamo voluto raccontare due esperienze riguardanti le azioni dirette alla prevenzione della violenza di genere, quale insieme di comportamenti maschili che hanno profonde radici culturali e storiche.
A Bologna la Casa delle Donne "Per non subire violenza" ha scelto di lavorare con giovani donne e giovani uomini in un percorso di educazione al riconoscimento e alla decostruzione dei comportamenti violenti dei ragazzi. Ce ne parla Silvia Carboni, coordinatrice delle attività.
A Roma, Zeroviolenza.it ha organizzato momenti formativi con genitori e insegnanti, per aiutarli a capire il contesto e le radici della violenza maschile contro le donne, attraverso momenti di confronto e di scambio su temi quali la formazione dell'identità di genere, l'aggressività e la violenza, l'importanza di una buona crescita. Ce ne parlano Monica Pepe (Zeroviolenza.it) e Geni Valle, piscanalista dell'Associazione italiana di psicoanalisi, che ha incontrato le partecipanti e i partecipanti al corso.
La trasmissione inizia con una corrispondenza con il Comitato contro la cementificazione di Roma Sud-est. Si parla del progetto per la realizzazione di un supemercato Lidl nella zona di Tor Pignattara. Passiamo poi ad un ampio dossier in vista della Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, la Cop21, che si terrà a Parigi a partire dal 30 novembre. Incontro preceduto da un altro tenutosi a Bonn ottobre nonchè dal G20 ospitato tra ieri e oggi in Turchia. A tal proposito riporteremo gli ultimi preoccupanti dati sulle concentrazioni di gas serra in atmosfera, nonchè altri rapporti che inchiodano le Nazioni Unite alla pochezza delle loro "promesse vuote" rispetto agli incentivi ancora presenti verso le fonti energetiche di origine fossile. Uno sguardo sulla Cina e i record di inquinamento registrati sul suo territorio nelle ultime settimane e poi un approfondimento sull'Italia: sui convegli con cui la politica del nostro paese si prepara all'incontro parigino e sull'emergenza inquinamento atmosferico romano di questi giorni. Chiudiamo la puntata con una notizia su un grave caso di inquinamento industriale in Veneto.
Presentazione del libro L'Italia postcoloniale, a cura di Cristina Lombardi Diop e Caterina Romeo.
In studio Caterina Romeo.
Il volume presenta la condizione postcoloniale come uno dei fattori determinanti che danno forma alla vita quotidiana e alla cultura dell'Italia contemporanea. Esso identifica un'ampia varietà di discorsi, pratiche sociali e forme di produzione culturale specificatamente postcoloniali che trovano espressione nell'Italia di oggi. Questo volume collettaneo non si limita a una rilettura del passato coloniale ma sottolinea come le relazioni di potere poste in essere dal colonialismo siano perpetuate e corroborate nella società attuale. Esso stabilisce inoltre un rapporto di continuità tra il passato coloniale e altri fenomeni centrali per la formazione dell'identità italiana, quali le emigrazioni transoceaniche ed europee, la subalternità del Sud, le migrazioni interne, il rapporto con il Mediterraneo e l'immigrazione contemporanea. Attraverso l'analisi di studiosi e studiose che operano in un contesto internazionale e interdisciplinare, il volume introduce a pieno titolo gli studi postcoloniali come campo di indagine che ampia e arricchisce il dibattito teorico-critico sulla storia e la cultura italiane.
La questione rifiuti nel Lazio si fa sempre più contorta: i rifiuti infatti viaggiano da una provincia all'altra senza, apparentemente, seguire alcuna logica di prossimità ed economicità. In realtà lo scorso 4 febbraio la Regione Lazio ha inviato una diffida alle aziende del settore invitandole a collaborare. In pratica la regione ha concordato con le maggiori imprese (capitanate da Cerroni e Colucci) tariffe e modalità di smaltimento e smistamento senza la partecipazione degli altri enti locali. Ne parliamo con l'avvocato del Coordinamento contro l'inceneritore di Albano. Trattiamo poi un argomento che sarà sulla cresta dell'onda nel futuro più prossimo: il fracking ovvero la fratturazione idraulica delle rocce di scisto per l'estrazione di gas e petrolio. Abbiamo degli esempi in Italia ancora poco noti: in particolare Grosseto e il Sulcis.
In conclusione aggiorniamo sui dati delle polveri sottili diffusi dall'azienda LTF, costruttrice del TAV in Val di Susa e sugli ultimi avvenimenti giudiziari che vedono la condanna a due anni e due mesi di Paolo e Forgi, due attivisti Notav. Chiudiamo con una notizia lampo dal Giappone che, in barba alle proteste della scorsa settimana, ha riattivato due reattori bloccati nel 2011.