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Palestina

Sapienza: senato accademico pilatesco sul genocidio a Gaza

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Oggi alla Sapienza si è riunito il senato accademico che ha votato un documento che sancisce la distanza dalle richieste degli e delle studenti che nel frattempo manifestavano nell'ateneo per chiedere l'annullamento degli accordi con Leonardo, delle collaborazioni con le università israeliane e per le dimissioni della rettrice dal consiglio scientifico della fondazione Med-Or.

Un a prima corrispondenza racconta la mobilitazione studentesca  del pomeriggio , la seconda l'aumento della tensione fino al fermo di due studenti in seguito trasformati in arresti.

Scuola e università fuori dalla guerra!

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Trasmissione dedicata alla repressione e alla militarizzazione delle scuole, con tre corrispondenze: la prima, con uno studente del collettivo del liceo Righi sull'annullamento di un'assemblea sul genocidio a Gaza; la seconda, sul presidio antimilitarista alla base dell'aeronautica militare di Ghedi, Brescia, dove l'ufficio scolastico della Lombardia ha invitato le e gli studenti delle scuole a una giornata di orientamento dal titolo "Mettiamo le ali ai nostri sogni"; la terza, sul presidio in corso alla Sapienza in concomitanza con il senato accademico chiamato a deliberare sulle richieste delle e degli studenti per l'annullamento degli accordi con Leonardo, delle collaborazioni con le università israeliane e per le dimissioni della rettrice dal consiglio scientifico della fondazione Med-Or.

 

Le Università contro la guerra

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In questo redazionale abbiamo affrontato il tema della collaborazione da parte delle Università italiane con le industrie belliche. Da mesi si susseguono mobilitazioni da nord a sud, oggi abbiamo sentito una compagna di Milano che ci racconta la situazione del Politecnico, della Bicocca e della Statale; successivamente abbiamo avuto contatto con una compagna della Sapienza di Roma dove oggi si svolgerà un presidio dalle 15.30 in attesa della risposta da parte del Senato accademico riguardo la questione palestinese.

Presidio a Regina Coeli per la giornata a sostegno dei prigioneri palestinesi

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Abbiamo sentito un compagno con il quale abbiamo affrontato il discorso della repressione, nello specifico quella dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane in vista della giornata dedicata a loro il 17 Aprile e a cui verrà portata solidarietà con un presidio al Regina Coeli di Roma.

Università Federico II, Napoli: solidarietà alla Palestina

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Continua la solidarietà per la Palestina, in particolare qui sentiamo la voce di uno studente della Federico II di Napoli che ci parla direttamente dall'incontro pubblico con il rettore, ci aggiorna sull'occupazione di questi giorni del rettorato e della grande partecipazioni da parte degli\delle studenti. Una solidarietà sempre più forte e concreta che individua anche le Università come complici delle guerre.

DI seguito il loro comunicato:

Siamo |* student* in occupazione al Rettorato della Federico II. Sono quattro giorni che blocchiamo l'ufficio del rettore dell'università più importante del Sud Italia, mantenendo un'azione di lotta contro gli accordi che la nostra università e il nostro rettore intrattengono con Israele, attraverso attività di ricerca e cooperazione scientifica e tecnologica internazionale strumentalizzata dallo Stato assassino e sionista per finalità militari e per perseguire il genocidio del popolo palestinese. Sono quattro giorni che il rettore non vuole ricevere |* student* dell'università che dovrebbe invece rappresentare e ascoltare, chiuso nel suo silenzio complice del massacro palestinese e nei suoi palazzi del potere, fa orecchie da mercante davanti a chi tutti i giorni fa vivere e vive i luoghi del sapere. Poiché la più alta carica universitaria ha deciso di non prendere parola neanche una volta in merito all'occupazione e alle sue rivendicazioni, poiché non si è mai presentato di fronte a* ver* protagonist* di questa universita, abbiamo deciso di andarlo a cercare per la città....e lo abbiamo trovato. leri una delegazione di student* ha seguito il rettore in fuga ad una sua iniziativa, che comodamente teneva a due passi dalla sede Centrale, per pretendere una dichiarazione istituzionale che ratificasse un incontro pubblico con il Rettore e la calendarizzazione di un senato accademico pubblico in cui si discutano gli accordi che la Federico Il intrattiene con aziende belliche (come la Leonardo) e in generale con Israele. Quando diciamo solo la lotta paga non stiamo evocando uno slogan vuoto.

Instagram: https://www.instagram.com/retestudentescapalestinanapoli/

Palermo: solidarietà ad Antudo e Luigi

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A seguito delle misure cautelari nei confronti di compagni e compagne per un'azione contro Leonardo S.p.a.  sentiamo la voce di chi ci racconta come sta andando la campagna di solidarietà. Sono momenti chiaramente difficili e non piacevoli da vivere, ma che comunque grazie anche alla lucidità e generosità dei compagni/e, ci restituiscono con forza da che parte stiamo della storia.
Leggiamo anche la lettera che Luigi ha mandato dal carcere.

Comunicato  di Antudo “Portale di informazione sulle lotte per la liberazione dei territori siciliani”.

Ieri sera, il tribunale di Palermo ha respinto il riesame delle misure cautelari disposte per tre appartenenti ad Antudo: Luigi resta in carcere con l’accusa di atto terroristico, con disposizione di trasferimento al carcere speciale di Alessandria. Ad un anno e mezzo dai fatti che hanno visto la sede di Palermo della Leonardo SPA, leader mondiale dell’ingegneria e tecnologia militare, raggiunta da un’iniziativa di protesta in solidarietà al popolo curdo, di cui il portale antudo.info aveva diffuso il video, lo sproporzionato impianto accusatorio mira a relegare Luigi nell’ambito della pericolosità sociale e del terrorismo anche in assenza di prove concrete o di flagranza di reato.

E accade così che mentre con gli elicotteri e i droni prodotti da Leonardo vengono impiegati dal governo Turco contro il popolo curdo, da Israele per i bombardamenti su Gaza, dagli eserciti di mezzo mondo per alimentare i venti di sterminio e conquista, sul territorio italiano chi si è mobilitato contro la guerra si trovi adesso in carcere in via cautelare.

Un clima di totale asservimento del governo italiano alle politiche di guerra in cui centrale è la necessità di trarre profitto dall’escalation bellica e dalle fabbriche di armi (Leonardo, partecipata statale, tra tutte ha un fatturato di quasi 15 miliardi di euro), che giustifica dispositivi giudiziari mirati a spegnere le proteste con ogni mezzo. Sembrerebbe assurdo, ma è la realta’ dei fatti: un genocidio avviene sotto ai nostri occhi in Palestina, con la complicità dei governi della Nato. Ma ciononostante, su vari livelli (delle scelte politiche, dell’informazione, della repressione sociale, della spesa pubblica) la macchina dello stato continua ad aumentare gli investimenti sulla guerra, a nascondere la verità, a ingabbiare le forme di dissenso, a vantare profitti e innovazione sul sangue di migliaia di morti.

La solita stampa affamata di visualizzazioni ad ogni costo continua a usare titoli sensazionalistici e creativi su Luigi. Noi però Luigi lo conosciamo bene e sappiamo quanta passione e generosità lo ha sempre animato: vigile del fuoco, istruttore sportivo, in prima fila nelle esperienze sociali e di solidarietà dal basso nei quartieri popolari del centro storico di Palermo; esperienze come la Palestra Popolare Palermo a cui fanno riferimento atleti pluripremiati, o l’ambulatorio Popolare Centro Storico, che da anni è un presidio sanitario autorganizzato che permette a tutte e tutti di accedere a cure gratuite.

Luigi lo abbiamo trovato sempre al fianco dei più deboli per difendere il diritto allo sport, alla salute, alla casa di tutti e tutte. E sempre in prima fila nelle mobilitazioni sociali contro la guerra, al fianco del popolo palestinese, contro la militarizzazione della Sicilia e per la difesa del territorio.

La criminalizzazione violenta e gli attacchi “ad personam” che subisce Luigi sono lo specchio della collusione tra gli apparati dello Stato e le imprese di morte come la Leonardo: una complicità che si salda attorno alla volontà di fiaccare ogni resistenza, ogni possibilità di riscatto, ogni speranza di ribaltare un mondo di ingiustizie, dai quartieri popolari palermitani alle guerre internazionali.

Contro questo ennesimo tentativo di mettere a tacere ogni voce di dissenso e ogni possibilità di contestazione è necessario mobilitare solidarietà e complicità attiva: per questo chiediamo a tutte e tutti di firmare e diffondere questo appello per la liberazione di Luigi e di tutte e tutti coloro vedono oggi la propria libertà limitata a causa del loro impegno contro la guerra. Aderire a questo appello di liberazione è un segnale indispensabile: a partire da questo grave atto repressivo, moltiplichiamo le forme di solidarietà e di mobilitazione, contro le spese militari e i finanziamenti dell’apparato bellico, libertà per chi lotta contro la guerra!

Raccolta fondi per le spese legali: IBAN IT12S3608105138244036544045 – Intestato a Tagliarini Alessandro – Causale: solidarietà

Palestina: mobilitazioni universitarie e appuntamenti

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Durata 17m 20s

corrispondenza con una studente di Bari che ci spiega le vittorie ottenute, tra cui il rifiuto a partecipare al bando Maeci da parte del senato accademico e l'appoggio alla risoluzione ONU del 25 marzo 2025. Un compagno restituisce dai microfoni i prossimi appuntamenti in merito alla mobilitazione per la palestina