Oggi, martedì 29 agosto, dalle prime luci del giorno sono iniziate le operazioni di sgombero degli ex bagni pubblici di Via delle Estrerle a Milano, in zona Via Padova.
Occupazione della rete ciSiamo, che da tempo ospitava famiglia che faticano a sostenere le spese che impone il selvaggio mercato degli affitti, in una città come Milano che negli ultimi mesi ha fatto parlare di sè per l'aumento vertiginoso dei prezzi del mercato immobiliare. Una città dove è sempre più difficile per molte e molti sostenere i costi della vita.
Non è il primo sgombero avvenuto nel 2023, infatti il governo Meloni ha dichiarato guerra alle occupazioni, senza però intervenire in nessun modo sulle politiche abitative, a fronte di un'edilizia residenziale pubblica che non riesce a rappresentare una soluzione per tutte le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi un affitto o un mutuo.
E' in corso ancora la resistenza di 6 fra compagne e compagni sul tetto dell'occupazione, mentre un presidio di solidali si è radunato di fronte all'occupazione.
Sabato 29 aprile Milano scende in piazza contro il fascismo, di seguito il comunicato che invita alla mobilitazione.
Ama la libertà, odia il fascismo – 29 aprile in piazza
Ama la libertà odia il fascismo. Ripudia razzismo e sessismo.
Il fascismo in Italia, fin dalla sua comparsa, ha significato violenza e negazione dei diritti e delle libertà.
Il fascismo lo abbiamo visto mettere le bombe di Stato durante gli anni della strategia della tensione.
Il fascismo lo abbiamo visto uccidere, negli anni Settanta e Ottanta, chiunque non la pensasse allo stesso modo come Gaetano Amoroso.
Oggi, il tentativo di riscrivere la storia è palese, dalla strumentalizzazione della Giornata del ricordo alle commemorazioni per i defunti, tutto serve per confondere vittime e carnefici, assassini e liberatori. Una narrazione capovolta che ha avuto nella giornata della celebrazione dei martiri delle Fosse Ardeatine un evidente scatto in avanti attraverso una nota della presidente del consiglio Giorgia Meloni: furono uccisi solo perché italiani.
“Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti”, così scrisse la preside del Liceo Leonardo da Vinci di Firenze.
Tenere viva la memoria, significa seminare anticorpi nel presente. Significa riconoscere il fascismo nelle squadracce fuori dal liceo Michelangiolo di Firenze, in un sottosegretario all’Istruzione che ricorda un picchiatore fascista al Molinari di Milano, nell’assalto intimidatorio a un centro sociale.
Significa sapere che se in strada c’è chi si sente legittimato a girare con bastoni e coltelli, per aggredire chi non la pensa come loro, insultare le persone nere, omosessuali e trans, ma dobbiamo anche riconoscere il fascismo a tutti i livelli dello Stato.
Il Governo Meloni è il governo più fascista dal 1945 ad oggi.
Lo sanno bene i cento migranti morti nelle acque di Cutro, in una vera e propria strage di Stato.
Lo sanno bene le donne che vedono minacciato il diritto di aborto da ben due disegni di legge depositati.
Lo sanno bene le famiglie omosessuali che d’improvviso non sono più considerate famiglie.
Lo sanno bene le persone che subiscono profilazione razziale, discriminazione omolesbobitransfobica, misogina, repressione e violenza fascista.
Chiamiamo le cose col proprio nome: si chiama fascismo e uccide. Si chiama fascismo e ci toglie il respiro.
Se il fascismo ha nuove forme servono nuovi partigian*.
Il prossimo 29 aprile un corteo cittadino: Milano ama la libertà.
In piazza contro ogni fascismo, razzismo e sessismo.
Questa mattina, dalle 7.00, è iniziata l'operazione di sgombero dello Spazio 2002 a Cinisello Balsamo (Mi).
Uni spazio occupato da 8 anni, che oltre ad ospitare a livello abitativo 20 persone, ha visto crescere al suo interno diverse attività sociali e di mutualismo attive sul territorio di Cinisello, nell'hinterland milanese.
Uno sgombero che non cancella la presenza sul territorio delle compagne e dei compagni del Collettivo 20092, e che soprattutto non può bastare a mettere in secondo piano la questione abitativa, al centro delle attività dello Spazio, che è un problema sempre più pressante nel territorio milanese.
Insieme ad un compagno dello Spazio ragioniamo di queste tematiche e ci facciamo raccontare la dinamica dello sgombero.
Per questo pomeriggio, alle 18, di fronte alo Spazio 20092 in Via Cremona 10, a Cinisello, ci sarà il concentramento di un corteo cittadino in risposta allo sgombero, per arrivare in presidio sotto al comune.
La presentazione di un ordine del giorno per impedire la street parade di Bologna. Le perquisizioni al centro sociale livello 57. E' scontro aperto tra antiproibizionisti e amministrazione bolognese. la testimonianza di Mefisto, tra gli organizzatori della million marijuana march
CORRISPONDENZA REALIZZATA DA AMISNET
ROVERETO ANTIPROIBIZIONISTA
Si è svolto questa mattina presso il Tribunale di Rovereto, il processo al creatore del sito http://www.marijuana.it, per il reato di "istigazione al consumo di sostanze stupefacenti". La sua colpa? Vendere via internet prodotti (legali) e gadget, e ospitare un sito di discussione sulla cannabis. I cittadini antiprobizionisti hanno dato vita a un presidio di fronte al Tribunale di Rovereto, in occasione di un processo che rappresenta l'emblema della persecuzione che colpisce i consumatori e ignora i grandi flussi di narcotraffico. Comè andata questa mattina? Sentiamo Tommaso cittadino antiproibizionista
CORRISPONDENZA REALIZZATA DA RADIONDADURTO
SCONTRI 11 MARZO - Respinta un'altra richiesta di scarcerazione
Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto due nuove richieste di scarcerazione, con arresti domiciliari, avanzate dai legali di due dei 25 giovani ancora in carcere per gli scontri avvenuti l'11 marzo scorso in corso Buenos Aires. Si tratta di due incensurati, entrambi accusati di concorso in devastazione e saccheggio, violenza a pubblico ufficiale e incendio. Secondo i giudici del Riesame permangono le esigenze di custodia cautelare in carcere allo scopo di prevenire la reiterazione del reato e l'inquinamento probatorio.
Nel dispositivo, che cita un'ordinanza del Gip di Milano, si legge che i due al di là delle mere professioni verbali di distacco da metodologie violente di affermazione delle proprie idee (tardivamente effettuate in sede di interrogatorio e comunque smentite dalle circostanze obiettivamente accertate) hanno in realtà palesato di voler seguire e saper efficacemente attuare proprio detti metodi di azione violenta. Intanto, nei prossimi giorni, è attesa la richiesta di rinvio a giudizio del pm Piero Basilone per 29 indagati nei confronti dei quali è già stato notificato l'avviso di chiusura delle indagini.
CORRISPONDEZA
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
MOGADISCIO si aggrava la situazione
Si aggrava la situazione a Mogadiscio, dove intensi combattimenti sono ora segnalati in diverse zone della città: la MISNA lo ha appreso da fonti locali, contattate per telefono in alcuni quartieri della capitale. Difficile un bilancio esatto delle vittime: sarebbero ormai oltre venti, con un numero imprecisato di feriti. Malgrado una fragile tregua, ieri erano ripresi gli scontri, mentre stamani all'alba la battaglia si è allargata alla zona del cosiddetto ‘chilometro 4’ e ora anche in diversi altri quartieri. Ne sono protagonisti alcuni ‘signori della guerra’ della sedicente ‘Alleanza anti-terrorismo’ e i miliziani dei tribunali islamici. Secondo testimonianze citate da un’emittente radiofonica cittadina, miliziani pesantemente armati avrebbero creato posti di blocco collocando alcuni camion in mezzo alla strada e fermato i mini-bus (taxi collettivi) in circolazione, obbligando i passeggeri a proseguire a piedi. Testimoni hanno riferito sempre alla MISNA che le milizie islamiche avrebbero preso il controllo del famoso ‘Hotel Sahafi’, nei pressi del ‘chilometro 4’, finora controllato dai ‘signori della guerra’; davanti al suo ingresso nel febbraio 2005 venne uccisa la produttrice della ‘Bbc’ Kate Peyton, 39 anni.
Al via la conferenza del Dialogo nazionale palestinese
La conferenza del Dialogo nazionale palestinese ha presso avvio presso il quartiere generale di Abu Mazen a Ramallah in collegamento con Gaza citta', dove ai lavori partecipa il primo ministro Ismail Haniye. Abu Mazen ha proposto un calendario, che pare sia stato accettato dai rappresentanti del governo: dieci giorni di trattative e se non emerge un altro progetto, sottoporre a referendum popolare il documento di dirigenti palestinesi detenuti da Israele che suggerisce uno Stato palestinese da creare all'interno dei confini dei territori occupati dallo Stato ebraico nel 1967. Intanto, intense consultazioni sono in corso tra i vari gruppi palestinesi anche a Damasco e a Beirut per cercare di superare le divisioni tra le organizzazioni. Ai colloqui partecipano tutti i massimi dirigenti politici in esilio. Si cerca soprattutto di influenzare gli eventi nella striscia di Gaza, dove la tensione tra sostenitori di Hamas e al Fatah ha raggiunto livelli pericolosi.
proteste degli studenti a teheran
I due piu' importanti atenei di Teheran hanno vissuto una notte ed una mattinata di tumulti e di violente proteste degli studenti, che hanno sostenuto scontri con la polizia nazionale ed i vigilantes della rivoluzione islamica. Quaranta poliziotti sono rimasti lievemente feriti dalla sassaiola degli studenti, che protestavano contro le nuove restrizioni impose dal governo del presidene Ahmadinejad. I giovani hanno acceso falo' davanti ai dormitori universitari spiegando che le proteste si sono accese a causa delle espulsioni di alcuni studenti e della repressione delle critiche ad opera delle autorita'.
colombia: L'Ue denuncia le minacce dei paramilitari ai cooperanti
L'Unione Europea interviene nella compleassa situazione colombiana, denunciando gli attacchi contro i difensori dei diritti umani ad opera dei paramilitari filo-governativi delle Auc. Con questa presa di posizione si testimonia che il processo di pace tra il governo di Uribe e le Auc è una farsa. Il delegato dell'Ue per la Colombia e l'Ecuador e l'ambasciatore austriaco a Bogotà hanno dichiarato "profonda preoccupazione per la recente intensificazione di minacce e aggressioni contro gli attivisti e le loro famiglie". inoltre è stato denunciato che con l'approssimarsi delle elezioni presidenziali i paramilitari hanno minacciato almeno una ventina di cooperanti di Ong.
Spagna: ETA; governo respinge commissione Batasuna
Il governo spagnolo ha respinto come inaccettabile la delegazione di Batasuna per negoziare un accordo politico con gli altri partiti nel Paese Basco ricordando che si tratta di un partito fuorilegge. Una posizione, quella di Madrid, che rischia di paralizzare l'incipiente processo di pace, considerato che sia Eta che Batasuna considerano la "tavola rotonda" basca un elemento imprescindibile del negoziato.
ITALIA
detenuti del carcere di Trento hanno iniziato sciopero fame
Da ieri i detenuti del carcere di Trento hanno iniziato uno «sciopero pacifico della fame ad oltranza» per protestare contro le condizioni igienico-sanitarie della struttura che attualmente ospita 170 persone, mentre la capienza è di 100. In un documento si denunciano lunghe attese per l' assistenza medica, interventi odontoiatrici in condizioni precarie, e in generale condizioni igenico-sanitarie «che offendono la dignità umana, con docce fatiscenti e scrostate, passaggi sporchi dove i topi e i piccioni la fanno da padrone».
fiat di pomigliano reintegrati otto licenziati'
Il tribunale di Nola con ordinanza esecutiva accoglie il ricorso presentato dallo slai cobas e reintegra al lavoro gli otto licenziati dichiarando il carattere antisindacale dei licenziamenti, avvenuti a seguito delle contestazioni dei lavoratori rispetto all'intesa sul ccnl dei metalmeccanici del 14 febbraio scorso. ascoltiamo la corrispondenza dello slai cobas fiat di napoli.
Ieri a Milano un'azione ha posto uno striscione sulla gru a Piazza della Scala che recitava 41bis=tortura. Continuano le azioni in solidarietà dello sciopero della fame di Alfredo, Juan e Ivan contro il 41 bis, regime a cui è sottoposto Alfredo Cospito ormai da diverso tempo.
Sentiamo una compagna che ci ricorda anche la manifestazione nazionale del prossimo 12 novembre a Roma.
A Milano lo sgombero di diverse centinaia di occupanti delle case di via Bolla 40 ha costretto numerosi gruppi familiari ad accamparsi per strada, letteralmente, in mancanza di altre alternative.
Con Dijana Pavlovic, del Movimento Khetane, facciamo il punto sulla situazione. Di seguito il comunicato di Khetane.
Lo sgombero degli abusivi di Via Bolla 40, a Milano, da settimane ha messo in mezzo alla strada 110 persone, di cui 37 minori, che creano 29 nuclei familiari Rom e non Rom.
Per allontanare gli occupanti dagli appartamenti, durante la notte gli incaricati entrano e distruggono ogni cosa spingendoli fuori con bambini appena nati, anziani, donne in gravidanza, donne sole e disabili. Questa situazione può solamente aggravare la condizione di salute di questi ultimi. Gli appartamenti vengono resi inabitabili perché distrutti con mazze e martelli così da costringere gli abitanti a dormire nei corridoi con minori che non possono più frequentare regolarmente la scuola a causa di questa situazione.
Nessuna di queste famiglie ha avuto avvisi se non dettati a voce.
Gli sgomberi senza un alternativa creano un disagio non solo alle persone persone coinvolte ma a tutto il paese in cui viviamo.
Bisogna considerare le condizioni di queste famiglie e riflettere sul futuro di ognuno di loro. Tutte le persone che abbiamo incontrato erano impaurite, disperate e senza nessuna sicurezza, compresi i bambini a cui in questo momento è negata un infanzia e un adolescenza serena.
Sono almeno 15 nuclei (di cui siamo certi) che sono lì da diversi anni, non hanno proprietà né risparmi e avrebbero requisiti come tutti gli altri per la casa popolare. Una grande problematica è la chiarezza su come entrare in questi progetti. D'altro canto dalla regione abbiamo saputo stamattina che per donne e bambini viene offerto un dormitorio o casa famiglia in cui poter dormire per qualche giorno e che poi "si devono arrangiare".
Abbiamo chiesto al prefetto di eseguire verifiche veritiere e trasparenti e di non intervenire con sgomberi e allontanamenti senza conoscere le condizioni di ogni singola famiglia e che a ciascun nucleo venga garantito un percorso di inserimento abitativo.
Il 3 settembre a Milano è stato contestato un banchetto di Fratelli d'Italia. Mercoledì 21 sono seguite delle perquisizioni nelle case di compagni e compagne. Commentiamo i fatti e il clima sociale con una compagna di Milano.
Gli sfratti continuano ad assillare la vita delle persone. Con un compagno parliamo della possibilità di resistere e creare reti solidali nei territori. Il 6, 7 e 8 maggio si discuterà a Milano delle tematiche che ogni giorno i compagni e le compagne portano avanti nei quartieri e nelle città immerse in una nube di speculazione e finanziarizzazione dell’edilizia pubblica e privata.